Volumi record per l’export Russo di Cereali e Semi Oleosi
1 Giugno 2023

Di: Elisa Donegatti e Ester Venturelli

CLAL.Teseo.it – Esportazioni di Frumento

La Russia è storicamente tra i principali produttori ed esportatori di Grano Tenero, Mais, Orzo e Girasole (Semi e derivati). Dall’inizio della guerra in Ucraina le informazioni relative alle esportazioni del Paese si sono ridotte, ma la sua importanza sui mercati internazionali è ancora rilevante, soprattutto se si pensa ai mercati asiatici.

Secondo i dati USDA, la stagione 2022/23 ha visto produzioni Russe da record per Frumento, Orzo e Girasole, grazie a maggiori aree coltivate e condizioni climatiche ottimali. A questo si aggiungono gli stock elevati, accumulati per effetto delle restrizioni all’export rafforzate nel 2021. La combinazione di queste due dinamiche ha portato ad un’elevata disponibilità di Cereali e Semi Oleosi in Russia

Di conseguenza, nel 2022 le restrizioni autoimposte dalla Russia sono state alleggerite e le esportazioni sono aumentate, soprattutto verso Medio Oriente e Africa, i cui Paesi non hanno imposto sanzioni alla Russia. 

Le esportazioni di Cereali e Semi Oleosi dalla Russia avrebbero quindi raggiunto volumi record, facilitate anche dai prezzi competitivi e dalle difficoltà che caratterizzano l’Ucraina, principale concorrente. In particolare, le quantità di Frumento esportate dalla Russia per la stagione 2022/23 è stimato a 45 milioni di tonnellate, in crescita del 34,8% rispetto alla stagione precedente. Questo sarebbe decisamente superiore alle quantità esportate dall’UE, le cui stime indicano 35 Milioni di tonnellate.

Tra i partner commerciali della Russia la Turchia sta giocando un ruolo chiave, sia come intermediario nelle contrattazioni per la Black Sea Initiative sia come acquirente. Infatti, tra Gennaio e Aprile 2023 le importazioni di Cereali del Paese dalla Russia sono aumentate del 78,4% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Particolare attenzione va data anche alla Cina, con cui i rapporti si stanno rafforzando su diversi settori, tra i quali quello agro-alimentare.

Per la stagione 2023/24  USDA stima produzioni Russe in leggero ridimensionamento per il Frumento e l’Orzo, mentre dovrebbero aumentare sia la produzione che l’export di Mais e di Farina e Olio di Girasole.

CLAL.Teseo.it – Esportazioni di Farina di Girasole

Nuova Zelanda: riconsiderare l’uso dei concentrati nella produzione di latte
25 Maggio 2023

Diversamente dai Paesi industrializzati, la Nuova Zelanda si trova in una posizione insolita in quanto circa la metà di tutte le emissioni di gas serra proviene dall’agricoltura e quasi un quarto è dovuto alle emissioni del settore lattiero-caseario, sottoforma di protossido d’azoto e metano.

Le vacche da latte, rispetto al 1990, sono pressoché raddoppiate

L’allevamento in Nuova Zelanda era tradizionalmente di tipo estensivo, basato sul pascolo, ma il grande sviluppo produttivo che ha fatto del Paese il maggiore esportatore lattiero-caseario del mondo, ha comportato l’uso sempre più massiccio di concentrati e di concimi per aumentare le rese agricole. Questo è dimostrato dal fatto che le vacche da latte, rispetto al 1990, sono pressoché raddoppiate arrivando a 6,4 milioni di capi. Si è fatto dunque ricorso ad una massiccia importazione di cereali e proteaginose, che nel 2022 ha raggiunto le 3,7 milioni di tonnellate a fronte di una produzione nazionale pari a 2,1 milioni di tonnellate. Il 75% di questi alimenti è andato al settore bovino ed il 12% a quello avicolo, mentre il consumo umano ha rappresentato il 9% del totale.

L’ intensificazione produttiva con l’ampio ricorso ai mangimi porta ad un sistema tecnicamente più efficiente, dato che permette di aumentare le rese aziendali e di conseguenza i redditi. E’ stato però dimostrato che questo comporta un significativo aumento dei costi, che incide sui margini di profitto. Il vero punto da considerare, dunque, più che la quantità è la redditività dell’azienda, che è determinata congiuntamente dal prezzo del latte (e dai suoi contenuti) e dai costi dei fattori produttivi, come i mangimi. Essendo questi ultimi per lo più fattori esterni all’azienda, gli allevatori non possono controllarne direttamente le variazioni di prezzo e neanche trasferirle sul prezzo del latte.

