Cereali: il mercato UE fa i conti con il contesto mondiale
19 Dicembre 2024

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

TESEO.clal.it – UE: Export mensile di Cereali

La produzione di cereali nell’Unione Europea quest’anno è stata influenzata negativamente dalle condizioni meteorologiche: nel centro-ovest del continente si sono registrate piogge abbondanti, mentre nell’area orientale si è verificata una carenza di precipitazioni. L’eccesso di pioggia ha compromesso anche la qualità del raccolto, con significativi cali nella quantità e nella qualità di frumento tenero e orzo, in particolare in Francia. Questi diminuiti volumi stanno incidendo sull’export comunitario di cereali, che tra agosto e ottobre ha registrato una flessione rispetto agli anni precedenti, anche a causa del blocco delle importazioni di frumento francese da parte dell’Algeria, scaturito da recenti tensioni politiche.

Tuttavia, la spinta al rialzo dei prezzi derivante dalle ridotte produzioni è mitigata dall’offerta mondiale. Per quanto riguarda il Mais, si prevedono raccolti abbondanti in Brasile, il che dovrebbe mantenere stabili i prezzi.

Nel caso del Frumento Tenero, la riduzione della produzione nell’UE e il rallentamento dell’export russo dovrebbero essere bilanciati da un aumento della produzione in Argentina e Australia, mentre la semina dei cereali vernini nell’UE sta procedendo bene. Anche in questo caso, i prezzi sono destinati a rimanere stabili.

Per quanto riguarda l’Orzo, la produzione nell’UE è diminuita in Germania e Francia, rispettivamente primo e secondo produttore, ma complessivamente è aumentata grazie ai buoni raccolti in paesi come Spagna, Danimarca e Polonia. Nonostante ciò, i prezzi dell’orzo continuano a registrare aumenti e non sembra abbiano raggiunto ancora il picco.

TESEO.Clal.it – Frumento: Produzioni mondiali

Il futuro dell’agroalimentare tra UE e MERCOSUR
10 Dicembre 2024

Di: Marika De Vincenzi

L’accordo commerciale in fase di definizione fra Unione Europea e Mercosur arriva dopo anni di negoziati e liberalizza le esportazioni dall’America Latina all’Europa in alcuni settori dell’agroalimentare, fra i quali carni bovine, pollame e carni suine.

Carni Bovine: il peso del Mercosur nell’UE

Nel 2023 l’Import UE-27 di Carni Bovine dai Paesi Mercosur ha rappresentato il 50,7% del totale complessivo importato dai 27 Stati Membri. Fra Gennaio e Settembre di quest’anno, le importazioni hanno perso il 4% in volume, avvicinandosi alle 114 mila tonnellate, con il Brasile primo fornitore, seguito da Argentina e Uruguay.

L’Italia, nel gruppo Ue, è il secondo Paese importatore di Carne Bovina (30mila tonnellate), alle spalle dei Paesi Bassi (oltre 36.800 tons) nei primi nove mesi del 2024. In prevalenza si tratta di Carni bovine fresche o refrigerate disossate e di carni bovine congelate disossate.

Soia e Mais: export brasiliano in evidenza

Quanto all’export di Soia dal Brasile, l’Unione Europea con 6,76 milioni di tonnellate ritirate fra Gennaio e Novembre 2024 (+25,3% tendenziale) riveste una quota residuale della rotta brasiliana (appena il 7% del market share), che per il 73% è diretto verso la Cina (oltre 71 milioni di tonnellate).

Ancora inferiore l’export brasiliano di Mais verso l’Ue-27, che con 1,59 milioni di tonnellate inviate nei primi 11 mesi del 2024 costituisce appena il 4% dell’export. Inferiori i volumi di mais esportati (35,5 milioni di tonnellate contro i 96,8 milioni di soia), con destinazioni più frammentate e guidate da Egitto, Vietnam, Iran, Corea del Sud, Giappone, Cina, Algeria, Taiwan e Unione Europea.

Farina di Soia in Argentina: un mercato in crescita

L’Argentina esporta in Ue Farina di Soia, che rappresenta il 29% del mercato in uscita, per volumi vicini ai 4 milioni di tonnellate. Quantità all’export che sono schizzate nei primi dieci mesi del 2024 in alto del 240%.

