Interesse mondiale per l’agricoltura africana
13 Maggio 2015

L’Africa è un continente strategico per gli approvvigionamenti utili a soddisfare i bisogni alimentari del mondo. Le maggiori potenze economiche e le aziende multinazionali si interessano sempre più al continente africano per utilizzare il suo potenziale agricolo.

Fra queste Cargill, azienda presente in Africa da oltre 30 anni, dove però opera solo l’1% dei propri 143 mila dipendenti. Il continente nero rimane un netto importatore di alimenti, nonostante possegga oltre la metà delle terre arabili mondiali. Si tratta di un enorme potenziale produttivo, il cui utilizzo richiede notevoli investimenti finanziari ed energie organizzative.

L’interesse di Cargill è concreto soprattutto in Africa australe, dove ha investito 12,5 milioni di Dollari per un nuovo mangimificio in sud Africa, mentre in Zambia sta completando l’acquisizione dell’impresa di lavorazione di semi oleosi Zamanita per una spesa di 25,7 milioni di Dollari.

Altra dimostrazione di questo interesse per il continente nero è dato dal gruppo Agco, proprietario della Massey Ferguson. L’azienda ha annunciato un piano strategico con CNFA (Cultivating New Frontiers in Agriculture), organizzazione per lo sviluppo economico fondata a Washington nel 1984, per migliorare l’attività agricola nell’Africa sub-sahariana.

Resta da vedere come sarà garantita la sostenibilità sociale ed ambientale di tutti questi investimenti, per contrastare il fenomeno del “land grabbing” (accaparramento della terra) che si va radicando proprio in Africa.

Africa: importazioni di alcuni prodotti lattiero-caseari
Africa: importazioni di alcuni prodotti lattiero-caseari

Fonte : Agrimoney

La tecnica al servizio della produzione agricola
1 Aprile 2015

Dal 1948, l’area coltivata in Israele è passata da 1650 a 4350 chilometri quadrati, e la superficie coltivata da 30 mila a 190 mila ettari.

Nel 1950 ogni agricoltore alimentava 17 persone; nel 2010, 113. Attualmente è attiva in agricoltura solo il 2% della popolazione, che fornisce però il 95% dei bisogni alimentari e delle materie prime necessarie alle imprese di trasformazione del paese.

Circa il 60% delle terre coltivate si trova nell’area desertica del Néguev. Fra il 1999 ed il 2009 la produzione agricola totale è aumentata del 26%, benché il consumo di acqua sia diminuito del 12% grazie all’introduzione di tecniche avanzate di irrigazione e controllo delle perdite nelle condotte idriche.

Nel 2010, Israele esportava il 33% dei vegetali, 27% dei fiori, 16% della frutta ed il 9% degli agrumi che produceva.

S/STEMA STALLA
S/STEMA STALLA