Il Commento: Una nuova narrazione sulle carni rosse [Assessore Beduschi, Regione Lombardia]
31 Luglio 2024

Alessandro Beduschi, Assessore all’Agricoltura e Sovranità Alimentare di Regione Lombardia

Di Alessandro Beduschi, Assessore all’Agricoltura e Sovranità Alimentare di Regione Lombardia

“Anche grazie all’importante contributo di Teseo.clal.it, nei mesi scorsi abbiamo affrontato a lungo il tema del tasso di autosufficienza della carne bovina italiana, che negli ultimi anni è progressivamente e drasticamente diminuito. Questo dato preoccupante merita una riflessione.

Le differenze all’interno della filiera di allevamento bovina sono da tempo evidenti a tutti: da un lato ci sono i grandi gruppi che basano la propria produzione sulla soccida, prevalentemente ubicati nel Nordest; dall’altro, il caso lombardo rappresenta ormai un’eccezione, dove gli allevatori-imprenditori si distinguono per la gestione di una filiera completa.

Ritengo sia necessario reintrodurre in Italia il concetto di allevamenti con fattrici per creare una filiera 100% italiana, che parta dai vitelli nati sul nostro territorio e valorizzi l’alta qualità di queste carni. Questo modello potrebbe rappresentare un interessante volano socioeconomico per alcune zone italiane attualmente a forte rischio di spopolamento, che, per clima e territorio, sarebbero adatte ad ospitare questo tipo di allevamento, valorizzando così una carne al 100% italiana.

Oltre alle considerazioni più marcatamente legate ad aspetti economici e tecnici, è innegabile che il mercato della carne bovina debba essere rilanciato anche in termini reputazionali e di immagine nei confronti del consumatore. Anni di demonizzazione del consumo di carne rossa, non supportata da adeguati dati scientifici, hanno portato a una progressiva diffidenza che si concretizza nel calo dei consumi.

È necessaria una comunicazione che promuova e valorizzi la carne bovina, offrendo al consumatore finale una nuova narrazione sul ruolo della carne rossa, di qualità e tracciata, per accompagnarlo verso una scelta consapevole. Inoltre, la carne italiana è garantita dal sistema di tracciabilità veterinaria.”

TESEO.clal.it – Prezzi delle Carni Bovine nella Home Page di TESEO
TESEO.clal.it – UE-27: BILANCIO DI AUTOSUFFICIENZA delle Carni Bovine Gen-Apr 2024

CINA: effetti dell’economia sull’agroalimentare
25 Luglio 2024

Di: Marika De Vincenzi, Elisa Donegatti, Mirco De Vincenzi, Ester Venturelli

Il rallentamento dell’economia cinese è arrivato ad un livello tale da spingere la Banca centrale cinese a decidere di abbassare i tassi di interesse con l’obiettivo di stimolare la ripresa economica. Questo rallentamento si riflette tanto sulle importazioni (complessivamente in frenata rispetto agli anni precedenti) quanto sui consumi domestici.

CARNI SUINE. Prendiamo il settore delle carni suine: la domanda debole e l’eccesso di offerta hanno portato ad un calo delle quantità importate che, nel primo semestre 2024, risultano inferiori di più di un quarto (-27%) rispetto al primo semestre del 2023. In termini di valore, il crollo è stato ancora più significativo: -40,8%, che ha fatto scendere l’import a poco più di 2,2 miliardi di dollari.

Un mercato segnato da consumi zoppicanti ha portato ad un calo della produzione interna di carne suina, innescato da una riduzione del numero delle scrofe. Uno scenario che ha stimolato nel mese di giugno il recupero dei prezzi sia dei maiali (+10,4%) che delle carni suine (+10,9%) rispetto al mese precedente.

Sarà ora da capire se le politiche adottate a livello centrale da Xi Jinping sortiranno effetti positivi sull’economia del Paese e se vi sarà la tanto auspicata ripresa dei fondamentali di settore, fra i quali anche i consumi interni. Qualora vi fosse un recupero dei consumi, sarà da capire quali azioni adotterà Pechino: una nuova corsa delle importazioni di carni suine oppure un rilancio della suinicoltura a livello interno? Nel primo caso, potrebbe beneficiarne l’Unione Europea, sempre che il governo cinese non scelga la linea dura in risposta ai dazi UE sull’export cinese di auto elettriche, colpendo il settore agroalimentare comunitario. Una simile eventualità ridarebbe spinta agli acquisti dal Brasile, da tempo uno dei partner principali per l’acquisto di carne suina e materie prime.

