“La peste suina è un problema, due allevamenti positivi in 24 ore sono un dannato problema”. Rudy Milani, Suinicoltore e responsabile della Federazione nazionale Suini di Confagricoltura, è colpito dal doppio rilevamento dei giorni scorsi ed un terzo in attesa di conferma ufficiale in seguito al quale in tre allevamenti (uno a Milano, uno a Novara e uno probabile a Pavia) sono stati rilevati animali positivi alla Psa.
A complicare le cose anche le dimissioni del commissario straordinario alla Peste suina africana e che rischiano di allungare ombre nere sul comparto suinicolo e su una filiera che vale oltre 20 miliardi di euro. Col rischio che anche l’export possa subire nuove restrizioni, che già pesano sulle vendite di salumi a breve stagionatura, in particolare in Nord America.
Il mercato, in questa fase, osserva Milani, “vede consumi di carne suina senza slancio, probabilmente causate dal livello dei prezzi al Consumatore, che al banco è quasi raddoppiato negli ultimi due anni, con le braciole passate da 7 a 12-14 euro al chilo”.
A mantenere i listini su un piano ancora soddisfacente per gli Allevatori (benché la marginalità sia andata in flessione negli ultimi mesi) è la scarsità di animali.
“Per i prosciuttai – prosegue Milani – è un momento complesso, in quanto hanno messo a stagionare cosce pagate a un prezzo alto e che oggi stanno collocandole sul mercato in parte sottocosto”. Un’estate, insomma, per ora poco esaltante.