Gli allevatori sono stimolati ad adottare pratiche con meno emissioni

In Nuova Zelanda si fa largo uso di palmisto (pannello di palma), che comporta emissioni elevate (0,51 kg di CO₂ equivalente per kg di sostanza secca) rispetto ad altri ingredienti dei mangimi. Ne è il più grande importatore al mondo per una quantità di oltre 2 milioni di tonnellate, oltre la metà da Indonesia e Malesia. È opinione diffusa che questa grande richiesta abbia contribuito alla deforestazione nei Paesi fornitori, aumentando le emissioni ed i rischi legati al cambiamento climatico. Date le rigide norme ambientali introdotte in Nuova Zelanda, gli allevatori vengono ora stimolati ad adottare pratiche che possano far ridurre le emissioni attraverso la massimizzazione della resa dei pascoli e l’utilizzo di mangimi a minore intensità di carbonio, come quelli prodotti in loco od i sottoprodotti della produzione di alimenti e bevande.

Occorre attuare una inversione di tendenza che però richiede cambiamenti significativi sia nelle pratiche di gestione che nelle infrastrutture. I prezzi elevati dei fertilizzanti, le normative più stringenti e l’introduzione di una tassa sulle emissioni stimolano la transizione verso modelli produttivi più sostenibili. Però è anche tempo di riconsiderare il ruolo dei mangimi, ripensando alla fisiologia del ruminante ed al modo più appropriato di alimentarlo, sia sotto l’aspetto fisiologico che per quello ambientale.

Clal.it – Numero di vacche da latte e produzioni in Nuova Zelanda

Fonte: edairy news

Cereali: la Cina diversifica i propri fornitori
24 Maggio 2023

Di: Elisa Donegatti e Ester Venturelli

CLAL.Teseo.it – Importazioni di Cereali verso la Cina

Le importazioni verso la Cina di Cereali sono diminuite nel primo quadrimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. La diminuzione riguarda Mais, Sorgo e Riso. Soprattutto per il Mais, la Cina ha adottato una politica di diversificazione dell’origine del prodotto: ha ridotto le quantità acquistate dagli USA e dall’Ucraina che sono state in buona parte compensate da incrementi da Brasile, Russia, Myanmar e Bulgaria. La ricerca di fonti di Mais alternative è stata incentivata dalle convenienze di prezzo. 

Le importazioni Cinesi di Frumento Tenero e Duro, invece, registrano un aumento complessivo del 60% tra Gennaio e Aprile del 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022. Il Grano Tenero è fornito principalmente dall’Australia (mentre la quota UE diminuisce) e il Grano Duro dal Canada.

Le importazioni di Semi Oleosi registrano un rallentamento ad Aprile 2023 rispetto Aprile 2022, ma il dato cumulato del primo quadrimestre indica invece un incremento delle quantità del 14%. L’aumento più significativo è associato alla Colza, acquistata quasi totalmente dal Canada, che vede quantità quadruplicate per via degli elevati margini associati alla produzione dell’olio.

CLAL.Teseo.it – Importazioni mensili di Colza verso la Cina

Valorizzare il raccolto di Erba Medica
19 Maggio 2023

L’Erba Medica è una delle foraggere più importanti ed è fondamentale operare in modo appropriato per massimizzarne la qualità e la quantità, soprattutto in questo periodo in cui i costi dell’alimentazione zootecnica sono elevati. Questa necessità, presente un po’ in tutte le regioni ad intensiva produzione lattiero-casearia, è particolarmente sentita negli Stati Uniti dove l’Erba Medica è una foraggera di riferimento che rappresenta anche un notevole interesse per l’esportazione.

L’unità di divulgazione lattiero-casearia della Pennsylvania State University ha fornito agli allevatori una serie di indicazioni da tenere in considerazione per valorizzarla al meglio.

