Oltre la Cina: export in crescita per le Carni Suine USA
11 Aprile 2024

Di: Marika De Vincenzi ed Ester Venturelli

Gli Stati Uniti, a Febbraio 2024, hanno registrato un dato positivo per l’export di Carni Suine (+13,97%), che mantiene il trend in crescita iniziato ad Ottobre 2023. Le quantità esportate di Carni Fresche, Refrigerate o Congelate sono aumentate del 17,62%, con un prezzo medio unitario di 2,74 $/Kg. 

La merce è destinata, in primis, al Messico la cui domanda è in crescita così come quella di altri Paesi del centro e sud America, compensando largamente la diminuzione della domanda Cinese. Inoltre, si sta rafforzando anche la domanda della Corea del Sud (+55,7%; +15.000 tons) grazie ad una ripresa del settore Horeca locale. 

Secondo il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (USDA), la maggiore disponibilità di carne suina negli USA è dovuta all’aumento del peso di macellazione, il maggior numero di suini per figliata e le scorte più grandi. Questo, insieme all’efficientamento del settore, dovrebbe stimolare nei prossimi anni l’export USA delle Carni Suine che, secondo le stime, dovrebbe superare quello della Carne di Pollo nel 2028.

L’export delle Carni Bovine, invece, mantiene il trend negativo che aveva già caratterizzato tutto il 2023. Nei primi due mesi del 2024, le quantità esportate di Carne Bovina sono diminuite del 12,76%, con i cali più significativi della domanda da parte del Giappone, del Canada e di Singapore. Il rallentamento trova ragione anche nei maggiori prezzi di alcuni prodotti, quali le Carni Congelate e le Carni Fresche o Refrigerate, sostenuti dalla riduzione della mandria e delle scorte che dovrebbe protrarsi fino al 2025, secondo le stime USDA.

Calo dei raccolti e rischi sistemici: l’importanza della Biodiversità
11 Aprile 2024

La biodiversità diminuisce ad un ritmo allarmante. Eppure, per continuare ad avere cibo, acqua dolce, aria pulita, per prevenire la diffusione di malattie infettive e contrastare i cambiamenti climatici, la biodiversità degli ecosistemi naturali è indispensabile perché rappresenta la struttura portante della vita.  

Secondo uno studio dell’università olandese di Wageningen, più della metà dell’economia mondiale, e di conseguenza il nostro benessere, si basa su ecosistemi ben funzionanti.

Rischi sistemici, i più difficili da calcolare

Oltre a costi diretti come il calo dei raccolti, la perdita di biodiversità può portare a rischi sistemici, forse i più critici e i più difficili da calcolare. Questi si presentano quando interi ecosistemi collassano comportando ricadute sulle economie e sugli interi sistemi finanziari. Prendiamo ad esempio il costo dovuto alla perdita di impollinazione sulla produzione agricola. Secondo il Forum economico mondiale, il 35% della produzione agricola dipende essenzialmente dagli impollinatori come le api. Colture quali mele e pomodori, ma anche caffè e mandorle dipendono sostanzialmente da questi insetti.  Lo studio ha stimato che in Germania e nei Paesi Bassi la perdita degli impollinatori comporterebbe danni annuali rispettivamente di 1,8 e 1,4 miliardi di euro, con un impatto sui rispettivi PIL molto più rilevante. Diventa dunque indispensabile contrastare il calo di biodiversità, che in Europa sta continuamente aumentando a causa dell’intensa urbanizzazione e dell’antropizzazione dei territori, dell’inquinamento ma anche di pratiche agricole non sempre sostenibili.

Così come si sta facendo per i cambiamenti climatici, definendone i danni ed identificando interventi per contrastarli, comprese le nuove tecnologie, anche per questa criticità occorre misurare in modo affidabile il declino degli impollinatori e come questo influenzi altri ecosistemi, nonché esaminare l’impatto dell’espansione economica sulla biodiversità ed i relativi costi.

Diventa dunque indispensabile preservare gli ecosistemi, per avere la grande varietà di animali, piante, microorganismi che sono fondamentali per le attività vitali. Detto altrimenti, è vitale tutelare la natura, obiettivo che peraltro si propone la strategia UE sulla biodiversità per il 2030.

Fonte: Wageningen University

Aumenti a doppia cifra per l’export UE di cereali e semi oleosi
2 Aprile 2024

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

L’export di Cereali dell’Unione Europea sta mantenendo, anche a inizio 2024, il trend in crescita iniziato nel 2023, che nel complesso annuale aveva registrato un aumento del 10,6% (4,4 Milioni di tonnellate). A Gennaio, le quantità esportate sono aumentate del 48,6%, sostenute dai prezzi in ribasso che, insieme alla maggiore competitività rispetto agli USA, hanno stimolato la domanda, soprattutto per quanto riguarda il Frumento.

Tra i Paesi che hanno incrementato gli acquisti spicca il Marocco: nel 2023 è diventato il primo Paese per quantità di Cereali acquistate dall’UE, e a Gennaio 2024 le quantità sono state il doppio rispetto a Gennaio 2023. La maggiore domanda del Marocco è una conseguenza della scarsa produzione locale di Frumento Tenero del 2023, diminuita per il secondo anno di fila a causa della siccità. Per questo il governo ha deciso di aumentarne le importazioni.

Anche le esportazioni di Semi Oleosi e Farine Proteiche hanno registrato un aumento significativo per quantità a Gennaio 2024 (+49,65%, +67,2 Milioni di tonnellate mese su mese). In particolare, è aumentato il flusso di Girasole verso il Pakistan, di Soia verso la Russia e di Colza verso il Regno Unito.

Le prospettive per l’agroalimentare Made in USA
27 Marzo 2024

L’economia agricola USA, data la forte capacità di export, ha una proiezione mondiale il cui grande potenziale è correlato all’andamento dei mercati internazionali ed alle tensioni geopolitiche che li influenzano. Nelle previsioni degli economisti agrari, si manifesta un certo pessimismo sulle prospettive a breve termine per le quotazioni agricole statunitensi a causa dell’andamento della domanda interna ed internazionale, specialmente quella cinese, dei tassi di interesse elevati, del clima e delle incertezza del mercato cerealicolo internazionale per le tensioni nella regione del Mar Nero e del Medio Oriente, cui si aggiunge l’aumento della concorrenza produttiva da parte del Sud America.

In campo animale si registra la riduzione delle forniture di carne bovina ma anche suina e di pollo, il che dovrebbe offrire un sostegno ai prezzi anche se pesa l’incognita dei tassi di interesse. Bisogna considerare che la popolazione di bovini USA è arrivata al livello più basso dal 1962 e si prevede che solo a partire da metà del 2024 ci potrebbe essere una inversione di tendenza. Per il latte si prevede un riallineamento al basso delle quotazioni. Gli economisti agrari ritengono che la continua riduzione del patrimonio bovino statunitense a causa della siccità e di altre pressioni, potrebbe anche causare una rilevante concentrazione sia degli allevamenti che dei trasformatori di carne.

L’andamento dell’economia agricola è comunque influenzato dalla debolezza della domanda di molti prodotti base che sta facendo diminuire i prezzi e sebbene i costi di produzione siano scesi, i margini delle aziende agricole sono risicati. Inoltre l’elevato valore del dollaro ha diminuito la competitività sul mercato mondiale.

Concorrenza mondiale e rallentamento della Cina

Guardando allo scenario internazionale, uno dei temi principali è la preoccupazione per l’aumento della concorrenza mondiale che si ripercuote sulle esportazioni di cereali e di soia. Sul mercato mondiale la Russia sta immettendo quantità record di grano ed il Brasile di mais, mentre negli USA il calo dei capi di bestiame comporta una minore richiesta di mangimi e le esportazioni di soia sono previste in calo per la competizione sudamericana. Però il fulcro per gli scambi commerciali resta la Cina, che cerca di diversificarsi dalla dipendenza dagli Stati Uniti per le materie prime agricole e dove il rallentamento dell’economia potrebbe avere un impatto molto negativo.

Per il 2024 i raccolti in nord e sud America sono previsti in crescita. La riduzione nel prezzo dei concimi potrebbe rappresentare un risparmio significativo per gli agricoltori, ma i costi operativi più elevati ed i prezzi più bassi incideranno sulle prospettive per il 2024. Gli economisti sono più ottimisti sui prezzi della soia ritenendo che tenderanno ad aumentare anche per il raccolto 2024/25, mentre, all’opposto, per il mais si prevede un calo dei prezzi. Gli agricoltori dovranno comunque monitorare attentamente gli indicatori macroeconomici per assumere le decisioni più appropriate a contrastare le sfide e sfruttare le opportunità.  

Fonte: AGWEB

TESEO.clal.it – Allevamenti bovini: Consistenza delle mandrie d’origine

La domanda Cinese di Carne segue i prezzi, ma non solo
25 Marzo 2024

Di: Marika De Vincenzi, Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

Il mercato Cinese delle Carni Suine sta mostrando cambiamenti significativi dal lato dei consumi, guidati dalla crisi economica insieme al calo demografico e a maggiori interessi salutistici che spostano il consumatore verso altre tipologie. Questo si sta traducendo in un rallentamento delle importazioni che, nonostante il capodanno lunare, nei primi due mesi dell’anno hanno registrato un calo del 39,3% rispetto allo stesso periodo del 2023, mantenendo il trend iniziato ad Agosto scorso.

Le Carni Fresche, Refrigerate e Congelate (voce principale dell’import di Carni Suine) hanno registrato quantità dimezzate, nonostante prezzi inferiori di più del 20% rispetto a Gennaio-Febbraio 2023. Anche l’import complessivo di salumi si è ridotto, con l’unica eccezione di Prosciutti e Spalle con Osso che sono aumentati del 23,9%.

Al contrario, l’import di Carni Bovine è cresciuto del 24,9% tra Gennaio e Febbraio 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, nonostante una produzione domestica stimata in aumento. Ciò è favorito dalla diminuzione dei prezzi, ma è anche indice di uno spostamento della domanda verso questo tipo di carne. Tra le varie voci, registrano un aumento soprattutto le Carni Bovine Congelate (+100,5 mila Ton). Nel complesso, i principali fornitori sono in Sud America, in ordine di importanza: Brasile, Argentina e Uruguay.

Guardando più a monte nella filiera, anche le importazioni di Cereali sono cresciute, registrando un +29,3% complessivo. Gli aumenti hanno caratterizzato soprattutto Mais, Orzo e Sorgo e sono supportati dai prezzi convenienti che spingono i mangimisti ad approfittarne, facendo scorte, anche in ragione del raccolto di scarsa qualità dell’ultima stagione. Per quanto riguarda i Semi Oleosi, invece, si registra una diminuzione dell’import per tutti i principali prodotti monitorati, nonostante il calo dei prezzi, probabilmente come conseguenza delle scorte fatte nel corso del 2023, che ha registrato importazioni record. 

Tra i fornitori, sia per i Cereali che per i Semi Oleosi si rafforza il ruolo del Brasile, mentre gli USA perdono quote di mercato.

Input & Trasporti: cosa sta accadendo nel 2024?
21 Marzo 2024

Continua la diminuzione dei prezzi di Gas Naturale ed Energia Elettrica in UE, complici condizioni climatiche favorevoli.

Sale invece il prezzo del Petrolio, con possibili risvolti anche sul prezzo del Gasolio agricolo.

Il costo dei trasporti ha raggiunto un picco nell’ultimo trimestre, dovuto principalmente a difficoltà logistiche e geopolitiche nello stretto di Panama e nel canale di Suez.

In questo video, Alberto LancellottiSenior Analyst del Team di CLAL, spiega cosa sta accadendo nel 2024 nel settore degli input energetici e dei trasporti.

Perché i prezzi dei suini da macello aumentano in UE?
15 Marzo 2024

Di: Marika De Vincenzi ed Ester Venturelli

L’autosufficienza UE per le Carni Suine, in base ai dati Eurostat, è stimata in aumento per il 2023 rispetto al 2022. Ciò è dovuto ad una diminuzione dei consumi e dell’export superiore al calo delle produzioni. Nonostante questo, il prezzo dei suini da macello, dopo essere diminuito nel secondo semestre del 2023, ha ripreso un trend in crescita nelle ultime settimane.

Per identificare le cause dietro alla ripresa del prezzo, bisogna guardare ai principali mercati: Germania, Spagna e Italia. Tutti questi Paesi sono caratterizzati, in realtà, da una situazione diversa rispetto al complessivo UE. Infatti, tutti e tre registrano, per il 2023, diminuzioni dell’autosufficienza dovute a consumi domestici che presentano cali inferiori rispetto a quanto sta avvenendo per la produzione. Questa dinamica, quindi, erode ulteriormente la disponibilità, già in calo, di questi Paesi creando spinte rialziste sui prezzi.

Guardando al commercio internazionale, in precedenza l’export di carne UE è stato in diminuzione, probabilmente rallentato da prezzi all’export, non competitivi rispetto agli altri esportatori, che hanno favorito lo spostamento della domanda Cinese verso prodotti provenienti dai Paesi Nord Americani. Tuttavia, a Dicembre 2023, tali prezzi sono crollati, riallineandosi ai valori registrati da Canada e USA

Questo, insieme alla domanda mondiale stimata in crescita, potrebbe stimolare la domanda di Carni Suine dall’UE e, quindi, la produzione domestica e sostenere i prezzi dei Suini da macello.

Prezzi e aspettative per il Frumento Duro in Italia
14 Marzo 2024

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

Da inizio anno, i prezzi del Frumento Duro hanno accelerato il trend in diminuzione sulle principali piazze italiane. La diminuzione registrata a Marzo va dai 35 €/Ton ai 55 €/Ton in meno rispetto a Gennaio, con il calo maggiore registrato alla CCIAA di Bologna. 

Le produzioni Italiane del 2023 sono state di 3.8 Milioni di tonnellate, in leggero aumento, ma inferiori rispetto alla media storica. La produzione, sostenuta da un aumento dei terreni utilizzati (+2,5%), è stata però limitata dalle rese che si sono notevolmente ridotte rispetto alla media degli ultimi anni a causa delle forti piogge di Maggio e Giugno.

