Mais: crolla la domanda di Etanolo
21 Aprile 2020

PRODUZIONE MONDIALE di MAIS

La produzione di Mais a livello mondiale per la stagione 2019-20 è stimata in leggero aumento rispetto alle precedenti previsioni (1113,02 Mio Tons), ma in diminuzione rispetto alla stagione precedente (-0,9%).

L’aumento rispetto alle precedenti stime è dovuto ai maggiori raccolti nell’UE e in Bielorussia, che compensano ampiamente la riduzione in Indonesia e Laos.

La produzione di Mais USA rimane invariata rispetto alle stime del mese precedente (-4,5% vs. 2018/2019). Alcuni operatori sostengono che il Coronavirus non dovrebbe interrompere le operazioni di semina. L’USDA ha stimato un aumento del 4% della superficie coltivata a mais negli Stati Uniti per il periodo 2020-21 (settembre-agosto), raggiungendo la più ampia estensione dopo il 2012-13. Il prezzo del Mais in USA è di $ 3,60 per bushel, in diminuzione di $ 0,20 rispetto alla scorsa stagione.

Le stime delle produzioni di Mais in Cina, Brasile e Argentina rimangono invariate

A seguito delle abbondanti precipitazioni di Marzo, il CONAB stima buoni raccolti nell’area di Mato Grosso in Brasile, che rappresenta il 46% circa del secondo raccolto brasiliano. Nelle aree a Sud del Brasile le condizioni climatiche sono più sfavorevoli.

TESEO - Mappa delle rese di Mais
TESEO – Mappa delle rese di Mais

EXPORT MONDIALE di MAIS: in leggero aumento rispetto alle precedenti previsioni

L’export mondiale di Mais è in leggero aumento rispetto alla previsione di Marzo, ma in diminuzione rispetto alla stagione precedente.
Il forecast di Aprile stima un incremento nelle esportazioni per UE e Argentina, mentre prevede un leggero calo nelle esportazioni della Russia.

Le previsioni dell’export di Mais da USA e Brasile rimangono invariate rispetto allo scorso forecast, confermando la tendenza negativa (USA -16,5% e Brasile -9,4% vs. precedente stagione).

TESEO - Principali Esportatori di Mais
TESEO – Principali Esportatori di Mais

ETANOLO: Crollo della domanda

Negli Stati Uniti, in seguito al crollo della domanda di benzina si è creato un effetto domino sulla domanda di etanolo, che ha portato ad una minor produzione ed alla chiusura di diversi impianti. Secondo Geoff Cooper, presidente e CEO della RFA (Renewable Fuels Association), l’industria di etanolo potrebbe perdere $10 Miliardi a causa del COVID-19. Alcuni operatori prevedono per il 2020 una diminuzione di produzione di etanolo di 3 miliardi di galloni: un calo di circa 20% rispetto al 2019.

Stati Uniti - Produzione di Etanolo
Stati Uniti – Produzione di Etanolo

I Futures del Mais riflettono l’andamento negativo del mercato. I futures CME di Luglio 2020, che il 25 Febbraio si attestavano attorno a $3,79, hanno chiuso la giornata del 20 Aprile a $3,22.

USA, Canada e Messico: un mercato libero può essere anche equo?
30 Ottobre 2019

Gli allevatori canadesi riescono ad investire grazie ad un prezzo del latte remunerativo

Nonostante l’accordo NAFTA, in futuro USMCA (United States-Mexico-Canada Agreement), che liberalizza gli scambi commerciali, il prezzo del latte è completamente diverso: remunerativo per gli allevatori canadesi, insoddisfacente per quelli statunitensi, critico per i messicani. 

In Canada lo stretto regime di quote latte e le barriere all’importazione hanno assicurato stabilità dei prezzi e margini che permettono agli allevatori di continuare ad investire adottando le tecnologie più innovative. 

Competizione insostenibile per il Messico nei confronti degli USA

In Messico, invece, il prezzo non copre i costi e gli alti interessi non permettono di fare investimenti; i prodotti di imitazione ottenuti partendo dalle polveri di latte e siero importate dagli USA esercitano una competizione insostenibile, che porta gli allevatori alla bancarotta. Il Paese non è autosufficiente in latte ed assorbe la metà dell’export USA di latte in polvere ed il 28% di formaggio. 

Anche il Canada importa latte e derivati dagli USA, ma con una quantità contingentata ed i prodotti importati fuori quota pagano dazi altissimi, pari al 245% del valore sul formaggio ed al 298% sul burro.

Gli allevatori del Wisconsin si trovano esattamente nel mezzo di queste due realtà: esportano molto in Messico, ma vorrebbero esportare di più in Canada; sono in un contesto di mercato libero, ma non riescono a stare al passo con gli investimenti. 

In Messico i consumatori sono stati avvantaggiati rispetto ai produttori dall’apertura del mercato, beneficiando così dei bassi prezzi dei prodotti importati, mentre in Canada l’equilibrio è ancora dalla parte dei produttori.

Dunque tre grandi Paesi, con tre realtà diverse, sia socialmente che economicamente: in che modo un mercato libero potrà risultare anche equo?

TESEO.clal.it - Il tasso di autosufficienza latte del Messico è di 76,6%
TESEO.clal.it – Il tasso di autosufficienza latte del Messico è di 76,6%

Fonte: edairynews

Brasile, il meteo rafforza l’offerta di Soia [Mais e Soia – n°12/2018]
21 Dicembre 2018

La produzione mondiale di Mais è prevista, per la stagione 2018-19, a 1.099,9 Mio Tons, +0,1% rispetto alle stime di Novembre, riflettendo maggiori raccolti attesi in Ucraina (con una produzione record di 35 Mio Tons) e Unione Europea, in particolare in Romania.

Negli Stati Uniti i dati più recenti sulla produzione di etanolo evidenziano una diminuzione, pertanto si prevede un minor impiego del Mais. A fronte di produzione ed export invariati, si attende una crescita degli stock finali (45,2 Mio Tons) rispetto alle previsioni precedenti.

La produzione globale di Soia è prevista a 369,2 Mio Tons, in aumento di +0,5% rispetto alle stime di Novembre 2018. L’incremento è dovuto soprattutto ad una maggiore produzione attesa in Brasile, secondo Paese Produttore: +1,2% rispetto alle previsioni del mese scorso e +1,4% rispetto alla stagione precedente, grazie a condizioni climatiche favorevoli nella Regione Centro-Ovest.

Brasile
+6.3% export di Soia (outlook 2018-19 rispetto alla stagione precedente)

L’offerta competitiva del Brasile determina un aumento delle esportazioni di Soia: +5,2% rispetto alle stime precedenti, +6,3% rispetto alla stagione 2017-18. Diminuiscono, di conseguenza, le esportazioni di Argentina, Canada e Paraguay, che aumentano il proprio livello di stock.

I magazzini finali USA sono confermati al livello record di 26 Mio Tons, date le stime invariate per produzione e export di Soia degli Stati Uniti.

WORLD | Principali Esportatori di Soia – Trend annuale

Fonte: USDA

Focus Italia:

Nel periodo Gennaio – Settembre 2018 le importazioni Italiane di Mais sono in aumento (+4%), per un volume totale di circa 3.9 milioni di tonnellate. Le importazioni Italiane di Soia si attestano hanno superato 1 milione di Tons, +7.6% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

Italia | Import di Mais e Soia

In Novembre 2018 il costo dell’alimento simulato (modello teorico di alimento composto per il 70% da Mais e per il 30% da Soia) è diminuito rispetto a Ottobre 2018 (-0.84%). La prima metà di Dicembre mostra invece un incremento dello 0,6%.

L’indicatore Milk:Feed Radio di Novembre registra un aumento: con il ricavo ottenuto dalla vendita di 1 kg di latte si possono ottenere 1,58 kg di Alimento Simulato.

TESEO – Alimento Simulato

Mais & Soia - Dicembre 2018: Report di aggiornamento sui prezzi, i dati di produzione ed il Trade globale.
Mais & Soia - Dicembre 2018: Report di aggiornamento sui prezzi, i dati di produzione ed il Trade globale.
Mais & Soia - Dicembre 2018: Report di aggiornamento sui prezzi, i dati di produzione ed il Trade globale.
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Record per la produzione di Soia in Brasile [Mais e Soia – n°4/2018]
18 Aprile 2018

La produzione Globale per la stagione 2017-18 è attesa al ribasso sia per il Mais (1036.1 Mio t, -0.5% rispetto alle stime di Marzo) che per la Soia (334.8 Mio t, -1.8%).