TESEO.clal.it – Prezzi delle Carni Bovine

L’UE resta leader nell’export di Carne Suina
18 Novembre 2024

Di: Marika De Vincenzi ed Ester Venturelli

L’Unione Europea ha mantenuto la leadership mondiale delle esportazioni di Carne Suina (davanti a Usa e Canada), seppure con un calo fra Gennaio e Agosto dello 0,9% in volume e dello 0,4% in valore, posizionandosi a 2,7 milioni di tonnellate, per un valore di 8,2 miliardi di euro.

A livello geografico, sono aumentate le esportazioni verso Stati Uniti e Sud-Est Asiatico, con Regno Unito, Cina e Giappone che si confermano fra le principali destinazioni della carne suina made in EU.

Il prezzo medio delle carcasse di suino nell’Ue resta fra i più alti a livello globale, ma sono in diminuzione, a causa di una domanda moderata e di un’offerta superiore alla domanda. La Cina, d’altronde, primo importatore mondiale, ha rallentato gli acquisti per sostenere la produzione interna e l’economia locale.

Il prezzo dei suinetti si sta mantenendo complessivamente su valori mediamente più alti rispetto agli ultimi cinque anni e a ottobre 2024 si è stabilizzato a 63,35 €/capo. Anche in questo caso si registra una flessione dell’1,2% rispetto al mese scorso e del 12,1% su base annua.

TESEO.clal.it – Suini: prezzi dei tagli freschi

Quale futuro per la produzione mondiale di carne suina?
11 Novembre 2024

Di: Marika De Vincenzi e Ester Venturelli

Quale futuro per la produzione mondiale di carne suina? Uno sguardo rapido ai dati pubblicati su Teseo ci consente una breve panoramica dello scenario globale. È bene avvertire, però, che le tendenze previste potrebbero subire delle modifiche anche brusche per diversi fattori come la peste suina africana (PSA) o altre zoonosi, tensioni geopolitiche, improvvisi squilibri dei prezzi e dei mercati, nuove rotte commerciali, politiche di import/export dettate dai più diversi fattori.

L’Unione Europea, ad esempio, ha incrementato il numero di capi macellati fra Gennaio e Agosto di quest’anno (+0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023), ma nel 2025 le produzioni dovrebbero diminuire sia in termini di capi allevati che di quantità di carne prodotta. Effetto della presenza della peste suina africana (PSA), ma anche di normative ambientali che dovrebbero portare a un alleggerimento dei numeri. Stimate in ribasso anche le produzioni italiane.

Il Nord America (Stati Uniti, Canada e Messico) dovrebbe incrementare la popolazione suina nel 2025 e in termini di bilancia commerciale sarà curioso vedere quali politiche adotterà Washington in favore delle filiere agroalimentari, tradizionalmente orientate all’export, e quali rotte commerciali andranno a rafforzarsi.

La Cina lo scorso Settembre ha aumentato le importazioni di carne suina (+4,8% tendenziale), ma nel complesso nei primi nove mesi del 2024 gli acquisti di carne suina dall’estero sono scesi del 20,72% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’Ue-27 resta il primo fornitore, ma le importazioni di Pechino segnano un rallentamento del 19,4% per la carne suina fresca e congelata europea e un calo del 42% per la carne suina fresca e congelata dal Brasile. Eppure, non si tratta di una questione economica, perché le quotazioni della carne suina cinese si collocano a 4,32 $/kg, contro i 2,34 $/kg della carne acquistata dal Brasile, i 2,09 $ della carne spagnola e 1,71 $/kg della carne proveniente dagli Usa. Significa che c’è la volontà del governo cinese di sostenere gli allevamenti interni.

Il Sud-Est Asiatico dovrebbe continuare ad importare anche nel 2025, tenuto conto che il tasso di autoapprovvigionamento di Filippine e Corea del Sud è, rispettivamente, del 67% e del 64%. L’export brasiliano di carne suina ha fatto rotta verso Manila, quello dell’Ue-27, invece, ha fatto rotta verso Tokio, tenuto conto che l’Europa è il primo fornitore del Giappone.