Innanzitutto la gestione dei tagli: se la coltura è a rotazione breve (tre anni o meno), diventa auspicabile intensificare il numero dei tagli per massimizzare la qualità del foraggio, mentre in caso contrario si deve prendere in considerazione un intervallo di sfalcio più lungo. Come regola, è bene anticipare il primo taglio ad inizio fioritura, mentre i tagli successivi andranno effettuati quando la coltura si trova nella fase di sviluppo del germoglio o della prima fioritura, con un intervallo di circa un mese. Per la nuova coltura dopo la semina occorre considerare che le piantine hanno bisogno di un elevato livello di riserve energetiche per superare l’inverno; dunque Il primo raccolto può essere effettuato prima della comparsa dei fiori, ma aspettare che l’Erba Medica fiorisca garantisce maggiori riserve di energia nelle radici. Poi occorre fare attenzione all’intervallo di sfalcio che non deve essere troppo breve: se fosse costantemente inferiore ai trenta giorni potrebbe comportare minori riserve energetiche immagazzinate nelle radici a fittone della pianta, determinando una scarsa ricrescita che si traduce in una bassa resa ed anche in una rapida perdita di copertura vegetale.

Bisogna poi monitorare lo stress idrico della coltura. L’Erba Medica generalmente mantiene la produzione durante brevi periodi di siccità grazie al suo apparato radicale profondo ed esteso mentre nei periodi prolungati di siccità la crescita vegetale si riduce e la fioritura avviene su piante corte e stentate. Non si deve però esitare a sfalciare per sfruttare l’effetto delle piogge di fine estate che permetteranno di effettuare un ulteriore raccolto, mantenendo la copertura vegetale del terreno.

Infine, se l’Erba Medica viene seminata in primavera con una coltura consociata, come ad esempio l’avena, il primo taglio dovrà essere effettuato in base alla maturità della coltura consociata. Se l’Erba Medica viene seminata invece in autunno, il raccolto dovrà basarsi sullo sviluppo e sul vigore della pianta. Quindi il taglio verrà effettuato alla germogliatura o ad inizio fioritura se le piante risultano vigorose e le radici sono ben sviluppate, mentre con uno scarso sviluppo vegetativo sarà meglio aspettare fino a metà fioritura prima di sfalciare.

Lombardia: Costo delle Razioni alimentari per la bovina da latte

Fonte: Dairy Herd Management

Produzioni record di Cereali e Semi Oleosi previste per la stagione 2023-24
16 Maggio 2023

Di: Elisa Donegatti

Bilancio di Mercato del Mais 2023-24

Cereali e semi oleosi rafforzeranno gli stock (ad eccezione del Frumento) e i prezzi diminuiranno, restando comunque su valori più elevati rispetto alla fase pre-Covid. Così le previsioni USDA-Wasde per l’annata 2023-24,  che sono riportate nella Homepage di Teseo.clal.it comprensive di import, export, consumi e stock, suddivisi per Paese. Vediamo qualche dettaglio, con l’avvertenza che si tratta appunto di previsioni e che l’incognita del meteo potrebbe modificare, anche sensibilmente, i dati.

Mais

Il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti prevede per l’annata 2023/24 un sensibile aumento delle produzioni di Mais su scala mondiale (+6% tendenziale), con gli Usa proiettati a toccare un incremento dei volumi dell’11,2% (a 387.75 milioni di tonnellate), trascinati in parte da un aumento delle superfici coltivate (+4%).

Gli Stati Uniti, pur incrementando l’export (+18,3%) e diminuendo l’import (-37,5%), dovrebbero rafforzare in maniera massiccia i magazzini interni (+56,8%), complici anche quantità di partenza contenute.

Una maggiore disponibilità di stock potrebbe trascinare l’attività zootecnica, anche grazie a minori costi di gestione.

Dall’altra parte del mondo, la Cina dovrebbe incrementare le produzioni (+1%), i consumi (+1,7%, il che significa un probabile rafforzamento della produzione animale) e le importazioni (+27,8%, con il Brasile partner commerciale preferito agli Usa), trend che permetterebbe di mantenere elevati gli stock finali, per oltre 204 milioni di tonnellate (-0,5% sui volumi precedenti), che equivalgono al 65,3% di tutti gli stock mondiali.