La produzione di Mais è in diminuzione in Argentina (33 Mio t, -8.3%), date le inferiori stime per le aree coltivate e le rese dei terreni, in Paraguay e Brasile (92 mio t, -2.6%), riflettendo le minori aspettative per le superfici coltivate nel secondo raccolto. Tali diminuzioni più che bilanciano gli aumenti stimati per Messico e Sud Africa.

115 Mio t di produzione di Soia in Brasile (outlook 2017-18)

La produzione di Soia è stimata al ribasso in Argentina (40 Mio t, -14.9%), anch’essa per minori aree coltivate e rese dei terreni, India e Paraguay, riduzioni bilanciate solo in parte da una maggiore produzione in Brasile (115 Mio t, +1.8%). La produzione di Soia in Brasile è attesa ad un record storico, date le maggiori stime per le rese dei terreni negli stati di Mato Grosso, Mato Grosso do Sul e Paraná, in seguito a piogge favorevoli durante la stagione di crescita.

L’export di Mais è previsto in diminuzione in Brasile (33 Mio t, -5.7%) e Argentina (24 Mio t, -4%), riflettendosi nelle stime di una minore competizione per gli Stati Uniti nella prima metà dell’annata 2018-19. L’import di Mais è in diminuzione in Iran, Malesia, Taiwan, Messico e Cile, con aumenti invece per Bangladesh e Turchia.
L’export di Soia è atteso in riduzione, riflettendo le minori aspettative per Argentina (4.2 Mio t, -38.2%) e Uruguay, le quali più che bilanciano gli aumenti per Brasile (70.5 Mio t, -3.5%), Russia, e Ucraina.

Gli stock globali di Mais sono a ribasso (197.8 Mio t, -0.7%), con maggiori riduzioni per Argentina (4 Mio t, -24.5%), Paraguay, e Brasile (10.9 Mio t, -4.4%), le quali più che compensano l’aumento atteso per gli Stati Uniti (55.4 Mio t, +2.6%), dovuto minor impiego interno.
Anche gli stock di Soia sono in diminuzione (90.8 Mio t, -3.8%) con principali riduzioni in Argentina (28.6 Mio t, -8.4%), Brasile (21.1Mio t, -2.8%) e UE-28 (1.1 Mio t, -11.7%).

Share delle Produzioni di Soia (outlook 2017-18)

Focus Italia:

In Gennaio 2018 l’Italia ha aumentato le proprie importazioni di Mais del +10.6%, ad un livello di circa 470 t. Le importazioni Italiane di Soia si attestano a 155 t, +49.9% rispetto al medesimo mese dell’anno precedente.

Italia | Import di Mais e Soia – principali fornitori

In Marzo 2018 il costo dell’alimento simulato (modello teorico di alimento composto per il 70% da Mais e per il 30% da Soia) è aumentato rispetto a Febbraio 2018. La prima metà di Aprile mostra un ulteriore aumento del +3.9%. L’indicatore Milk:Feed Radio di Marzo, continua a diminuire: con il ricavo ottenuto dalla vendita di 1 kg di latte si possono ottenere 1.45 kg di Alimento Simulato.

Italia | Confronto tra il costo dell’alimento simulato e il prezzo del Latte alla Stalla in Lombardia

Fonte: USDA

Mais & Soia - Aprile 2018: Report di aggiornamento sui prezzi, i dati di produzione ed il Trade globale.
CLAL Slideshow - Mais e Soia
Mais & Soia - Aprile 2018: Report di aggiornamento sui prezzi, i dati di produzione ed il Trade globale.
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Soia: una guerra dei dazi conviene?
6 Aprile 2018

In base alle elaborazioni TESEO su dati WASDE – USDA, tre paesi producono l’82% della produzione mondiale di soia, pari a 340,9 milioni di tonnellate annui. I principali produttori sono, nell’ordine:

  • Stati Uniti (35% del totale),
  • Brasile (33%) e
  • Argentina (14 per cento).

Questi stessi tre paesi esportano l’89% della soia esportata a livello mondiale, i cui volumi commercializzati ogni anno sono pari a 150,6 milioni di tonnellate*.

Dal 2012 il Brasile è diventato il primo esportatore mondiale di soia (47% dell’export mondiale), superando gli Stati Uniti (37 per cento). Segue, con una quota globale del 5%, l’Argentina. Dal 2012 il trend delle esportazioni è sempre aumentato.

