Colza: le forze che sostengono il prezzo
31 Ottobre 2024

di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

La differenza dei prezzi tra semi di Soia (443 €/Ton sulla piazza di Bologna il 24 Ottobre) e semi di Colza (458 €/Ton media Europea nel mese di Ottobre) si è ampliata negli ultimi mesi per via dell’aumento dei prezzi della Colza. Tale aumento è dovuto principalmente alle minori produzioni di Colza in Europa (dove il tasso di autoapprovvigionamento è intorno all’80%), in particolare in Francia, dove sono state ridotte le aree dedicate alla produzione e le principali aree produttive sono state colpite da piogge elevate e successivamente da siccità. 

Allo stesso modo, anche la produzione in Ucraina è diminuita a causa del meteo sfavorevole. A questo si aggiungono le stime al ribasso per la produzione in Australia. Un quadro complessivo che lascia prevedere un’offerta mondiale in calo rispetto alla stagione passata.

Allo stesso tempo, la domanda di Colza continua a essere sostenuta, grazie all’impiego del prodotto nell’industria mangimistica, ma soprattutto per la produzione di biocarburanti. Questo squilibrio tra domanda e offerta genera tensioni nel mercato, contribuendo all’aumento dei prezzi della Colza.

A sostenere il prezzo della Colza contribuiscono anche le controversie in corso sul mercato della Canola tra Canada e Cina, l’indagine anti-dumping che quest’ultima ha dichiarato di voler avviare nei confronti del Canada.

Visto l’aumento dei consumi per biocarburanti, in particolare in Europa, e che i principali fornitori sono Ucraina e Australia, dove potrà l’Europa acquistare la Colza? La Soia potrà essere un valido prodotto alternativo? E con quali riflessi sui mercati internazionali?

In questa fase il mercato mondiale della Soia presenta un surplus di offerta rispetto alla domanda e questa dinamica favorisce una tendenza ribassista dei listini, che continuano a risentire di una minore pressione rispetto a quelli della Colza.

TESEO.clal.it – World: Differenza tra Produzioni e Consumi di Semi di Colza

Colza: un’offerta superiore alle aspettative
6 Ottobre 2023

Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli

Il raccolto 2023 di Colza in Unione Europea, prima al Mondo nelle produzioni eppure non autosufficiente (75,5% nella stagione 2022/23), è stato migliore delle aspettative. Le condizioni sono state particolarmente favorevoli in Polonia, Romania e nei Paesi Baltici, ma anche in Germania, Spagna e Italia. Le stime indicano una produzione simile a quella dell’anno scorso e la terza per quantità negli ultimi 10 anni, grazie anche ad un aumento delle aree coltivate.

In Canada il raccolto di Colza risulta in calo rispetto a quello ottenuto nel 2022. Le minori quantità sono il risultato di rese ridotte per via della siccità verificatasi soprattutto nel Saskatchewan, mentre la regione di Manitoba ha visto condizioni più favorevoli. Tuttavia, gli ultimi dati segnalano un raccolto comunque migliore delle aspettative e superiore al raccolto del 2021.

Allo stesso tempo, la domanda di Colza è in aumento trainata dalla domanda di biodiesel, per la produzione del quale la Colza è particolarmente adatta. Questo sta incentivando investimenti nel settore, che vede l’espansione dei terreni destinati alla coltura e la creazione di nuovi punti per la frantumazione

Nella situazione corrente del mercato, i prezzi della Colza hanno registrato un’importante diminuzione indicando che la disponibilità di Colza compensa sufficientemente la domanda. Il trend dei prezzi dei semi oleosi sarà determinato principalmente dall’andamento del prezzo della Soia, che vede, invece, un equilibrio tra domanda e offerta più precario. Tuttavia, anche per la Soia il trend dei prezzi è ribassista, influenzato dal raccolto USA che si è rivelato migliore delle aspettative e dalle prospettive ottimistiche per il Sud America. 

Per l’Italia, le quotazioni della CCIAA di Bologna rilevate, riprese ieri, hanno registrato un valore di 402-407 €/Ton, con un calo di 86 €/Ton rispetto all’ultima rilevazione (27/7).

TESEO.Clal.it – Prezzo medio europeo della Colza