Mais e Soia risaltano sul grigio scenario dei consumi in Cina
15 Settembre 2023

Di: Ester Venturelli

L’economia Cinese sta registrando una ripresa molto più lenta rispetto alle aspettative. Per questo il governo locale ha ridotto le ultime stime relative alla crescita del PIL da 5.5% a 5% per il 2023 ed alcuni analisti si aspettano che entro fine anno la stima diminuisca ancora. 

La Cina, infatti, sta attraversando una situazione caratterizzata da consumi che faticano a recuperare. I risparmi accumulati durante le restrizioni zero-covid, quindi, stanno venendo usati solo in piccola parte. Inoltre, il Paese sta attraversando un’importante crisi del mercato immobiliare, che genera il 30% del PIL domestico. A questo si aggiunge un turismo straniero significativamente ridotto rispetto al periodo pre-Covid che non contribuisce a portare nuove risorse nel Paese.

Il mercato agricolo presenta dinamiche diverse. Il governo Cinese ha, infatti, aumentato le stime dei consumi di Mais e Soia per la stagione 2023/24 di circa 2 milioni di tonnellate per ciascun prodotto per effetto della zootecnia (suini, polli, etc.). Per il Mais, questo aumento della domanda dovrebbe essere compensato da una maggiore produzione domestica, grazie ad un clima favorevole. Invece, per rispondere alla domanda di Soia saranno necessarie maggiori importazioni, che tra Gennaio e Luglio 2023 hanno già registrato un aumento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2022. La domanda di prodotti agricoli, quindi, sembra non stia risentendo particolarmente della situazione economica del Paese.

Dairy e Carni Suine: import, produzioni e il fattore prezzo in Cina
28 Luglio 2023

Di: Mirco De Vincenzi, Marika De Vincenzi ed Ester Venturelli

La domanda Cinese di prodotti lattiero-caseari si sta riprendendo, sebbene rimanga al di sotto del 2021, anno record per l’import. Da Marzo, infatti, le quantità importate sono superiori al 2022 e a Giugno la variazione mese su mese è stata del +11,7%. 

Ad aumentare è principalmente la richiesta di polvere di latte scremato (SMP), formaggi, polvere di siero e, negli ultimi due mesi, anche WMP. Soprattutto negli ultimi mesi, i Paesi che hanno registrato il maggiore aumento della domanda sono la Nuova Zelanda e l’UE, che hanno venduto alla Cina maggiori quantità di Polveri e Formaggi. Il graduale rafforzamento della domanda è certamente favorito dal ridimensionamento dei prezzi, diminuiti rispetto al 2022 e ora tendenzialmente stabili. 

Anche la domanda di Carni Suine estere è in graduale recupero, anche se rimane molto lontana dalle quantità del 2020 e 2021. Rispetto al primo semestre del 2022, tra Gennaio e Giugno 2023, le quantità importate sono aumentate del 13%. L’UE è il principale fornitore e ha totalizzato un aumento complessivo del 3,5%, mentre per i soli Salumi ha registrato una crescita delle quantità del +27%. I principali Salumi Europei sono i Prosciutti con osso che sono, di fatto, Spagnoli: la Spagna è l’unico Paese che ha il permesso, ottenuto nel 2019, di esportare in Cina lo Jamon Iberico, prodotto particolarmente apprezzato dai Cinesi. 

Sia per il Dairy che per le Carni Suine, la produzione locale è in graduale aumento
Il Settore lattiero caseario Cinese ha registrato un aumento dell’8,5% nel primo trimestre del 2023 (vs 2022). La domanda, però, sembra stia crescendo più lentamente dell’offerta, portando ad una diminuzione dei prezzi locali e un’accelerazione negli abbattimenti. In modo simile, anche le produzioni di Carne Suina sono ancora in aumento, pur avendo rallentato il tasso di crescita: USDA stima un incremento produttivo dell’1,1%. Anche in questo caso la ripresa della domanda post-Covid risulta inferiore alle aspettative e questo sta portando il prezzo locale ad avvicinarsi ai prezzi all’import.

Cereali: la Cina diversifica i propri fornitori
24 Maggio 2023

Di: Elisa Donegatti e Ester Venturelli

CLAL.Teseo.it – Importazioni di Cereali verso la Cina

Le importazioni verso la Cina di Cereali sono diminuite nel primo quadrimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. La diminuzione riguarda Mais, Sorgo e Riso. Soprattutto per il Mais, la Cina ha adottato una politica di diversificazione dell’origine del prodotto: ha ridotto le quantità acquistate dagli USA e dall’Ucraina che sono state in buona parte compensate da incrementi da Brasile, Russia, Myanmar e Bulgaria. La ricerca di fonti di Mais alternative è stata incentivata dalle convenienze di prezzo. 

Le importazioni Cinesi di Frumento Tenero e Duro, invece, registrano un aumento complessivo del 60% tra Gennaio e Aprile del 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022. Il Grano Tenero è fornito principalmente dall’Australia (mentre la quota UE diminuisce) e il Grano Duro dal Canada.

Le importazioni di Semi Oleosi registrano un rallentamento ad Aprile 2023 rispetto Aprile 2022, ma il dato cumulato del primo quadrimestre indica invece un incremento delle quantità del 14%. L’aumento più significativo è associato alla Colza, acquistata quasi totalmente dal Canada, che vede quantità quadruplicate per via degli elevati margini associati alla produzione dell’olio.

CLAL.Teseo.it – Importazioni mensili di Colza verso la Cina

Le conferme e le novità dell’Import agroalimentare Cinese
26 Aprile 2023

Di: Ester Venturelli, Elisa Donegatti e Mirco de Vincenzi

CLAL.Teseo.it – Importazioni Cinesi di Cereali

Le importazioni di Cereali della Cina rallentano a Marzo, dopo il recupero di Febbraio, registrando una diminuzione complessiva del 6% tra Gennaio e Marzo 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022. 

Il rallentamento della domanda è trainato soprattutto dal Sorgo ed il Riso, mentre il Mais è in leggera crescita (+6%) grazie anche ai flussi dal Brasile. In controtendenza il Frumento, sia Tenero che Duro, che complessivamente registra una crescita del 42% (+1,3 Mio Tons) fornito principalmente da Australia (380 US$/Ton) e Canada (420 US$/Ton). L’Import di Semi Oleosi conferma i trend dei mesi precedenti, con un aumento complessivo del 17% vedendo in crescita Soia, Girasole e Lino, ma soprattutto Colza.

Clal.it – Import lattiero-caseario Cinese

Per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari, la domanda Cinese a Marzo rimane piuttosto debole e conferma i trend dei due mesi precedenti. Crescono le quantità importate di Latte per l’infanzia, fornito principalmente da Francia e Paesi Bassi, e di SMP, principalmente dalla Nuova Zelanda ma anche da alcuni Paesi UE, in primis la Francia. 

Tra i prodotti in aumento emerge la Polvere di Siero che registra quantità in crescita del +56% nel cumulato tra Gennaio e Marzo 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022. Il principale fornitore di Polvere di Siero sono gli USA, seguiti dall’UE. È determinante, in questo caso, la convenienza: infatti, gli USA hanno il prezzo più basso (949 US$/Ton prezzo medio tra Gennaio e Marzo 2023), mentre tra i Paesi UE il primo fornitore e il più conveniente è la Polonia (1.089US$/Ton).

CLAL.Teseo.it – Import Cinese di Carni Suine

Per le Carni Suine la Cina mantiene una domanda positiva, con maggiori acquisti di Carne Fresche, Refrigerate o Congelate da tutti i principali fornitori, anche se le quantità rimangono significativamente inferiori ai record del 2021.

Si risveglia la domanda Cinese di Carni Suine, Mais e Soia
30 Marzo 2023

Di: Marika De Vincenzi, Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

CLAL.Teseo.it – Importazioni Cinesi di Carne Suina

La domanda Cinese di carne è attesa in aumento nel 2023, dopo la rimozione delle misure zero-covid. Già i primi due mesi dell’anno mostrano una tendenza di recupero: i consumi di Carne Suina sono in crescita (+50% a Gen-Feb 2023 secondo Gro Intelligence), mentre le importazioni registrano un aumento del 24,8% rispetto a Gennaio-Febbraio 2022 nonostante i prezzi ancora elevati. La domanda cresce sia per le Carni fresche e congelate, con maggiori acquisti da tutti i principali Paesi fornitori, sia per i Salumi, in particolare Salsicce e Salami (+134%).

Nonostante si siano verificati nuovi casi di PSA nel Nord del Paese, la maggiore domanda di Carne Suina e, più in generale, di proteine animali, è un incentivo per il settore ad espandersi. Tuttavia, questo rafforzerebbe la dipendenza Cinese dalla Soia e dal Mais esteri.

Le importazioni Cinesi di Soia hanno raggiunto un livello record tra Gennaio e Febbraio 2023, crescendo del 16% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’aumento principale si è verificato negli acquisti dagli USA, principali fornitori con una quota del 72% e favoriti sia dalla stagionalità della produzione sia da ritardi nella raccolta e nelle spedizioni verificatisi in Brasile, dovuti al maltempo. Tra i semi oleosi aumentano anche le importazioni di Colza (+309%) da Canada e Russia, incentivate dal valore dell’olio vegetale di cui la Colza è un’ottima fonte.

Anche le importazioni di Mais registrano valori record a Febbraio, con quasi 1 milione di tonnellate in più (+59%) rispetto allo stesso mese del 2022. Anche per il Mais le maggiori quantità sono state acquistate principalmente negli USA, che coprono circa il 40% delle importazioni di Mais. La domanda Cinese di Mais statunitense è esplosa a Febbraio anche grazie alla diminuzione dei prezzi avvenuta verso fine mese. Inoltre, anche per il Mais il Brasile sta assumendo un ruolo sempre più rilevante, essendosi la Cina aperta alle importazioni da questo Paese.

In questo contesto di dipendenza dai mercati internazionali, il governo Cinese si è posto come obiettivo una maggiore autosufficienza del Paese. Certamente, c’è un buon margine di miglioramento in termini di rese ed efficienza. Sembra, però, che le importazioni saranno un elemento chiave dell’economia locale ancora per diversi anni.

CLAL.Teseo.it – Importazioni mensili di Mais della Cina

Domanda Cinese debole: la Nuova Zelanda trova nuovi acquirenti
23 Marzo 2023

Di: Mirco De Vincenzi ed Ester Venturelli

Per i primi due mesi dell’anno, la domanda cinese di prodotti caseari risulta in linea con gli ultimi mesi del 2022 ma debole rispetto agli anni passati, per via dei prezzi elevati e della maggiore produzione di latte in Cina (+6,8% nel 2022, rispetto al 2021). Non si registrano quantità elevate all’import nemmeno a Gennaio, mese in cui tradizionalmente il dazio 0 incentiva le importazioni.

L’import dalla Cina è diminuito complessivamente del -30% tra Gennaio e Febbraio 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 (v. grafico). Si registrano valori positivi per Polvere di Siero (+61,5%), fornita da USA ed UE, e Formaggi Grattugiati (+48,8%), dalla Nuova Zelanda. Le importazioni di Burro e di Panna, la cui tendenza si era mantenuta positiva nel corso del 2023, registrano una flessione, rispettivamente del -22% e del -40% (Gen-Feb 2023 vs Gen Feb 2022). Per quanto riguarda le Polveri di latte, mentre l’import di WMP rimane debole, l’import di SMP aumenta del 43% (12.000 Ton) a Febbraio 2023, rispetto allo stesso mese del 2022.

L’indebolimento della domanda Cinese si riflette anche sull’andamento in calo dell’asta GDT: il 21 Marzo ha segnato una diminuzione dell’Average Winning Price del -2,6% rispetto all’evento precedente.

Le quantità esportate dalla Nuova Zelanda registrano invece trend positivi, con un aumento complessivo del +5,8% per i primi due mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, facilitate da una ripresa delle produzioni di latte (+1,7% Gen-Feb 2023 vs Gen-Feb 2022) ed un ridimensionamento dei prezzi in atto da Agosto 2022 (v. grafico sotto) che ha permesso di riprendere gli scambi con altri Paesi acquirenti oltre alla Cina.

Nei primi due mesi dell’anno aumentano le esportazioni Neozelandesi di Burro (+7,2%), soprattutto verso Australia, Messico e Corea del Sud, di Formaggi (+19,6%) verso Cina, Giappone e Corea del Sud, ed SMP (+68,4%) verso Cina, Indonesia e Vietnam. Le esportazioni di WMP, invece registrano un calo del -11,5%, dovuto principalmente ai minori acquisti da parte della Cina, mentre maggiori quantità sono state vendute in Algeria e Emirati Arabi.

Prezzi locali e produzioni di Soia aumentano in Cina
26 Maggio 2022

Con oltre 66 milioni di tonnellate di Cereali e più di 102 milioni di tonnellate di Semi oleosi importati nel 2021, la Cina è il primo Paese importatore a livello planetario. Inoltre, la Cina detiene il 68% degli stock mondiali di Mais, il 36% degli stock di Soia e quasi il 51% del Frumento mondiale.

Con questi volumi rappresentati dal gigante asiatico, è quanto mai essenziale conoscere i prezzi dei prodotti agricoli, le indicazioni dei possibili andamenti di mercato, il valore delle commodity sulla piazza cinese e nelle principali località di esportazione verso la Cina, così come il trend delle semine e le stime di coltivazione.

Nella prossima annata agraria 2022-23, ad esempio, la Cina incrementerà le produzioni interne di Soia rispetto alla campagna precedente (+6,7%, fonte USDA), mentre dovrebbero diminuire le produzioni di Mais (-0,6%) e di Frumento (-1,4%). Le produzioni previste dovrebbero attestarsi intorno a 271 milioni di tonnellate di Mais, 17,5 milioni di tonnellate di Soia, 135 milioni di tonnellate di Frumento.

TESEO.clal.it - Cina: Produzioni di Soia
TESEO.clal.it – Cina: Produzioni di Soia

L’aumento dei prezzi locali di Mais, Soia e Frumento è proseguito anche in Aprile 2022. I prezzi interni si collocano sistematicamente su valori più elevati rispetto ai prezzi di importazione, con ogni probabilità per una volontà politica di sostenere la produzione domestica di commodity.

TESEO.clal.it - Cina: prezzo locale del Mais
TESEO.clal.it – Cina: prezzo locale del Mais

La nuova pagina di TESEO “Cina: prezzi dei prodotti agricoli” consente di osservare i prezzi e i trend di Mais, Soia, Frumento e anche Pomodoro, che vede la Cina al primo posto al mondo per produzione.
Queste informazioni, insieme alle previsioni delle Produzioni Cinesi su base stagionale, permettono alle imprese di pianificare in parte le proprie azioni future, contribuire ad avere un bilancio sempre più affidabile e completo al proprio interno, con l’avvertenza che elementi di incertezza e incognite di varia natura possono modificare i prezzi, i mercati e i piani.

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È ora di punta per il traffico marittimo
24 Maggio 2022

I porti ricoprono un ruolo sempre più cruciale per gli scambi commerciali mondiali. Negli ultimi due anni le interruzioni, i rallentamenti e le riaperture delle attività economiche conseguenti la pandemia che si è manifestata con modi ed in tempi differenti nelle varie aree geografiche, hanno messo in crisi i trasporti, in primo luogo quelli marittimi e le conseguenti catene di fornitura.

Nel mondo 1 container su 5 è in attesa di accedere al porto

Si stima che nel mondo un container su cinque sia ora in attesa di accedere al porto, con pesanti ritardi sul commercio internazionale. Come per un incidente stradale diffuso, il Covid nel 2020 ha provocato la congestione del traffico marittimo, la cui risoluzione richiede tempi particolarmente lunghi data la diffusione generalizzata della problematica nei paesi che si affacciano sugli oceani. Tuttavia, nel 2021 la situazione di intasamento sembrava in via di miglioramento come dimostra il porto di Los Angeles, il più importante del nord America, che ha fatto rilevare una crescita nel traffico merci di quasi il 16% rispetto al 2020. Il vento è però presto cambiato e lo scorso Febbraio c’era una coda di 70 navi portacontainer in attesa di entrare in porto, con 63 mila containers vuoti ammassati sulle banchine e nei depositi.

La recente estensione della quarantena a Shanghai, megalopoli di 26 milioni di abitanti e sede del più grande porto al mondo in termini di traffico di container sta determinando un grande intasamento negli scali marittimi del paese, con un aumento del 195% di navi container in attesa fuori dai porti cinesi in più rispetto a Febbraio. Tra il 12 e il 13 Aprile scorso erano in coda nei porti mondiali 1.826 navi, cioè il 20% di tutte le navi container mondiali. 506 erano navi bloccate presso gli scali cinesi, il che  equivale al 27,7% di tutte le navi in attesa fuori dai porti del mondo. Si tratta della più grave crisi della catena di approvvigionamento container dagli anni ’50, periodo in cui Malcom McLean fondò questo settore del trasporto marittimo. Durante il blocco del 2020, quando la spesa dei consumatori ha penalizzato i servizi – viaggi, tempo libero e intrattenimento – privilegiando l’e-commerce per gli acquisti, si sono manifestate alterazioni nella catena di approvvigionamento, centri di distribuzione e traffico container.

Il costo dei noli spot è aumentato da 3 a 5 volte in un anno

Ad aggravare la crisi non è tanto la capacità di trasporto delle navi, quanto il fatto che molta di quella capacità circola più lentamente. Il risultato è che il 10-15% di questa capacità è stato rimosso a causa della congestione. Ciò è evidente nel costo dei noli spot dei container, aumentati da tre a cinque volte rispetto ad appena un anno fa.

Il problema è che il sistema richiede tempo per recuperare lo stato di normalità, come ha dimostrato la chiusura di sei giorni del canale di Suez nel Marzo 2021. La situazione di guerra nei grandi porti del mar Nero non può che affondare un altro colpo alla fragilità di questo sistema, così importante per le economie mondiali.

TESEO.clal.it – Costo dei trasporti tramite container
TESEO.clal.it – Costo dei trasporti tramite container

Fonte: eDairyNews

Ripresa del prezzo dei Suini in Cina, ma si espande la mandria
19 Maggio 2022

Crescono in Cina le produzioni di Suini e, di conseguenza, le quantità di Carne Suina. Allo stesso tempo, gli indici segnalano nel mese di Aprile una ripresa dei prezzi dei Suinetti, dei Suini e delle Carni. Un’inversione di rotta, dunque, dopo gli assestamenti ribassisti nel periodo compreso fra Novembre-Dicembre 2021 e Marzo 2022.

L’aumento della produzione di Suini, cresciuti nel 2021 del +15,9% in numero con un’accelerazione che ha portato la mandria a raggiungere i 655 milioni di capi, potrebbe aver influito sulla contrazione dei listini. Ma si potrebbero anche rilevare altri fattori, legati alla situazione contingente (la politica di tolleranza zero verso il Covid) e al rallentamento dell’economia. In Aprile il settore ha invece segnato una ripresa, necessaria forse per sostenere il ripopolamento della mandria ed evitare chiusure di allevamenti?

Nel 2022 la produzione di Suini dovrebbe mantenersi su un terreno positivo, anche se con ritmi meno esasperati rispetto al 2021 (+1,5%, fonte USDA).

