Soia: produrre e distribuire in modo sostenibile per nutrire il pianeta
10 Luglio 2019

La produzione mondiale di soia è pari a circa 355 milioni di tonnellate (previsione WASDE 2019-20), di cui l’81% proviene da USA, Brasile ed Argentina. Si tratta di una delle commodity con la filiera più articolata, che parte dal campo per andare, attraverso un sistema complesso di trasporti e strutture, alle imprese di trasformazione ed essere distribuita ai consumatori, persone ed animali, nei diversi continenti.

Nel 2100 per soddisfare le esigenze alimentari, la produzione di Soia dovrebbe raddoppiare, ma con la necessità di ridurre le emissioni di gas di 1/4

Si calcola che la produzione agricola dovrà aumentare per soddisfare le esigenze alimentari di una popolazione mondiale prevista in 12 miliardi di persone nel 2100. La produzione di soia dovrebbe persino raddoppiare, ma con la necessità di ridurre le emissioni di gas nell’ambiente di un quarto rispetto a quelle attuali per rispettare i parametri di contrasto al cambiamento climatico.

solo il 2% della Soia
rispetta i criteri RTRS di Sostenibilità

Dunque diventa cruciale operare sulla base della sostenibilità, il che è tutt’altro che evidente a fronte di fenomeni come la deforestazione, anche legale, e la perdita di biodiversità. Si calcola, ad esempio, che solo il 2% della soia rispetta i criteri del protocollo di sostenibilità previsti dal piano della certificazione RTRS (Round Table Responsible Soy).

Bisogna poi affrontare le problematiche nelle fasi della supply chain a valle della produzione agricola, cioè nella distribuzione per razionalizzare la logistica ed eliminare le perdite e gli scarti, che rappresentano anche il 30% del totale alimentare disponibile. Ulteriore elemento sarà quello del modello alimentare, perché un’alimentazione più sana ed equilibrata avrà effetti positivi sulla salute così come sull’ambiente. La dieta alimentare dovrà considerare la natura dell’alimento, cioè da dove proviene e come è stato prodotto, la sua quantità nella dieta, il suo impatto per consumi di risorse idriche ed emissioni di anidride carbonica.

L’agricoltura è un’attività molto complessa, caratterizzata da un’estrema volatilità per il clima, il mercato, la logistica, le politiche. Dunque la parola chiave diventa la resilienza, cioè l’adattamento.

Fonti: WASDE, Food Navigator, Eat Forum, Rabobank


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Pubblicato da

Leo Bertozzi

Agronomo, esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia.