Fertilizzazione azotata e sostenibilità ambientale
9 Giugno 2017

L’azoto è il maggior nutriente per i vegetali ed il più conosciuto. E’ il maggior componente dell’aria che respiriamo (78%), ma è anche l’elemento più criticato per il suo accumulo nel suolo, soprattutto nelle falde freatiche.

Gli ambientalisti promuovono l’uso dei fertilizzanti organici per evitare i problemi che possono comportare quelli sintetici come urea, nitrati ed ammonio nelle sue diverse forme. Tuttavia questa percezione non tiene conto del fatto che il concime azotato, sia esso di origine organica o chimica, porta alla formazione di nitrati e successivamente anche di nitriti quando i batteri anaerobici lo usano come fonte di ossigeno.

TESEO – Prezzi dei concimi chimici in Italia (Modena)

Il dilavamento che provoca la contaminazione delle falde, è dovuto alla forma chimica dell’azoto che si presenta nel suolo come anione nitrato. Essendo solubile in acqua, va in profondità e di conseguenza non viene assorbito dalle radici e si perde. Se l’azoto permane nel terreno come ammonio, può essere in gran parte assorbito dalle radici e non va ad inquinare il terreno.

Per evitare o contenere la possibilità di contaminazione delle falde da nitrati, i fertilizzanti chimici sono formulati in modo tale da rilasciare progressivamente azoto grazie alla presenza di inibitori della nitrificazione, cioè sostanze che riducono il tasso di nitrificazione a valori che permettono alla maggior parte dell’ammonio presente nel concime di rimanere stabile più a lungo. Di conseguenza l’azoto rimane più a lungo disponibile nella zona dove si sviluppa l’apparato radicale della pianta, assicurando un nutrimento costante per le coltivazioni. L’aggiunta al concime di tali inibitori della nitrificazione permette poi di ridurre le quantità di fertilizzante e contenere i costi.

Fertilizzare il terreno è una necessità; la tecnica ed una giusta operatività permettono di armonizzare tale necessità a quella della tutela ambientale, in altri termini di contribuire alla sostenibilità.

Fonte: Pedro Raúl Solórzano Peraza

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Pubblicato da

Leo Bertozzi

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.

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