I principali paesi importatori sono: Cina (67%), UE-28 (9%) e Messico (3%). Nel 2012-2013 le importazioni mondiali annue erano al di sotto dei 100 milioni di tonnellate, oggi il volume globale degli scambi ha raggiunto i 151,3 milioni di tonnellate*.

Alla luce di questi trend mondiali, è naturale chiedersi: conviene una guerra dei dazi?

* I dati totali di export ed import possono differire leggermente, probabilmente per effetto del sistema doganale.

Siccità in Argentina, diminuiscono le rese di Mais e Soia [Mais e Soia – n°2/2018]
16 Febbraio 2018

La produzione globale per la stagione 2017-18 è attesa in diminuzione sia per il Mais che per la Soia, rispettivamente a 1041.7 Mio t (-0.3% rispetto alle stime di Gennaio) e 346.9 Mio t (-0.5%).

La produzione di Mais è prevista a ribasso in Ucraina (24.1 Mio t, -3.5%), in base alle ultime statistiche ufficiali, e in Argentina (39 Mio t, -7.1%), dove il persistente caldo e la siccità durante Gennaio e l’inizio di Febbraio hanno ridotto le aspettative per le rese dei terreni nella aree centrali.
In Argentina anche la produzione di Soia è in diminuzione (54 Mio t, -3.6%) a causa della siccità, e ulteriori diminuzioni sono attese in Paraguay, Bolivia, Ucraina e Sud Africa. Al contrario, in Brasile la produzione di Soia è attesa in aumento (112 Mio t, +1.8%), date le favorevoli condizioni meteo durante la stagione di crescita, le quali hanno incrementato le stime per le rese dei terreni.

L’export di Mais è in aumento per Brasile (35 Mio t, +2.9%) e Stati Uniti (52 Mio t, +6.5%), riflettendo la competitività del prezzo USA e le riduzioni delle esportazioni di Argentina (27.5 Mio t, -5.2%) e Ucraina (20 Mio t, -2.4%).
L’export di Soia è atteso in diminuzione per gli Stati Uniti (57.1 Mio t, -2.8%), in seguito alle inferiori spedizioni e vendite nel mese di Gennaio e alla maggiore concorrenza dal Brasile (69 Mio t, +3%).

Gli stock finali globali di Mais sono previsti in diminuzione (203.1 Mio t, -1.7%) riflettendo principalmente le riduzioni previste per Argentina (5.3 Mio t, -16%), Ucraina (0.89 Mio t, -11.9%) e USA (59.7 Mio t, -5%) , le quali più che compensano gli aumenti per Messico, Brasile e Turchia.
Anche gli stock globali di Soia sono attesi in riduzione (98.1 Mio t, -0.4%), date le minori diminuzioni stimate per Argentina (35 Mio t, -3.2%), Bolivia, Paraguay, e India, non completamente bilanciate dall’incremento atteso per gli USA (14.4 Mio t, +12.7%).

Mappa globale delle rese di Mais | Top 10 produttori

Mappa globale delle rese di Soia | Top 10 produttori

Focus Italia:

Nel periodo Gennaio – Novembre 2017 l’Italia ha aumentato le proprie importazioni di Mais del +18.2%, ad un livello di circa 5000 t. Le importazioni Italiane di Soia si attestano a 1260 t, -9.2% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

Italia | Import di Mais e Soia – principali fornitori

In Gennaio 2018 il costo dell’alimento simulato (modello teorico di alimento composto per il 70% da Mais e per il 30% da Soia) è leggermente aumentato rispetto a Dicembre 2017. La prima metà di Febbraio mostra un ulteriore aumento del +0.7%. L’indicatore Milk:Feed Radio di Dicembre, nonostante una leggera flessione, è ancora ad alti livelli: con il ricavo ottenuto dalla vendita di 1 kg di latte si possono ottenere 1.69 kg di Alimento Simulato.

Italia | Confronto tra il costo dell’alimento simulato e il prezzo del Latte alla Stalla in Lombardia

Mais & Soia - Febbraio 2018: Report di aggiornamento sui prezzi, i dati di produzione ed il Trade globale.
CLAL Slideshow - Mais e Soia - FEB18
Mais & Soia - Febbraio 2018: Report di aggiornamento sui prezzi, i dati di produzione ed il Trade globale.
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Fonte: USDA

Latte e bovini: il legame tra USA e Messico
4 Ottobre 2016

Il Messico è la prima destinazione dell’export USA per latte e derivati, con un valore pari a 1,3 miliardi di dollari nel 2015 rispetto ai $182 milioni del 1994, anno in cui è entrato in vigore l’accordo di libero scambio (NAFTA) fra i due paesi. Anche le importazioni statunitensi sono aumentate passando nello stesso periodo da 3 milioni di dollari ai $114 milioni attuali.

