Gli aumenti in Borsa merci a Modena dei prezzi dei ristalli per il Presidente di Assocarni, Serafino Cremonini, sono la spia di “tensioni nell’approvvigionamento per il calo dei broutard che arrivano dalla Francia e, in proiezione, ci aspettiamo che i listini rimangano su questi livelli, se non addirittura in crescita”.
Cremonini, Vicepresidente e Consigliere di INALCA Spa, sottolinea anche un altro rischio che potrebbe affacciarsi per la filiera zootecnica da carne italiana: “Al posto di inviarci i broutard per l’ingrasso, i francesi potrebbero scegliere la strada dell’ingrasso a livello locale e inviare in Italia direttamente la carne, al posto degli animali. In questo modo avremmo in casa nostra un indebolimento ulteriore del tasso di autoapprovvigionamento”.
Come risolverlo? “Dovremmo puntare con maggiore convinzione sulla linea vacca-vitello, individuando aree idonee per la crescita degli animali – invita Cremonini -. Vi sono zone come Sicilia, Campania, Calabria e Sardegna che potrebbero prestarsi, avendo gli spazi per il pascolo, all’ingrasso dei bovini da carne, anche per non appesantire territori dove la presenza zootecnica è già forte”.
Altro punto sul quale concentrarsi, per il presidente di Assocarni, è la cura dei baliotti. “Un coinvolgimento degli Allevamenti da latte e una maggiore attenzione ai vitelli maschi potrebbe essere un aiuto fondamentale per incrementare il tasso di autosufficienza in Italia. Ci troviamo in alcuni casi a importare baliotti dall’estero, quando invece potremmo tranquillamente ingrassare i nostri capi”.
Fari accesi anche sui prezzi della carne bovina al Consumo. “I prezzi sono già elevati e non so, francamente, fino a che punto il Consumatore sia disposto a sostenere nuovi rincari – commenta Serafino Cremonini -. Quello che è certo è che la carenza di carne rossa si fa sentire su scala mondiale”.