La scarsa disponibilità di Frumento Duro di qualità è stata compensata da un incremento delle importazioni di circa 1,2 Milioni di tonnellate (+64,9%). Escludendo la Francia, che ha visto un calo del -64.5%, maggiori quantità sono state acquistate da tutti i principali fornitori. Gli acquisti dal Canada sono quasi raddoppiati. Hanno guadagnato importanti fette di mercato anche la Russia e la Turchia: il nostro mercato ha registrato un flusso superiore di oltre 350.000 tonnellate da ciascuno rispetto al 2022. 

Per la prossima stagione le aspettative sulla produzione di Frumento Duro in Italia non sono ottimistiche. Infatti, da un lato il ridimensionamento dei prezzi ne ha disincentivato la semina, dall’altro le condizioni climatiche hanno portato l’inverno ad essere piuttosto caldo ritardando le semine. Questo potrebbe risultare in un’ulteriore diminuzione dell’autosufficienza italiana.

Il benessere degli Allevatori
13 Marzo 2024

In vari Paesi, negli Agricoltori è stata dimostrata una correlazione tra situazioni di crisi ed aumento di fenomeni quali stress, ansia, problemi di salute mentale e persino suicidi. Più di ogni altro Paese avanzato, in Nuova Zelanda le attività economiche, la vita delle persone, l’ambiente, dipendono sostanzialmente dal successo dei sistemi agricoli, che rappresentano il fattore determinante per l’occupazione ed il benessere sociale.

Situazioni conseguenti a pressioni finanziarie, nuovi adempimenti, inondazioni, problemi di lavoro, solitudine, hanno avuto crescenti ripercussioni sul benessere sociale e sulla salute mentale degli agricoltori neozelandesi, soprattutto nelle zone più remote dell’Isola del Sud.

Infatti negli ultimi anni essi hanno dovuto far fronte ad un contesto economico pieno di nuove criticità ed incognite dovute a costi elevati, alti tassi di interesse e calo nei prezzi delle produzioni agricole. C’é poi il problema dell’isolamento, specialmente diffuso fra i giovani che soffrono situazioni di solitudine nelle aziende in zone remote con difficoltà a gestire la vita quotidiana come il non cucinare o badare a sé stessi in modo appropriato e che hanno problemi a trovare forza lavoro per aiutarli nelle attività dell’azienda agricola.

Tecnologie e servizi di supporto rurale

Bisogna considerare che, con l’evoluzione della società, sono venuti meno i luoghi di aggregazione tradizionali delle comunità rurali come sale di ritrovo, pub ed anche chiese che progressivamente hanno chiuso i battenti. Di conseguenza, data la loro vulnerabilità, soprattutto in questi tempi di crisi gli agricoltori hanno bisogno di un sostegno supplementare per creare nuovi legami personali e sociali.
La necessità  è ben presente, dato che esiste un servizio di sostegno rurale con dei  consulenti professionisti che si possono chiamare e far visitare le persone entro una settimana e spesso il giorno dopo, se è urgente. Anche le tecnologie possono essere utili,  come ad es. WhatsApp in modo da sentirsi parte di un gruppo e poter rimanere facilmente in contatto.

Il benessere degli Allevatori influisce sull’intera comunità

Questo ci dice che non bisogna trascurare la dimensione sociale della sostenibilità. Il sentimento di solitudine, abbandono, contrarietà, incomprensione, può essere una criticità poco apparente ma dai risvolti fondamentali per l’attività economica. Il disagio manifestato con proteste molto determinate degli agricoltori in vari Paesi del mondo può esserne la riprova ed andrebbe considerato attentamente.

I nostri Allevatori vivono situazioni di disagio?

Fonte: Farmers Weekly

Consumi retail di Prosciutto Crudo
4 Marzo 2024

Di: Marika De Vincenzi

Confrontando i CONSUMI retail di carne e salumi nel periodo Novembre 2023 – Gennaio 2024 rispetto a Novembre 2022 – Gennaio 2023 emerge un calo in quantità del Prosciutto Crudo (-4,6%) e un aumento in valore (+2,1%).

I dati segnano andamenti diversi per le due tipologie di prodotto.
Il Prosciutto Crudo DOP segna una contrazione del 4,7% in quantità e un aumento in valore dell’1,7%.
Il Prosciutto Crudo NON Dop, invece, registra una flessione dei consumi in quantità leggermente più lieve (-4,5%), contro un aumento in valore più marcato (+2,7%).

Questo significa che l’aumento dei prezzi al consumo ha coinvolto maggiormente la categoria del Prosciutto Crudo NON Dop rispetto al segmento Dop.