TESEO.clal.it – Suini: prezzi dei tagli freschi

Prezzo del Grano Tenero: i due pesi sulla bilancia
8 Novembre 2024

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

La Russia, primo esportatore di Grano Tenero, ha adottato strategie che limitano l’esportazione di tale prodotto, quali un prezzo minimo, tasse all’export e limitazioni di quantità vendibili da parte di società straniere. Tale scelta è mirata a contrastare l’inflazione interna che colpisce farina e pane, spinta dalle scarse produzioni (-10,4% nella stagione 2024-25), dalla forte domanda estera e dagli elevati costi militari. Questa dinamica, insieme alla scarsa disponibilità di Grano di buona qualità in Francia, sprona i prezzi internazionali verso l’alto e favorisce le esportazioni Ucraine, che diventano ora maggiormente convenienti. Tuttavia, è atteso che anche l’Ucraina fisserà un prezzo minimo per le esportazioni di Grano a partire da inizio dicembre.

Nel panorama globale si evidenziano d’altra parte anche forze ribassiste nel mercato. Si sta avvicinando il periodo di raccolta nell’Emisfero Sud e le prospettive sono di buone quantità in Australia, ma soprattutto in Argentina, che dovrebbe realizzare la seconda produzione record consecutiva.
Anche in Ucraina le aspettative per il futuro raccolto sono di crescita, dato l’aumento delle aree seminate rispetto all’anno scorso.
Quanto al Nord America, la semina negli USA procede ad un buon ritmo: più dell’80% del Grano è già stato seminato, e circa il 40% si trova in buone o ottime condizioni. Le previsioni meteo dei prossimi giorni lasciano sperare in condizioni climatiche positive, in particolare nello stato chiave del Kansas.

Le forze in gioco appaiono dunque in equilibrio, suggerendo prospettive di sostanziale stabilità dei prezzi del Grano Tenero per i prossimi mesi.

TESEO.Clal.it – Produzioni mondiali di Grano Tenero

Suinicoltura: quali previsioni attese a livello mondiale?
28 Ottobre 2024

Di: Marika De Vincenzi

Quali previsioni per la suinicoltura a livello mondiale? Secondo USDA, nel 2025 la produzione globale di Carne Suine dovrebbe essere in calo (-0,8%), raggiungendo 115,13 milioni di tonnellate.

Sono previsti cali produttivi, in particolare, in UE-27 (-1,6% tendenziale, che potrebbe essere un rallentamento più consistente, fino al -2%) e in Cina (-2,2%), che si conferma il primo produttore mondiale, nonostante l’arretramento dei volumi già nel terzo trimestre di quest’anno (-0,8%), dovuti a politiche di contenimento della mandria anche per la flessione dei consumi in seguito alla crisi dell’economia cinese.

Parallelamente, sono in crescita le produzioni di carne suina in USA (+2%), Brasile (+1,2%) e Vietnam (+3%, trainata dall’espansione degli allevamenti e dal miglioramento delle operazioni di contrasto alla Peste suina africana). Stimata in aumento anche la produzione di carne di maiale in Russia (+3,4%), una crescita che potrebbe orientare una parte delle produzioni verso la Cina, che potrebbe intensificare i rapporti commerciali con Mosca e saldare ulteriormente la vicinanza politica ed economica.

TESEO.clal.it – Suini: prezzi dei tagli freschi

Carenza di manodopera nelle Aziende da Latte inglesi
1 Ottobre 2024

Il 56% delle aziende da latte inglesi ha difficoltà a reperire manodopera, tanto che il 10,6% ha dovuto ridurre il numero di animali in allevamento e l’86% afferma di non aver avuto risposta alle offerte di lavoro. Questi dati sono il risultato di un sondaggio che ha effettuato Arla, il più grande operatore lattiero-caseario del Regno Unito, su 472 dei suoi duemila fornitori di latte. Ne risulta anche che in media il personale è pagato il 27% in più rispetto al 2019. In questa situazione, se non vi saranno cambiamenti, il 16% degli intervistati afferma di considerare la possibilità di cessare l’attività determinando serie incertezze sulla sicurezza alimentare del Paese.