ALIMENTI ZOOTECNICI. Sempre a proposito di materie prime, il ridimensionamento della mandria suinicola in Cina ha innescato una contrazione del fabbisogno di mangimi. Di conseguenza, i consumi di soia e mais nel Paese sono rallentati. Il mercato della soia e dei suoi derivati è caratterizzato da un’abbondanza di disponibilità rispetto alla domanda dovuta anche alle elevate quantità importate (48,4 milioni di tonnellate nel primo semestre 2024). Nei prossimi mesi, la domanda cinese sui mercati internazionali potrebbe affievolirsi e assorbire meno prodotto (il calo degli acquisti dagli Usa è già evidente per i semi oleosi, con un -37,9% tendenziale nel primo semestre del 2024) provocando un effetto ribassista sui prezzi.
Anche il mercato del Mais al momento presenta una disponibilità che compensa la domanda e questo ha portato a un ridimensionamento dei prezzi locali nel corso degli ultimi 12 mesi e ad una diminuzione delle importazioni

LATTIERO CASEARIO. Anche per il settore lattiero caseario la domanda si presenta debole. L’offerta locale è in aumento, spinta anche da investimenti industriali, mentre i prezzi alla stalla sono da tempo in flessione, tanto che il delta tra il prezzo di Giugno 2024 e Gennaio 2022 segna un calo del -22,5%.
Il quadro complessivo consolida la tendenza negativa delle importazioni: nel primo semestre, l’import dairy Cinese è sceso complessivamente del -16,4% rispetto allo stesso periodo del 2023, con diminuzioni soprattutto per il Latte Sfuso e le Polveri.

Prospettive Economiche per l’America Latina e i Caraibi
18 Luglio 2024

Il sud America, l’America Centrale ed il Messico, od in altre parole l’area America latina e Caraibi (LAC), conta 33 Paesi con circa 700 milioni di persone che parlano prevalentemente lo spagnolo (63% della popolazione) ed il portoghese (34% della popolazione), dove Brasile e Messico sono le economie dominanti. L’esportazione di materie prime è la più importante fonte di valuta estera, mentre per i Caraibi risulta essere il turismo.

Uno studio della Banca mondiale definisce le prospettive dell’andamento economico in questa regione che riveste un ruolo rilevante nel contesto agroalimentare mondiale

Previsioni di crescita variabili

Dopo il rallentamento della crescita economica a causa degli effetti persistenti della stretta monetaria, nel 2024 si registrano alcuni segnali di ripresa, sebbene non in modo omogeneo. La fiducia delle imprese è sostenuta in Brasile come in Messico ed un miglioramento è stato registrato anche in Cile e Perù, mentre in Argentina, escluso il settore agricolo, si registra un perdurante calo della produzione.
Tranne che in questo importante Paese, l’inflazione è generalmente in calo e le banche centrali hanno iniziato a ridurre i tassi rispetto ai livelli elevati del 2023. Secondo le previsioni, la crescita del Brasile sarà del 2% nel 2024 e del 2,2% nel 2025, grazie alla riduzione dei tassi di interesse ed alla ripresa dei consumi e degli investimenti privati, mentre in Messico dovrebbe attestarsi al 2,3% nel 2024 ed al 2,1% nel 2025, frenata dalla stretta politica monetaria, con una ripresa degli investimenti e dei consumi nel prossimo anno.
Situazione più critica in Argentina, dove si prevede una contrazione del 3,5% nel 2024, ma una ripresa della crescita al 5% nel 2025. Le autorità stanno cercando di affrontare le sfide economiche significative con un approccio basato in parte sul consolidamento fiscale ed il riallineamento dei prezzi relativi, compreso il tasso di cambio. L’inflazione dovrebbe rimanere elevata quest’anno, anche se in rapida diminuzione.
In Colombia, la crescita dovrebbe aumentare all’1,3% nel 2024 ed al 3,2% nel 2025, grazie alla ripresa dei consumi privati e delle esportazioni. La crescita prevista per il Cile, pari al 2,6% nel 2024 e al 2,2% nel 2025, sarà sostenuta dalla forte domanda estera di materie prime per le energie verdi, in primo luogo rame e litio. Per il Perù, si prevede una crescita del 2,9% nel 2024 e del 2,6% nel 2025; l’aumentata capacità estrattiva dovrebbe poi favorire l’export. Per i Caraibi è prevista una crescita economica sostenuta, che nel 2025 dovrebbe attestarsi al 5,7%, trainata dalla ripresa del turismo, ma con notevoli differenze fra i vari Stati, come dimostra la perdurante instabilità ad Haiti.

