Il ritorno del fieno (e dell’erba)
23 Maggio 2017

Alimentare le vacche con erba d’estate e con fieno d’inverno è stata la pratica che ha caratterizzato sempre più nei secoli la zootecnia da latte, grazie alle crescenti rese in foraggio ottenuto con tecniche colturali raffinate ed adeguate ai diversi territori, come le marcite lombarde, i prati stabili ed anche gli alpeggi. Retaggio del passato? Forse, se non fosse che di recente la Commissione Europea ha riconosciuto la STG (Specialità Tradizionale Garantita) austriaca Latte fieno, o Heumilch per le produzioni ottenute da vacche nella cui alimentazione i foraggi rappresentano almeno il 75% della sostanza secca annuale della razione.

Questo “ritorno al passato” è una tendenza che interessa non solo paesi europei, ma che è presente anche dall’altra parte dell’Oceano. In Wisconsin, infatti, sta prendendo piede e rappresenta il segmento più dinamico e forse estremo della produzione biologica, sia per il latte che per la carne. In questo sistema, l’alimentazione delle vacche è basata essenzialmente sui foraggi verdi costituiti da erba medica, trifogli, festuca ed altre essenze vegetali o leguminose in estate e da fieno di varie essenze in inverno. E’ ammesso l’impiego di fieno silo. Lo studio della razione è molto attento, così come lo sono le coltivazioni per ottenere il giusto equilibrio alimentare di zuccheri e carboidrati necessari al bestiame. Le vacche ricevono comunque una integrazione in minerali e vitamine ed un apporto contenuto di melasso per l’energia. Chi adotta questo sistema deve prestare molta attenzione alla natura del terreno ed all’impiego di ammendanti e di altre pratiche agronomiche che sostengano la produzione di foraggio di qualità elevata per sopperire ai fabbisogni animali. Questo tipo di alimentazione, se correttamente applicato, può ridurre le dismetabolie, le dislocazioni dell’abomaso e le chetosi, così come le malattie respiratorie. Inoltre l’animale risulta più tranquillo. La razza poi è un fattore importante e l’esperienza del Wisconsin dimostra come l’introduzione di razze adattate al pascolo quali la normanna e la montbeliarde, la rossa svedese, ma anche la holstein neozelandese, sia stata positiva per adottare una razione basata sui foraggi.

La risposta dei consumatori è positiva, sia per la percezione di naturalezza legata a questo metodo alimentare, sia per la maggiore presenza nel latte di fattori positivi per la nutrizione come gli acidi grassi Omega 3. Positivo è anche l’impatto sull’ambiente grazie al maggiore sequestro del carbonio ed alla riduzione delle emissioni di gas serra (GHG), dunque più sostenibilità.

Anche in queste esperienze, nulla deve essere lasciato al caso, ma ogni passaggio deve essere attentamente ponderato e studiato. La risposta del consumatore, comunque, è positiva.

Italia, Milano – Confronto fra i prezzi di foraggi e derivati

Fonte: EurodopSW News 4U

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Pubblicato da

Leo Bertozzi

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

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