Facciamo massa critica per aggredire i mercati
28 Ottobre 2015

Stefano Pernigotti
Soave di Porto Mantovano, Mantova – ITALIA

L’allevatore Stefano Pernigotti

Azienda Pernigotti SS
450 capi totali | 220 in lattazione
200 ettari coltivati
Destinazione del latte: Grana Padano DOP (Latteria Sociale Mantova Soc. Agr. Coop.)

Il futuro del lattiero caseario italiano è legato alle Dop oppure ci sono anche altre strade?

“Le Dop sono una bella motrice, ma credo che il mercato non possa essere legato solo alle Dop, perché non assorbono abbastanza latte. Non possiamo dimenticare che l’Italia importa il 40% in equivalente latte. Ecco, se riuscissimo a fare sistema più di quanto non si riesca a fare mediamente in Italia, potremmo trasformare più latte in formaggi Dop e fare sì che le denominazioni d’origine diventino ancora di più la forza trainante del sistema lattiero caseario italiano. Anche se dobbiamo tenere a mente che l’Italia deve fare i conti con i trend europei e mondiali del prezzo del latte”.

Come mai in Italia non si fa sufficientemente sistema?

“Non c’è la cultura di un sistema allargato. Ognuno cura il proprio orticello, mentre forse dovremmo guardare di più ai sistemi internazionali. Senza copiarli per forza, ma prendere spunto da ciò che è positivo sì. Per stare sul mercato oggi è inevitabile lavorare insieme”.

Lei è presidente della Latteria Sociale Mantova, che esporta in più di 60 Paesi. Qual è il problema più frequente che incontrate quando andate all’estero?

“Far conoscre i nostri prodotti, e le Dop in particolare, nel mondo. Non parlo tanto dei Paesi che hanno consumi alimentari simili ai nostri, dove il formaggio è conosciuto, quanto di realtà come Cina e Giappone, dove il formaggio non fa parte della dieta alimentare abituale”.

Con l’embargo avete per ora perso il mercato russo. Dove state puntando?

“Esportiamo come dicevo in oltre 60 Paesi. Ma abbiamo iniziato a rapportarci con l’Africa. Ci vuole tempo, ma prevediamo una crescita”.

Quali sono gli elementi chiave per una stalla efficiente?

“Dando per assodato che le strutture siano efficienti, la leva è il management. Curare la fertilità, la produttività, il benessere sono passaggi intersecati con una valenza importante sul ciclo della produzione. Una stalla efficiente deve ottimizzare tutti i passaggi”.

Che cosa significa innovare nella stalla e in cooperativa?

“In stalla significa stare attenti alle nuove tecnologie, compatibilmente col fatto che l’azienda possa dotarsene, in seguito a un’assodata capacità finanziaria. Innovare significa anche avere sotto controllo i costi e i dati per una corretta gestione della mandria.

Innovare in cooperativa, invece, significa presentarsi sempre più sul mercato direttamente, pensando essenzialmente ai mercati internazionali. Per fare questo l’innovazione deve andare oltre agli impianti e ai macchinari all’avanguardia, non solo per la trasformazione del latte, ma anche per il confezionamento. Serve un cambio di mentalità, per fare massa critica e aggredire i mercati”.

Azienda Pernigotti SS

Commenti

Pubblicato da

Matteo Bernardelli

Giornalista. Ha scritto saggi di storia, comunicazione ed economia, i libri “A come… Agricoltura” e “L’alfabeto di Mantova”.

Lascia un commento