Anche per l’America Centrale persistono notevoli differenze fra gli Stati che la compongono. Basti pensare alle differenze fra Paesi come Panama con una economia basata sul dollaro ed un più contrastato Nicaragua.

Rischi e incertezze

Queste previsioni sono comunque esposte ad una serie di rischi. Tra questi, la possibilità di un inasprimento delle condizioni finanziarie mondiali, gli alti livelli di debito locale ed anche il rallentamento della crescita in Cina che potrebbe rallentare la domanda di prodotti latinoamericani. Il tutto, senza dimenticare l’imprevedibilità degli eventi meteorologici con l’incognita del cambiamento climatico.

Fonte: World Bank Group

TESEO.clal.it – Rapporto settimanale del meteo in Brasile

Cina: cresce la domanda di Cereali
28 Maggio 2024

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

Da Settembre 2023, la Cina è tornata ad accelerare gli acquisti nei mercati dei Cereali (+26,3% tra Gennaio e Aprile 2024). Pur essendo una crescita che coinvolge diversi prodotti, sono tre quelli che spiccano in particolar modo: l’Orzo, il Sorgo e il Frumento Duro. 

Le importazioni di Orzo (non per semina) ammontano a più di 6 milioni di tonnellate. Di questi, il 48% è fornito dall’Australia, la quale ha ricominciato ad esportare Orzo in Cina dopo che quest’ultima ha rimosso le tariffe lo scorso Agosto dopo tre anni di blocco. Gli altri principali fornitori sono Argentina, Canada, Ucraina e Francia. 

Il Sorgo viene acquistato quasi totalmente dagli USA (93%). Le quantità sono in crescita nonostante le produzioni locali siano elevate rispetto alla media storica, sottolineando una ripresa della domanda Cinese. Infatti, il primo quadrimestre 2023 aveva visto un rallentamento degli acquisti di Sorgo che ora stanno tornando ai livelli degli anni precedenti. 

Il Frumento Duro registra un aumento delle quote importate del +78,47% rispetto al primo quadrimestre del 2023, raggiungendo quasi 2,5 milioni di tonnellate. Questo mercato è fornito per la maggior parte da Canada (55%) e Australia (35%). L’aumento della domanda di Grano Duro sarebbe associato a COFCO, azienda alimentare dello stato, che ha iniziato a trasformare la materia prima, anziché acquistare farina e pasta già lavorate.

Per quanto riguarda il settore delle Carni, si mantiene il trend già evidenziato negli ultimi mesi: un rallentamento della domanda di Carne Suine estera e una crescita per le Carni Bovine. Nel primo quadrimestre del 2024, le Carni Suine hanno registrato un calo dei volumi importati del -29,7% riducendo soprattutto la quota delle Carni fresche, refrigerate e congelate. Nello stesso periodo, i volumi importati di Carni Bovine sono aumentati del +22% trainati da una maggiore domanda di Carni congelate, provenienti da tutti i principali Paesi fornitori.

La forza propulsiva dell’Export Brasiliano
15 Maggio 2024

Di: Marika De Vincenzi, Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

Nelle ultime due annate agricole, il Brasile ha prodotto quantità elevate di Cereali e Semi Oleosi, soprattutto Mais e Soia. L’abbondanza dei prodotti ha fatto sì che i prezzi Brasiliani rimanessero competitivi rispetto agli USA, principale Paese concorrente, e questo ha incentivato le esportazioni. 

L’export di Cereali, principalmente Mais e Frumento Tenero, è cresciuto del +25% nel 2023. Nel primo quadrimestre del 2024 ha registrato un ridimensionamento del -21,4%, ma si tratta comunque di quantità elevate rispetto allo storico. Tra gli acquirenti, aumentano gli acquisti da parte di Vietnam, Cina, Filippine, Iran ed Egitto. 

