Mais e Soia: gli interrogativi sull’offerta dagli USA
14 Luglio 2023

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

Tra Gennaio e Maggio 2023 l’export statunitense di Mais è calato del 33% (10 Mio Tons) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre quello di Soia, pur avendo registrato un complessivo aumento del 6%, è crollato ad Aprile e Maggio. Tra circa un mese, inizieranno ad entrare sul mercato le produzioni della nuova stagione, che saranno fondamentali per determinare l’andamento dei prezzi mondiali.

Mais

Le aspettative USDA, rispetto all’anno scorso, sono di un incremento della produzione di Mais Statunitense dell’11,6%. Le principali ragioni sono legate alla ridotta produzione dell’anno scorso a causa della siccità e all’importante espansione degli ettari destinati alla produzione di Mais nel Paese, che sarebbero aumentati del 6%. 

Il Clima non sembra, però, molto favorevole: giugno ha registrato precipitazioni inferiori alla media in diverse aree, tra cui la Corn Belt. Nonostante questo, le stime del WASDE (USDA) per la produzione di Mais non sono state ridotte nel report di luglio. La pioggia di inizio luglio ha suscitato, infatti, ottimismo, seppure permangano condizioni diffuse di siccità che lasciano un interrogativo sui potenziali raccolti.

Anche la domanda avrà un ruolo fondamentale per l’export e, di conseguenza, per il prezzo USA e mondiale. Negli ultimi mesi, gli USA hanno visto un calo delle vendite di Mais, dovuto in particolare ad uno spostamento della domanda Cinese verso il Mais Brasiliano. 

Soia

La situazione della Soia è diversa. Gli ettari destinati alla coltivazione sono stimati dall’USDA in riduzione del 5% rispetto alla stagione scorsa, contro le aspettative che indicavano, invece, un incremento. La minore offerta dovrebbe, poi, confrontarsi con una maggiore domanda domestica per la produzione di biocarburante, per la quale dovrebbe aumentare il consumo di semi di Soia, riducendo la disponibilità all’esportazione.

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