I dazi USA verso la Cina: un’opportunità per l’Europa?
10 Marzo 2025

Di: Marika De Vincenzi

Con l’intensificarsi dei dazi imposti dagli Stati Uniti sulla Cina, potrebbe aprirsi un varco per incrementare le esportazioni europee di Carne Suina e Bovina? In un clima di incertezza globale, l’ipotesi non è da escludere a priori.

Sebbene i principali fornitori, come il Brasile, continuino a giocare un ruolo significativo nel soddisfare la domanda cinese, anche grazie a una competitività sul piano dei prezzi, l’Unione Europea potrebbe beneficiare di un vantaggio competitivo legato alla qualità superiore e agli elevati standard di sicurezza alimentare dei suoi prodotti. Un aspetto per nulla trascurabile, anzi.

In un mercato sempre più attento agli aspetti legati alla salute e alla sicurezza alimentare, la carne europea potrebbe risultare preferita per le sue certificazioni e il rigoroso controllo delle normative sanitarie. Inoltre, gli accordi commerciali tra l’UE e la Cina potrebbero ulteriormente facilitare l’accesso al mercato cinese, incentivando una crescita delle esportazioni.

In questo contesto geopolitico in evoluzione, l’Europa ha l’opportunità di capitalizzare i vantaggi legati alla reputazione e alla qualità dei suoi prodotti, guadagnando quota nel mercato della carne suina e bovina in Cina. A patto, però, che i piani di rilancio dell’economia che Xi Jinping si appresta a varare possano esprimere la loro efficacia, facendo ripartire il gigante cinese.

Girasole: offerta debole sui mercati
14 Gennaio 2025

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

La frantumazione di 100 Kg di Semi di Girasole, composti al 50% da grassi, produce circa 45 litri di Olio, utilizzato principalmente nell’alimentazione umana, per friggere e per la produzione di margarina (insieme ad altri oli vegetali).

La Farina di girasole, derivata dalla produzione dell’olio, viene utilizzata principalmente nella formulazione di mangimi. È particolarmente adatta per i ruminanti perché contiene una percentuale proteica che va da 24% a 42%, una bassa percentuale di grassi (1%) e, soprattutto, buone quantità di fibre (21%), superiori rispetto alle altre principali farine di semi oleosi. Per via dell’elevata componente di fibre, nel caso dell’alimentazione di suini e avicoli la Farina di Girasole può sostituire solo parzialmente la Farina di Soia.

Valutando la convenienza tra l’utilizzo di Farina di Soia o Farina di Girasole emerge che, storicamente, la Farina di Girasole risulta competitiva e viene considerata come valida opzione. Tuttavia, nelle ultime settimane, essendo diminuito significativamente il prezzo dei Semi di Soia e della Farina di Soia, la Farina di Girasole risulta avere un rapporto costo/proteine meno vantaggioso. I principali produttori di Farina di Girasole sono, in ordine, Russia, Ucraina e UE; Russia e Ucraina sono anche i primi esportatori mondiali. Secondo le stime USDA, tutti i principali produttori, nella stagione corrente, hanno avuto raccolti inferiori rispetto alla stagione passata e questo si riflette nella disponibilità di Farina e Olio di Girasole, anch’essa in diminuzione. Tuttavia la domanda mondiale (i principali importatori e consumatori sono Cina ed UE) non sembra diminuire quanto l’offerta. Questo dovrebbe portare ad un’erosione degli stock, con possibili aumenti di prezzo.

Teseo.clal.it – Confronto costo della proteina tra le farine di estrazione
I valori espressi dal grafico rappresentano il costo di 1000gr (1kg) di proteine fornite dalla materia prima considerata.

La famiglia, riferimento per l’azienda da latte
4 Agosto 2022

Sebbene le aziende da latte si concentrino ed aumentino di dimensione, sarebbe un errore pensare che il modello di azienda famigliare, su cui da sempre si è basato l’allevamento, sia superato. Descrivere il declino dell’azienda agricola a conduzione familiare e l’ascesa dell’azienda agricola di tipo manageriale non è un quadro accurato della realtà.

Aziende da latte USA, il97% è a conduzione familiare

Questo anche negli USA dove, sebbene il numero di aziende da latte sia diminuito, rimane il predominio di quelle a conduzione familiare. Delle 39.442 aziende agricole con vacche da latte di tutte le dimensioni, secondo i dati dell’USDA più di 38.200 sono a conduzione familiare. Si tratta di ben il 97%, una percentuale consolidata. Ad esempio, nel 2016 le aziende da latte erano oltre 48.000, di cui il 97,3% a conduzione familiare.

La dimensione media di una stalla da latte USA è oggi di 300 vacche, rispetto a 50 nel 1990. Quindi, anche con una dimensione maggiore che richiede nuove professionalità e grandi finanziamenti, l’azienda familiare rimane il fondamento dell’allevamento da latte.

É la realtà di tutti i grandi paesi tradizionalmente produttori di latte, purtroppo sottaciuta.

Se è giusto parlare di imprenditoria, date le competenze richieste a chi conduce l’azienda da latte, è indispensabile parlare di familiarità con tutta l’attenzione per il valore soprattutto sociale, oltre che economico, che la famiglia trasmette alle comunità in cui opera.

TESEO.clal.it – USA: Costi e ricavi delle Aziende da Latte

Fonte: Hoosier