Mostrate ai consumatori cosa facciamo nelle stalle
25 Maggio 2016

Silvano Cobelli
Cavriana, Mantova – ITALIA

L’allevatore Silvano Cobelli

Azienda Agricola Società Agricola Cobelli
Capi allevati: 210 | 100 in mungitura.
Ettari coltivati 60.
Destinazione del latte: Grana Padano DOP
(Zanetti S.p.A.).

Silvano Cobelli, 48 anni, allevatore di Cavriana con 210 capi allevati, di cui 100 in mungitura; 60 ettari coltivati a medica, mais, prato stabile e vigneto (che è l’altro business dell’azienda), conferisce il latte a Zanetti per la produzione di Grana Padano.

Ha avuto problemi con la consegna di latte?

“Nessuno, ho rinnovato il contratto dal 1° aprile, con un prezzo in linea col mercato”.

Conosce allevatori che sono rimasti a piedi con la consegna del latte?

“No, nella mia zona nessuno. In Liguria so che è stato risolto il problema, ma è una follia arrivare a gettare il latte nei fossi”.

Quali suggerimenti ha per risolvere questa crisi così pesante?

“La crisi deriva dalla cattiva gestione del dopo quote. Tutti hanno aumentato la produzione di latte, l’embargo russo ha fatto venire meno uno sbocco di mercato importante. Era inevitabile: in Europa si producono circa 22 milioni di quintali di latte in più e i prezzi sono crollati”.

Condivide il piano produttivo del Grana Padano?

“Sì, se si decide una linea va seguita. Il piano produttivo non può essere valido per tre mesi sì e due no e viceversa. Una volta adottato si rispetta e si farà annualmente, magari, un controllo di funzionalità. In caso contrario andremmo ad appesantire un mercato già abbastanza gravato da fattori esterni”.

Nella vostra azienda qual è la prima voce di spesa?

“L’irrigazione: paghiamo 600 euro/ettaro all’anno. Per irrigare abbiamo turni settimanali e si innaffia una volta ogni 8 giorni, ma paghiamo comunque la medesima cifra, qualunque coltura sia in campo”.

Che cosa suggerisce?

“Potremmo introdurre contatori dell’acqua sugli idranti e pagare in base ai consumi e non in base alle superfici”.

Producete anche vini DOP dei Colli Morenici. Andando oltre il prezzo, vi dà più soddisfazione il vino o il latte?

“Sono due mondi diversi. Nel vino metti di più della tua iniziativa, puoi scegliere l’etichetta, la destinazione di mercato, hai contatti diretti con i privati, i ristoratori, le enoteche. Ma anche il latte ci dà molta soddisfazione, perché possiamo contare su una buonissima genetica, ottime medie di produzione, una qualità che ci viene riconosciuta. Questo ci porta a lavorare con passione e a continuare a investire”.

Quali investimenti state facendo?

“Abbiamo cambiato il sistema di podometri alle vacche, in un futuro potremmo avere la sala robotizzata o il robot di mungitura. Abbiamo i collari che misurano la ruminazione degli animali, per avere sempre di più le bovine sotto controllo e migliorarci ulteriormente”.

La sua azienda adotta metodi per ridurre il consumo energetico?

“Abbiamo installato un fotovoltaico per autoconsumo già cinque anni fa. Ci riduce la bolletta della luce anche della metà in estate, forse anche di più”.

Che suggerimenti desidera inviare al Consorzio di tutela del Grana Padano?

“Far conoscere di più ai consumatori cosa facciamo nelle stalle, perché spesso passa il concetto che sfruttiamo gli animali, quando non è così. Inoltre, dovremmo spiegare ai consumatori come si fa il Grana Padano. Me ne accorgo quando vendo il vino in cantina: non appena si accorgono che ho anche la stalla, sono tutti incuriositi e affascinati dal nostro lavoro. È bellissimo, raccontiamolo di più”.

Società Agricola Cobelli
L’Azienda Agricola Società Agricola Cobelli

Società Agricola Cobelli

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Pubblicato da

Matteo Bernardelli

Giornalista. Ha scritto saggi di storia, comunicazione ed economia, i libri “A come… Agricoltura” e “L’alfabeto di Mantova”.

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