Semi di Soia

Anche per i Semi di Soia sono previste produzioni record a livello mondiale (+10,8%), con un notevole rafforzamento degli stock globali, nell’ordine addirittura del 21,2% rispetto all’annata 2022-23 e con il Brasile primo esportatore davanti agli Stati Uniti, in rallentamento. L’andamento meteo-climatico sarà una delle variabili chiave per una conferma dei trend produttivi e delle conseguenti oscillazioni dei prezzi.

Frumento

Nella proiezione di produzioni in forte aumento, fa eccezione il Frumento, sostanzialmente stabile (+0,2%). La Russia dovrebbe confermarsi primo esportatore mondiale con un trading ipotizzato di oltre 45 milioni di tonnellate (+2,2% tendenziale), seguita dall’Unione europea, le cui vendite dovrebbero segnare una crescita del 10,1% per arrivare a 38 milioni di tonnellate. Gli stock, anche per effetto di consumi stimati in crescita dello 0,4%, dovrebbero assottigliarsi (-0,7%), con la Cina proiettata a detenere il 52,8% delle scorte mondiali.

Seppure con magazzini globali più leggeri, il prezzo del Frumento dovrebbe essere influenzato dalle tendenze ribassiste degli altri cereali e dei semi oleosi, tratteggiando così una parabola discendente, in parte utile all’approvvigionamento dei paesi più esposti all’insicurezza alimentare.

Fertilizzanti: vicini ad un equilibrio?
11 Maggio 2023

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

CLAL.Teseo.it – Andamento dei prezzi dei Fertilizzanti

I prezzi dei Fertilizzanti si sono ridimensionati molto dai picchi raggiunti tra Aprile e Ottobre del 2022. In base alla CCIAA di Torino, l’Urea è il prodotto che ha visto la variazione maggiore arrivando a 440€/Ton da un picco che aveva un valore tre volte superiore (1107€/Ton), ma anche gli altri prodotti hanno registrato riduzioni significative tra il 30% e il 50%. Questo ha permesso alla domanda Europea di riprendersi, anche se rimane più debole rispetto agli anni precedenti al 2021, quando i prezzi erano più bassi. 

Il calo dei prezzi è strettamente legato, oltre alla domanda debole, anche ad una diminuzione dei costi energetici ed, in particolare del Gas Naturale le cui quotazioni ora sono le più basse da Gennaio 2021. Per questo motivo, le aziende produttrici Europee hanno potuto incrementare nuovamente le produzioni, anche se non hanno ancora raggiunto un’operatività del 100% degli impianti. 

Bisogna comunque considerare che sia i prezzi del Gas Naturale sia quelli dei Fertilizzanti sono ancora a livelli decisamente superiori rispetto allo storico. Inoltre, le ultime quotazioni del Gas Naturale stanno registrando una diminuzione molto più graduale rispetto ai mesi scorsi. Ciò fa supporre il raggiungimento di un certo equilibrio tra domanda e offerta. Questa dinamica si riflette sui Fertilizzanti, le cui ultime quotazioni hanno mostrato maggiore stabilità.

CLAL.Teseo.it – Andamento del prezzo del Gas Naturale

Carni Suine: l’UE perde quota nell’export, ma altri guadagnano terreno
10 Maggio 2023

Di: Marika De Vincenzi e Ester Venturelli

CLAL.Teseo.it – Prezzi medi all’Export delle Carni Suine in UE, USA, Canada e Brasile

L’Unione Europea, primo esportatore mondiale di carni suine, sta registrando un trend in diminuzione da più di un anno. Nel primo bimestre del 2023, le quantità totali sono state inferiori di circa il 15% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il rallentamento si è verificato per tutti i principali prodotti esportati e il primo (carni Fresche, Refrigerate o Congelate) è calato del 20% (per circa 100.000 Ton). Questa frenata dell’export Europeo è data dalle minori produzioni, dovute ai costi elevati e alla diffusione di PSA, e, quindi, dai prezzi elevati. I prezzi Europei, infatti, da qualche mese hanno adottato un trend opposto rispetto a quello negli altri Paesi esportatori, diventando sempre meno competitivi.

L’export di Carne Suina Statunitense risulta, invece, in crescita del 2,23% (+16.000 tonnellate) nel primo trimestre del 2023, avendo sostituito sulle tratte asiatiche parte dell’export del Canada che registra un calo di 33.000 tonnellate circa. Infatti, oltre alle quantità verso il Messico, risultano in crescita le quantità esportate dagli USA verso Giappone e Corea del Sud che stanno acquistando meno quantità di Carne Canadese. Aumentano anche le vendite USA verso la Cina (+30.000 tonnellate), la cui domanda sembra in ripresa.