L’export di Semi Oleosi, quasi totalmente composto da Soia (prezzo medio unitario nel primo quadrimestre: 438$/Ton) e Farina di Soia (454$/Ton), è aumentato del +25,5%, mentre nel primo quadrimestre la crescita si attesta a +11,7%. Ad acquistare maggiori quantità sono soprattutto la Cina per quanto riguarda la Soia e l’UE per quanto riguarda la Farina di Soia.

La maggiore disponibilità di prodotti agricoli ha ridotto i costi per l’alimentazione zootecnica e, di conseguenza, ha incentivato la produzione di carne Suina e Bovina nel Paese. Le stime USDA indicano, per il 2024, una crescita del +4,2% delle produzioni di Carni Suine e del +2,4% delle produzioni di Carni Bovine, mantenendo per entrambe il trend in aumento che ha caratterizzato gli ultimi anni. Per questo, i prezzi per entrambe le categorie hanno registrato una diminuzione, rendendo il Paese maggiormente competitivo e supportando le esportazioni.

Le esportazioni di Carni Suine sono aumentate complessivamente del 4,3% nel primo quadrimestre del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023. Nonostante la quota destinata alla Cina sia crollata (-36,8%), il calo dei prezzi ha permesso di ampliare e differenziare maggiormente il portfolio degli acquirenti. Ad esempio, le Carni fresche, refrigerate e congelate (79,1% del totale), sono state vendute ad un prezzo medio unitario di 2,26$/Kg e hanno registrato una variazione di +1,73%, nonostante la perdita di quasi un 40% verso la Cina, grazie a maggiori quantità spedite nelle Filippine, in Cile e in Giappone.

L’export di Carni Bovine registra una crescita del 45,7% tra Gennaio e Aprile 2024, rispetto a Gennaio-Aprile 2023. In questo caso, l’aumento è determinato principalmente da maggiori acquisti da parte della Cina di Carni Bovine congelate, vendute dal Brasile ad un prezzo unitario medio di 4,43$/Kg. Le vendite di Carni bovine congelate risultano in forte aumento anche verso gli Emirati Arabi Uniti (+45.362 tonnellate).

Fertilizzanti: il calo dei prezzi stimola il trade
9 Maggio 2024

Di: Elisa Donegatti, Ester Venturelli

Nel 2022, l’UE ha prodotto 54,4 milioni di tonnellate di fertilizzanti, in calo del -7% rispetto al 2021, a causa del costo elevato del Gas Naturale. Secondo le stime di Eurostat, nel 2023 la produzione sarebbe diminuita di un ulteriore -3,4%. I principali produttori sono Francia e Germania, seguiti dalla Polonia. L’export dell’UE nel 2022 e nel 2023 è stato stabile con 12,4 milioni di tonnellate, mentre l’import è stato di 17,6 milioni di tonnellate nel 2022 e 16,3 nel 2023. 

Nel 2024, sia l’import che l’export dell’UE di fertilizzanti sono in aumento, probabilmente stimolati dai prezzi in diminuzione.

L’import UE è cresciuto complessivamente del +10% raggiungendo un totale di 3,4 milioni di tonnellate. Si è registrato un calo degli acquisti dei concimi azotati, di cui il principale è l’Urea (importata ad un prezzo medio unitario di 347€/ton), più che compensato da aumenti sia per i concimi potassici, principalmente Cloruro di Potassio (364€/Ton), che misti. Il principale Paese fornitore è la Russia, con 969 mila tonnellate tra Gennaio e Febbraio 2024, più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2023. Importanti quantità vengono fornite anche da Paesi del Nord Africa, quali Egitto, Marocco e Algeria, che in parte producono e in parte rivendono fertilizzanti Russi.

L’export UE registra un aumento del +7,4%, arrivando a 2 milioni di tonnellate nel primo bimestre, con quantità in crescita per i concimi azotati e misti, mentre calano i concimi potassici. Le destinazioni sono varie e le principali sono USA, Ucraina e Regno Unito. 

In particolare, la domanda USA di concimi è in crescita (+20,7% Gennaio-Marzo 2024) e, confrontando i primi tre mesi degli ultimi anni, ha raggiunto quantità record non solo dall’UE, ma anche da altri importanti fornitori come il Canada, la Russia e l’Arabia Saudita.

