Affermare che produrre carne e latte inquina l’atmosfera come e più del petrolio sembrerebbe un paradosso. Eppure questi sono gli scenari che sempre più frequentemente vengono illustrati. L’ultimo in ordine di tempo è lo studio di GRAIN ed Institute for Agriculture and Trade Policy, organismi USA che operano a livello internazionale.
Le emissioni annuali di gas in atmosfera da parte dei cinque maggiori gruppi mondiali di carne e latte sarebbero paragonabili a quelle provocate dai gruppi petroliferi
Lo studio ha misurato le emissioni in atmosfera da parte della filiera produttiva dei 35 maggiori gruppi mondiali di carne e latte, esaminando i loro progetti per contrastare il cambiamento climatico. Ne risulta che le emissioni annuali di gas in atmosfera da parte dei cinque maggiori gruppi mondiali – JBS (carne, Brasile), Tyson (carne, USA), Cargill, Dairy Farmers of America, Fonterra – sarebbero paragonabili od anche superiori a quelle provocate da gruppi petroliferi quali ExxonMobil, Shell, BP.
Con un altro paragone, il totale delle emissioni provocate dalle attività dei venti maggiori gruppi impegnati nella produzione di carne e latte, sarebbero superiori a quelle di intere nazioni come Germania, Francia o Regno Unito.
La maggioranza di tali gruppi non calcola a sufficienza le emissioni di gas effetto serra
Sembra poi che la maggioranza di tali gruppi non calcoli a sufficienza le emissioni di gas effetto serra nell’atmosfera o che lo faccia ma escludendo l’attività della produzione primaria negli allevamenti, che è responsabile dell’80-90% per tali emissioni.
Si tratta di un argomento che rientra a pieno titolo nelle azioni della sostenibilità ed è tanto più importante in quanto la produzione di carne e latte dovrà aumentare significativamente per far fronte alle esigenze alimentari dei prossimi decenni conseguenti all’aumento della popolazione.
Bisognerà prestare la dovuta attenzione a tali rilievi, sempre più numerosi, per l’impatto delle attività zootecniche sull’ambiente. Bisognerà soprattutto adottare pratiche produttive sempre più efficienti, misurabili e verificabili, che siano in grado di rispondere alle esigenze di tutela ambientale, suolo, acque, comunità.
Fonte: GRAIN, OilPrice.com