Infine, risulta sempre più importante la presenza Brasiliana nel mercato mondiale delle Carni Suine. Il Paese, tra Gennaio e Aprile 2023, ha aumentato le vendite del 10,4%, incrementando i flussi verso quasi tutte le principali destinazioni, inclusa la Cina, primo acquirente. In aumento anche l’export verso le Filippine, trovando spazio a seguito dell’epidemia di PSA, nonostante la domanda di carne nel Paese si stia spostando verso il Pollame. In termini di tipologia di prodotto, l’aumento principale è associato alle Carni Fresche, Refrigerate o Congelate (+14,8% tra Gennaio e Aprile 2023), mentre le quantità esportate di Salsicce, Salami e simili sono diminuite di 14.000 tonnellate (-24%).

CLAL.Teseo.it – Esportazioni di Carne Suina dal Brasile

Sud America: la siccità cambia le carte degli scambi internazionali
8 Maggio 2023

Di: Elisa Donegatti e Ester Venturelli

CLAL.Teseo.it – Andamento delle precipitazioni in Sud America

Il Sud America è una regione determinante per la disponibilità di alimenti zootecnici a livello globale. In particolare, Brasile e Argentina sono tra i principali esportatori di Mais e Soia. Negli ultimi anni, però, il cambiamento climatico ha portato ad un aumento delle temperature che, insieme alla persistenza della Niña, ha creato condizioni di pesante siccità in buona parte della regione provocando modifiche agli scambi agroalimentari.

Il cambiamento più eclatante caratterizza l’Argentina, dove la siccità ha colpito il 75% delle aree coltivate. Il Paese, per il primo trimestre 2023, ha registrato esportazioni dimezzate per i Cereali e ridotte di più di un terzo per i Semi Oleosi. Il calo dei volumi riguarda tutti i principali prodotti esportati, ma le maggiori riduzioni sono associate al Frumento Tenero (-86,8%), a fronte di produzioni diminuite del 40% rispetto alla stagione scorsa. 

Una situazione opposta ha caratterizzato il Brasile che, pur essendo stato colpito da siccità in alcune zone a sud ed ovest del Paese, ha avuto condizioni favorevoli nelle aree di maggiore produzione di Mais e Soia ottenendo raccolti record. Le ottime produzioni brasiliane sono state fondamentali per rispondere ad una domanda mondiale che ha visto mancare parte delle produzioni di USA e UE a causa della siccità. Le esportazioni Brasiliane di Cereali sono, di conseguenza, quasi raddoppiate grazie anche ad un intenso lavoro diplomatico.

Ci sono anche altri Paesi, nella regione, che sono stati colpiti da siccità estrema, tra questi l’Uruguay e il Cile. Il primo ha registrato produzioni ridotte di Mais e Soia, rispettivamente del -43% e -63%. Di questo calo si percepiscono gli effetti anche sul trade, che vede un import in aumento sia per i Cereali che per i Semi Oleosi da Argentina, Brasile e Paraguay. Il Cile è colpito da siccità da diversi anni, favorita dal cambiamento climatico e dallo sfruttamento delle risorse idriche e aggravata dalla Niña. La situazione è tanto grave che a Gennaio il governo Cileno ha decretato lo stato di emergenza per l’agricoltura.

Questi Paesi, pur non avendo un peso pari ad Argentina e Brasile sui mercati internazionali, rappresentano comunque importanti fattori di domanda e offerta per determinare la disponibilità dei prodotti agricoli nel Mondo.

CLAL.Teseo.it – Andamento delle Produzioni di Soia nei principali produttori in Sud America