Cereali campioni in un import agroalimentare Cinese debole
26 Aprile 2024

Di: Elisa Donegatti, Mirco De Vincenzi, Ester Venturelli

Nel primo trimestre del 2024, la Cina ha incrementato gli acquisti di Cereali del 25,9% rispetto allo stesso periodo del 2023 e registrando il record degli ultimi quattro anni. 

A trainare la crescita è soprattutto la domanda di Orzo che passa da circa 1,7 milioni a 4,4 milioni di tonnellate (+162%). L’Orzo acquistato è destinato sia alla produzione di birra che all’alimentazione zootecnica e tra i fornitori spicca l’Australia, primo Paese di origine con 2,3 milioni di tonnellate. L’acquisto di Orzo dall’Australia è iniziato nella seconda metà dell’anno scorso, dopo la rimozione ad Agosto dei dazi “anti-dumping” imposti da Pechino. Risulta in crescita anche l’acquisto di Sorgo, principalmente dagli USA, e, in misura minore, di Mais, soprattutto dal Brasile.

Per quanto riguarda i Semi Oleosi, nonostante i prezzi in diminuzione, l’import registra riduzioni per quasi tutte le voci. Gli acquisti di Soia sono passati da 23 milioni di tonnellate a 18,5 milioni di tonnellate, con aumenti dal Brasile che non hanno compensato le riduzioni dagli altri Paesi di origine.

Nel settore Dairy, si mantiene la tendenza di indebolimento della domanda. Prosegue, infatti, il calo delle importazioni con un -14,5% (Gennaio-Marzo 2024 rispetto a Gennaio-Marzo 2023). Diminuiscono, in particolare, le importazioni dall’ UE (-30,7%) che vedono ridursi le quantità di latte alimentare e SMP (-80%). Anche nelle importazioni dagli USA si registra una diminuzione importante (-18,3%) dovuta soprattutto al calo della richiesta di Siero (-23,7%) associata ad un ridimensionamento della mandria suinicola.Tra le poche voci che registrano una variazione positiva ci sono la WMP (+6,4%) e i Formaggi grattugiati (+20,5%). Tuttavia, il rallentamento complessivo sottolinea un’erosione generalizzata della domanda che probabilmente è associato sia ad una maggiore produzione domestica, sia all’indebolimento dell’economia del Paese.

Clal.it – Importazioni dairy della Cina

Oltre la Cina: export in crescita per le Carni Suine USA
11 Aprile 2024

Di: Marika De Vincenzi ed Ester Venturelli

Gli Stati Uniti, a Febbraio 2024, hanno registrato un dato positivo per l’export di Carni Suine (+13,97%), che mantiene il trend in crescita iniziato ad Ottobre 2023. Le quantità esportate di Carni Fresche, Refrigerate o Congelate sono aumentate del 17,62%, con un prezzo medio unitario di 2,74 $/Kg. 

La merce è destinata, in primis, al Messico la cui domanda è in crescita così come quella di altri Paesi del centro e sud America, compensando largamente la diminuzione della domanda Cinese. Inoltre, si sta rafforzando anche la domanda della Corea del Sud (+55,7%; +15.000 tons) grazie ad una ripresa del settore Horeca locale. 

Secondo il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (USDA), la maggiore disponibilità di carne suina negli USA è dovuta all’aumento del peso di macellazione, il maggior numero di suini per figliata e le scorte più grandi. Questo, insieme all’efficientamento del settore, dovrebbe stimolare nei prossimi anni l’export USA delle Carni Suine che, secondo le stime, dovrebbe superare quello della Carne di Pollo nel 2028.

L’export delle Carni Bovine, invece, mantiene il trend negativo che aveva già caratterizzato tutto il 2023. Nei primi due mesi del 2024, le quantità esportate di Carne Bovina sono diminuite del 12,76%, con i cali più significativi della domanda da parte del Giappone, del Canada e di Singapore. Il rallentamento trova ragione anche nei maggiori prezzi di alcuni prodotti, quali le Carni Congelate e le Carni Fresche o Refrigerate, sostenuti dalla riduzione della mandria e delle scorte che dovrebbe protrarsi fino al 2025, secondo le stime USDA.

Aumenti a doppia cifra per l’export UE di cereali e semi oleosi
2 Aprile 2024

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

L’export di Cereali dell’Unione Europea sta mantenendo, anche a inizio 2024, il trend in crescita iniziato nel 2023, che nel complesso annuale aveva registrato un aumento del 10,6% (4,4 Milioni di tonnellate). A Gennaio, le quantità esportate sono aumentate del 48,6%, sostenute dai prezzi in ribasso che, insieme alla maggiore competitività rispetto agli USA, hanno stimolato la domanda, soprattutto per quanto riguarda il Frumento.