Mancanza di manodopera qualificata e Giovani che restino

Quello della forza lavoro è un problema presente lungo tutta la filiera. Le sfide più grandi sono l’attrazione di persone qualificate con le competenze corrette per le moderne tecnologie soprattutto nel campo dell’automazione e di attrarre un maggior numero di giovani che poi restino nel settore.

Arla ha già adottato una strategia lungo tutta la sua catena di fornitura per attrarre e trattenere personale, con un’attenzione anche ad una equilibrata rappresentanza di genere, ma ritiene necessario un sostegno pubblico per aiutare a promuovere la produzione alimentare come scelta di carriera tra una popolazione sempre più diversificata. Le richieste comprendono la riduzione delle formalità amministrative per gli agricoltori semplificando gli adempimenti burocratici, l’adeguamento dei programmi scolastici e formativi alle realtà produttive del settore agroalimentare per lo sviluppo delle competenze, l’accelerazione degli investimenti in tecnologia per sostenere l’automazione nelle aziende agricole. La necessità di interventi decisi per dare certezza e futuro alla produzione emerge anche dal sondaggio effettuato da National Farmers’ Union, il maggiore sindacato agricolo inglese, da cui risulta che il grado di fiducia degli operatori è sceso al livello più basso dal 2010.

Tutti i settori di attività agricola manifestano previsioni pessimistiche sui livelli produttivi del prossimo futuro per gli impatti del cambiamento climatico e soprattutto l’aumento dei costi che per la produzione di latte sono cresciuti del 44% negli ultimi cinque anni ed il calo delle marginalità. Il 60% degli agricoltori lamenta un calo nei profitti o delinea la possibilità di cessare l’attività. Pertanto si chiede un adeguamento degli stanziamenti pubblici al settore, che invece negli ultimi cinque anni sono rimasti sostanzialmente stabili, portandoli a 3,4 miliardi di sterline rispetto ai 2,4 attuali.

Fonte: Arla Foods

CLAL.it – Da dicembre 2015 a dicembre 2023, il numero di vacche da Latte in Regno Unito è diminuito da 1.918.076 a 1.839.277, con una riduzione di 78.799 capi, pari al 4,1% in otto anni.

Mais: danni in Italia, ma il mercato è mondiale
11 Settembre 2024

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

Piogge intense hanno colpito la Lombardia ed il Piemonte durante il periodo di semina del Mais, causando ritardi nella semina e richiedendo l’impiego di varietà con periodi di crescita più brevi. In particolare, le Aziende Agricole da Latte situate nelle zone colpite stanno fronteggiando questa “minaccia” per l’auto-approvvigionamento di alimenti zootecnici e potrebbero essere indotte ad acquistare mais sul mercato.

Cosa attendersi dunque per le produzioni italiane ed i prezzi del Mais?

È plausibile che i danni derivati dalle piogge intense comportino una riduzione sulle produzioni, che ISTAT aveva stimato a 5,45 Milioni di tonnellate a fronte di aree coltivate stabili e una resa valutata in leggero aumento. Ciò può influire sui prezzi locali, ma è fondamentale che facciamo parte di un mercato mondiale.

Nel Mondo la produzione di questa stagione è prevista sostanzialmente stabile (-0,3%). Le quantità sono diminuite in USA ed UE-27, dove il caldo eccessivo ha ridotto le rese in Ungheria, Romania, Bulgaria e Grecia. Questo calo dovrebbe però essere compensato da una maggiore produzione in Brasile, Argentina e Cina. 

La domanda mondiale dovrebbe invece rafforzarsi, stimolata dalla riduzione del prezzo, pur senza erodere gli stock, prospettando prezzi globali tendenzialmente stabili per i prossimi mesi.

Il Commento: Una nuova narrazione sulle carni rosse [Assessore Beduschi, Regione Lombardia]
31 Luglio 2024

Alessandro Beduschi, Assessore all’Agricoltura e Sovranità Alimentare di Regione Lombardia

Di Alessandro Beduschi, Assessore all’Agricoltura e Sovranità Alimentare di Regione Lombardia

“Anche grazie all’importante contributo di Teseo.clal.it, nei mesi scorsi abbiamo affrontato a lungo il tema del tasso di autosufficienza della carne bovina italiana, che negli ultimi anni è progressivamente e drasticamente diminuito. Questo dato preoccupante merita una riflessione.