Messico - Export di Bovini: principali acquirentiGli USA sono poi la prima destinazione per l’export messicano di bovini, pari a 211 mila capi nel periodo gennaio-giugno 2016, rispetto ad un import di 8200 capi. I due mercati sono dunque interconnessi: il Messico è strategico per l’export USA di latte, mentre questi lo sono per l’export messicano di bovini.

Per facilitare ulteriormente gli scambi commerciali e favorire produzioni e consumi in entrambi i paesi, USA e Messico hanno recentemente sottoscritto un memorandum d’intesa. Tale accordo però è anche mirato a proteggere quest’area commerciale. Un esempio è la forte contrapposizione verso la politica UE sulle Indicazioni Geografiche, tema caldo dei negoziati TTIP.

CLAL.it - Stati Uniti: export di latte e derivati in equivalente latte (ME)
CLAL.it – Stati Uniti: export di latte e derivati in equivalente latte (ME)

Fonte: TESEO, Dairyreporter

Il Cile effettua la prima esportazione di manze gravide in Cina
25 Febbraio 2015

Si tratta del primo carico di 7 mila animali su di un totale di 20.000 capi di bestiame che si prevede vengano inviati nel paese asiatico entro il prossimo anno, dal momento che le autorita’ di Pechino stanno cercando di incrementare la capacita’ produttiva interna per quanto riguarda carne e latte.

La decisione della Cina di certificare il Cile come uno dei pochi paesi autorizzati per importare bestiame vivo, riflette gli sforzi profusi negli ultimi anni dal paese sud americano per migliorare la qualita’ genetica del bestiame nazionale ed incrementare gli standard sanitari negli allevamenti. Le autorità cilene prevedono che le esportazioni potranno continuare nell’arco del prossimo decennio.

Le 7 mila giovenche da inviare in Cina sono state selezionate dopo attenti esami veterinari da un gruppo di 8.000 animali in circa 300 allevamenti. Prima della spedizione, avvenuta dal porto meridionale di Puerto Montt il 26 dicembre scorso, gli animali sono stati sottoposti ad un periodo di 30 giorni di quarantena.

Nel corso degli ultimi 20 anni, il Cile ha condotto delle campagne per eradicare tubercolosi bovina, brucellosi ed afta epizootica ed attualmente il paese sta sviluppando programmi quali l’impiego di seme sessato per avere un numero sufficiente di animali da esportare. Altro investimento per l’export degli animali vivi, riguarda la predisposizione di adeguate infrastrutture portuali.

Fonte: GlobalMeat

 

CLA.it – Cina: Produzioni di latte ed Export in equivalente latte
 Cina: Produzioni di latte ed Export in equivalente latte

In crescita l’export USA di animali da latte
28 Gennaio 2015

Il mese di novembre 2014 ha fatto registrare, con 2.388 capi venduti, il secondo maggiore dato semestrale di vendite all’estero per vacche da latte. Questo è stato determinato dagli acquisti da parte della Russia che è tornata in modo significativo ad affacciarsi sul mercato internazionale dopo due mesi di assenza, importando 1.300 capi e divenendo così il primo paese di destinazione, seguita dal Messico che a novembre ha importato 818 capi e dal Canada che ne ha importati 143.

Il valore totale di tali esportazioni è pari a 4,7 milioni di Dollari.

Si calcola che negli undici mesi del 2014 gli USA abbiano esportato 31.300 vacche da latte, con un notevole calo rispetto all’anno precedente, ma anche il livello più basso dal 2009. L’elevato prezzo del latte dello scorso anno può spiegare questo andamento.

Su base annuale, il Messico resta la prima destinazione per la vendita di vacche da latte con 12.366 capi, seguito dalla Russia con 9.809 capi.

Per facilitare l’esportazione di bestiame USA, bovini, suini e ovi-caprini, è stata decisa la realizzazione per il 2016 di uno specifico terminal cargo all’aeroporto Kennedy di New York, che opererà 24 ore ogni giorno ed avrà tutte le strutture di controllo, ricovero e sosta conseguenti alle operazioni di carico e scarico degli animali.