Invertire il degrado dei suoli e mantenere la biodiversità
2 Maggio 2023

Lo stretto rapporto fra salute umana e qualità ambientale è un fatto riconosciuto, così come è provata la stretta correlazione fra degrado ambientale, malattie e tenore di vita. La perdita di biodiversità è uno degli effetti più evidenti di questo degrado che colpisce piante, animali, persone. Nella recente Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP 15) di Montréal, in Canada, 196 Paesi hanno ritenuto ritenuto indispensabile un approccio mondiale per dare priorità ai determinanti ambientali ed adottare politiche comuni integrate, decidendo di proteggere entro il 2030 almeno il 30% delle terre e delle acque dalla perdita di specie animali e vegetali, impegnandosi ad investire per tale scopo 200 miliardi di dollari all’anno. L’obiettivo è ambizioso e difficile, ma ne va della salute di tutti gli esseri viventi. Quando si parla di ‘salute’ bisogna considerarne i vari aspetti planetari, ecosistemici, umani, vegetali, animali, strettamente interconnessi ed interdipendenti. La natura e la sua distruzione meritano una maggiore attenzione nella governance globale in quanto determinano l’epidemiologia delle malattie trasmissibili e non trasmissibili.

Siamo dipendenti dalla Biodiversità

Siamo dipendenti dalla biodiversità per le piante, i funghi, gli animali indispensabili per la nutrizione e la sicurezza alimentare, per i farmaci, ma anche per la necessità di affrontare i potenziali rischi di diffusione delle malattie associati al commercio di specie selvatiche, che coinvolgono i settori dei trasporti e della finanza per mitigare i rischi lungo le catene di approvvigionamento. Un esempio sono i virus zoonotici che vivono negli animali ma che possono infettare gli esseri umani, come il COVID-19. Fra gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’ONU, il n.15 riguarda la vita sulla terra per cui occorre invertire il degrado dei suoli per mantenerne la fertilità, immagazzinare acqua ed assorbire CO2. Per questo bisogna proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi, anche adottando pratiche colturali e gestionali agricole appropriate. Occorre anche prevenire l’introduzione di specie diverse ed invasive, proteggere le specie a rischio di estinzione, promuovere una distribuzione equa e giusta dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche ed il loro accesso.

Alla salute degli esseri viventi e del pianeta è poi collegata la giustizia. La conservazione delle risorse naturali, l’uso sostenibile, l’accesso equo e la condivisione dei benefici della biodiversità, sono valori universali, che vanno tutelati e garantiti.

Fonte: The Lancet

UE: più cereali dall’Ucraina
28 Aprile 2023

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

CLAL.Teseo.it – Import mensile di Cereali dell’UE

Da alcuni mesi l’Unione Europea ha incrementato gli acquisti di Cereali, favoriti dalle produzioni limitate della scorsa campagna e dalla rimozione temporanea dei dazi sui prodotti in entrata dall’Ucraina.

Il principale aumento dell’import è associato al Frumento Tenero, le cui quantità erano già cresciute nel 2022 e hanno mantenuto lo stesso trend anche per i primi due mesi del 2023 con un incremento di 1,2 Mio Ton (+284% rispetto a Gen-Feb 2022). La quota maggiore, 70%, è stata fornita dall’Ucraina ad un prezzo medio unitario di 296€/Ton, e acquistata principalmente dalla Spagna, seguita da Romania, Grecia e al quarto posto l’Italia. Il secondo Paese di origine del Frumento Tenero è il Regno Unito (314€/Ton) che ne fornisce il 19%, destinato principalmente a Paesi Bassi e Spagna.

Le importazioni comunitarie di Mais risultano, invece, in rallentamento; mentre il dato complessivo del 2022 ha registrato un incremento delle quantità del +69,7%, i primi due mesi del 2023 vedono un aumento solo del +2,6% rispetto a Gennaio-Febbraio 2022. Anche in questo caso l’Ucraina è il primo fornitore con una quota del 70%, ma con quantità in calo dell’8%. Il Mais Ucraino (288€/Ton) è destinato principalmente a Spagna e Paesi dell’Est-Europa. Il secondo fornitore di Mais è il Brasile, con un prezzo unitario di 304€/ Ton.Anche l’export dell’UE-27 registra un aumento delle quantità, ma decisamente inferiore rispetto alle importazioni.

Le esportazioni di Frumento Tenero tra Gennaio e Febbraio 2023 sono aumentate di quasi 500.000 tonnellate rispetto ai primi due mesi del 2022. Le principali destinazioni sono state Algeria, Marocco e Nigeria, che hanno visto importanti aumenti dei flussi dall’Europa. Il Mais ha registrato una riduzione delle quantità esportate del -15%, mentre l’Orzo è aumentato del 62%, soprattutto verso la Cina.

Clal.Teseo.it – Export di Cereali dell’UE
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