Le differenze all’interno della filiera di allevamento bovina sono da tempo evidenti a tutti: da un lato ci sono i grandi gruppi che basano la propria produzione sulla soccida, prevalentemente ubicati nel Nordest; dall’altro, il caso lombardo rappresenta ormai un’eccezione, dove gli allevatori-imprenditori si distinguono per la gestione di una filiera completa.

Ritengo sia necessario reintrodurre in Italia il concetto di allevamenti con fattrici per creare una filiera 100% italiana, che parta dai vitelli nati sul nostro territorio e valorizzi l’alta qualità di queste carni. Questo modello potrebbe rappresentare un interessante volano socioeconomico per alcune zone italiane attualmente a forte rischio di spopolamento, che, per clima e territorio, sarebbero adatte ad ospitare questo tipo di allevamento, valorizzando così una carne al 100% italiana.

Oltre alle considerazioni più marcatamente legate ad aspetti economici e tecnici, è innegabile che il mercato della carne bovina debba essere rilanciato anche in termini reputazionali e di immagine nei confronti del consumatore. Anni di demonizzazione del consumo di carne rossa, non supportata da adeguati dati scientifici, hanno portato a una progressiva diffidenza che si concretizza nel calo dei consumi.

È necessaria una comunicazione che promuova e valorizzi la carne bovina, offrendo al consumatore finale una nuova narrazione sul ruolo della carne rossa, di qualità e tracciata, per accompagnarlo verso una scelta consapevole. Inoltre, la carne italiana è garantita dal sistema di tracciabilità veterinaria.”

TESEO.clal.it – Prezzi delle Carni Bovine nella Home Page di TESEO
TESEO.clal.it – UE-27: BILANCIO DI AUTOSUFFICIENZA delle Carni Bovine Gen-Apr 2024

Fertilizzanti: il calo dei prezzi stimola il trade
9 Maggio 2024

Di: Elisa Donegatti, Ester Venturelli

Nel 2022, l’UE ha prodotto 54,4 milioni di tonnellate di fertilizzanti, in calo del -7% rispetto al 2021, a causa del costo elevato del Gas Naturale. Secondo le stime di Eurostat, nel 2023 la produzione sarebbe diminuita di un ulteriore -3,4%. I principali produttori sono Francia e Germania, seguiti dalla Polonia. L’export dell’UE nel 2022 e nel 2023 è stato stabile con 12,4 milioni di tonnellate, mentre l’import è stato di 17,6 milioni di tonnellate nel 2022 e 16,3 nel 2023. 

Nel 2024, sia l’import che l’export dell’UE di fertilizzanti sono in aumento, probabilmente stimolati dai prezzi in diminuzione.

L’import UE è cresciuto complessivamente del +10% raggiungendo un totale di 3,4 milioni di tonnellate. Si è registrato un calo degli acquisti dei concimi azotati, di cui il principale è l’Urea (importata ad un prezzo medio unitario di 347€/ton), più che compensato da aumenti sia per i concimi potassici, principalmente Cloruro di Potassio (364€/Ton), che misti. Il principale Paese fornitore è la Russia, con 969 mila tonnellate tra Gennaio e Febbraio 2024, più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2023. Importanti quantità vengono fornite anche da Paesi del Nord Africa, quali Egitto, Marocco e Algeria, che in parte producono e in parte rivendono fertilizzanti Russi.

L’export UE registra un aumento del +7,4%, arrivando a 2 milioni di tonnellate nel primo bimestre, con quantità in crescita per i concimi azotati e misti, mentre calano i concimi potassici. Le destinazioni sono varie e le principali sono USA, Ucraina e Regno Unito. 

In particolare, la domanda USA di concimi è in crescita (+20,7% Gennaio-Marzo 2024) e, confrontando i primi tre mesi degli ultimi anni, ha raggiunto quantità record non solo dall’UE, ma anche da altri importanti fornitori come il Canada, la Russia e l’Arabia Saudita.