Quale direzione prenderà il mercato? Il prezzo locale della Carne Suina si è portato ad Aprile a 3,36 $/kg. La Carne Suina importata si colloca, strategicamente, su valori inferiori: 2,05 $/kg il prezzo delle Carni Suine provenienti dalla Spagna, 2,03 $/kg la Carne dal Brasile e 1,93 €/kg l’import dalla Danimarca. Una scelta finalizzata, con ogni probabilità, a sostenere le produzioni interne e i mercati territoriali.

TESEO.clal.it – Prezzo della Carne Suina in Cina

Nel 2022 la produzione di Carne Suina dovrebbe aumentare del +7,4%, dopo una crescita massiccia nel 2021 (+30,7%, fonte USDA). Rimane l’incognita dei prezzi, che dovranno rispondere anche alle esigenze di bilanciare i prezzi finali con l’effettiva possibilità di accesso da parte dei consumatori, in questa fase alle prese con inflazione e imponenti lockdown anti-Covid.

TESEO.clal.it – Produzione di Carne Suina in Cina

La nuova pagina di TESEO “Cina: prezzi delle proteine animali” consente di monitorare i prezzi delle proteine animali (non solo Suini e Carne Suina, ma anche Bovini e Carne Bovina, Pecore vive e Carne di montone, Polli e Uova) di uno dei mercati più imponenti per numeri a livello mondiale, in grado, come si è visto anche nel recente passato, di influenzare i listini su scala internazionale e di imprimere ai mercati rotte inattese.

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Cina: la produzione di Mais OGM è all’orizzonte
10 Gennaio 2022

La Cina apre la strada alle coltivazioni transgeniche. L’intenzione sarebbe di approvare tre nuove varietà di mais geneticamente modificato oltre a sette di cotone, tutte prodotte da aziende nazionali. Finora nel Paese asiatico la semina di varietà di mais o soia OGM è vietata, ma ne è permessa l’importazione per l’uso nell’alimentazione animale.

Ridurre la dipendenza dall’import

La necessità di garantire la sicurezza alimentare e di ridurre la dipendenza dalle importazioni, ha spinto le aziende cinesi ad investire nel biotech per avere nuove varietà. Il piano per approvare varietà di mais e di cotone OGM è stato sottoposto a consultazione pubblica da parte del ministero dell’agricoltura, ma le aziende sementiere cinesi possiedono già tratti di mais OGM approvati dal governo come sicuri. Anche se non è ancora chiaro quando le nuove sementi potranno essere commercializzate, la prospettiva di dover far fronte ai nuovi scenari derivanti dai cambiamenti climatici stimola la ricerca nel campo del miglioramento genetico per avere piante resistenti ad un maggior numero di insetti od a condizioni ambientali sempre più avverse.

Aumentare la sicurezza alimentare

Da quando l’abate Mendel a metà ‘800 per primo scoprì le leggi sull’ereditarietà dei caratteri, è stato un susseguirsi di tecniche per il miglioramento genetico che hanno permesso di aumentare la sicurezza alimentare: dalla induzione delle mutazioni, alla ricerca degli ibridi, fino alle recenti metodologie molecolari con la possibilità di intervenire in modo mirato sul genoma cellulare, il cosiddetto genome editing. La possibilità di cambiare in modo chirurgico specifiche sequenze di DNA riproducendo in maniera mirata eventi molecolari che possono avvenire in natura in maniera casuale, apre la strada all’ottenimento in tempi brevi di nuove varietà più consone alle esigenze dell’agricoltura contemporanea secondo i dettami della sostenibilità.

Si è aperta una nuova era nel miglioramento genetico delle piante ed il fatto che ora anche la Cina prefiguri l’uso di sementi biotech, derivanti da azioni coordinate di produzione e di analisi di big data, ottenuti dalla sovrapposizione di livelli di caratterizzazione diversi, non può lasciare indifferenti.

Come sempre, il problema non risiede tanto nel nuovo strumento ma nell’uso che ne viene fatto e nel suo controllo.

TESEO.clal.it – Prezzo del Mais in Cina

Fonte: DRGNews

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