Di: Marika De Vincenzi e Matteo Bernardelli
Nella guerra mondiale dei dazi, la Cina impone dazi variabili fra il 15,6% e il 62,4% sulle esportazioni europee di carne suina.
Una risposta alle barriere tariffare fissate nei mesi scorsi da Bruxelles sui veicoli elettrici cinesi e, di fatto, un rischio concreto che minaccia non solo un calo di vendite di carne suina dall’Ue verso la Cina, ma che rischia di innescare pressioni sul mercato interno della stessa Europa.
Il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato, dopo due anni di indagini, che “prove preliminari indicano che la carne suina e i prodotti derivati importati dall’Ue vengono scaricati a prezzi stracciati, causando gravi danni all’industria domestica”.
Dopo il record di 865mila tonnellate importate dall’UE fra gennaio e luglio 2023, nel 2025 i volumi importati dalla Cina dall’Ue hanno toccato quota 692mila tonnellate (+10,1% sullo stesso periodo del 2024).
Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, fra i principali produttori di suini dell’Ue, sono anche i primi fornitori della Cina di frattaglie e carni fresche, refrigerate e congelate.
In caso di rallentamento delle esportazioni verso la Cina, quali altre destinazioni potrebbero essere compatibili?
E con quali riflessi di prezzi, tenuto conto degli accordi internazionali siglati fra Unione Europea e Stati Uniti, ancora sostanzialmente oscuri, ma con un contingente di ingresso di prodotti suini a tariffa agevolato dagli USA?
Sullo sfondo, anche l’accordo con il Mercosur, che la Commissione Ue vorrebbe chiudere entro la fine dell’anno e che prevedrebbe agevolazioni all’import di carne e prodotti suini dal Sudamerica all’Europa.
In uno scenario di incertezza, con il commissario Ue alla Difesa, Andrius Kubilius, che non esclude un eventuale ricorso al Wto, c’è da chiedersi se un rallentamento dell’export verso la Cina avrà ripercussioni sulla filiera suinicola del nostro Paese.
L’Italia sconta un tasso di autosufficienza debole (57%) e un mercato che potrebbe facilmente essere terreno di conquista da parte di player più competitivi nel segmento della carne suina.










































