Tra i Paesi che hanno incrementato gli acquisti spicca il Marocco: nel 2023 è diventato il primo Paese per quantità di Cereali acquistate dall’UE, e a Gennaio 2024 le quantità sono state il doppio rispetto a Gennaio 2023. La maggiore domanda del Marocco è una conseguenza della scarsa produzione locale di Frumento Tenero del 2023, diminuita per il secondo anno di fila a causa della siccità. Per questo il governo ha deciso di aumentarne le importazioni.

Anche le esportazioni di Semi Oleosi e Farine Proteiche hanno registrato un aumento significativo per quantità a Gennaio 2024 (+49,65%, +67,2 Milioni di tonnellate mese su mese). In particolare, è aumentato il flusso di Girasole verso il Pakistan, di Soia verso la Russia e di Colza verso il Regno Unito.

Le prospettive per l’agroalimentare Made in USA
27 Marzo 2024

L’economia agricola USA, data la forte capacità di export, ha una proiezione mondiale il cui grande potenziale è correlato all’andamento dei mercati internazionali ed alle tensioni geopolitiche che li influenzano. Nelle previsioni degli economisti agrari, si manifesta un certo pessimismo sulle prospettive a breve termine per le quotazioni agricole statunitensi a causa dell’andamento della domanda interna ed internazionale, specialmente quella cinese, dei tassi di interesse elevati, del clima e delle incertezza del mercato cerealicolo internazionale per le tensioni nella regione del Mar Nero e del Medio Oriente, cui si aggiunge l’aumento della concorrenza produttiva da parte del Sud America.

In campo animale si registra la riduzione delle forniture di carne bovina ma anche suina e di pollo, il che dovrebbe offrire un sostegno ai prezzi anche se pesa l’incognita dei tassi di interesse. Bisogna considerare che la popolazione di bovini USA è arrivata al livello più basso dal 1962 e si prevede che solo a partire da metà del 2024 ci potrebbe essere una inversione di tendenza. Per il latte si prevede un riallineamento al basso delle quotazioni. Gli economisti agrari ritengono che la continua riduzione del patrimonio bovino statunitense a causa della siccità e di altre pressioni, potrebbe anche causare una rilevante concentrazione sia degli allevamenti che dei trasformatori di carne.

L’andamento dell’economia agricola è comunque influenzato dalla debolezza della domanda di molti prodotti base che sta facendo diminuire i prezzi e sebbene i costi di produzione siano scesi, i margini delle aziende agricole sono risicati. Inoltre l’elevato valore del dollaro ha diminuito la competitività sul mercato mondiale.

Concorrenza mondiale e rallentamento della Cina

Guardando allo scenario internazionale, uno dei temi principali è la preoccupazione per l’aumento della concorrenza mondiale che si ripercuote sulle esportazioni di cereali e di soia. Sul mercato mondiale la Russia sta immettendo quantità record di grano ed il Brasile di mais, mentre negli USA il calo dei capi di bestiame comporta una minore richiesta di mangimi e le esportazioni di soia sono previste in calo per la competizione sudamericana. Però il fulcro per gli scambi commerciali resta la Cina, che cerca di diversificarsi dalla dipendenza dagli Stati Uniti per le materie prime agricole e dove il rallentamento dell’economia potrebbe avere un impatto molto negativo.

Per il 2024 i raccolti in nord e sud America sono previsti in crescita. La riduzione nel prezzo dei concimi potrebbe rappresentare un risparmio significativo per gli agricoltori, ma i costi operativi più elevati ed i prezzi più bassi incideranno sulle prospettive per il 2024. Gli economisti sono più ottimisti sui prezzi della soia ritenendo che tenderanno ad aumentare anche per il raccolto 2024/25, mentre, all’opposto, per il mais si prevede un calo dei prezzi. Gli agricoltori dovranno comunque monitorare attentamente gli indicatori macroeconomici per assumere le decisioni più appropriate a contrastare le sfide e sfruttare le opportunità.  

Fonte: AGWEB

TESEO.clal.it – Allevamenti bovini: Consistenza delle mandrie d’origine