Latte: perla di filiera – Riflessione di Angelo Rossi
9 Febbraio 2016

Proponiamo i punti principali di una riflessione scritta da Angelo Rossi nel 2003, che appare quanto mai attuale.

Penso sia importante interrogarsi su cosa dà valore al latte, cosa ne determina un apprezzamento, in termini di pregio e di valore remunerativo.

A dare valore al latte è la sua destinazione a prodotti prestigiosi.

[…]

Più guadagna mercato il Made in Italy, più circolano i buoni prodotti italiani nel mondo, in un mondo sempre più largo e “spalancato”, più si rafforza la filiera e vengono premiati tutti i suoi attori: Produttori e Trasformatori.

Io credo che il valore del latte si formi attraverso un processo simile a quello della formazione della perla.

Una perla nasce attorno ad un nucleo vivo, nel mantello di un’ostrica: non è la grandezza del nucleo a dare valore, ma gli strati che l’avvolgono, si sovrappongono e le danno l’ultima, finale brillantezza.

Il latte è il nucleo vivo di ogni prodotto derivato: è il punto di partenza necessariamente ottimo per garantire la riuscita delle successive trasformazioni.

A loro volta le successive trasformazioni, se avverranno all’insegna di saperi ben collaudati, di norme di sicurezza, di buone fatture aggiungeranno valore alla materia prima di partenza.

Ma se questo patrimonio non verrà galvanizzato da un mercato vivace, ampio, fruttuoso come si potrà difendere il valore economico del latte?

A dar valore al latte, come alla perla, è il ciclo dei passaggi.

E l’ultimo indispensabile passaggio, per il latte, è il mercato dei prodotti lattiero caseari, che va necessariamente incrementato e orientato nella direzione della qualità e dell’innovazione.

E’ il valore aggiunto assegnato dal mercato l’elemento essenziale!

[…]

La filiera deve produrre partecipazione comune all’impresa economica, in forme che vedano Produttori e Trasformatori impegnati sullo stesso fronte di potenziamento del mercato.

Vanno inventate  forme di reciproca apertura, organismi misti, rappresentativi di interessi che non siano vissuti come contrapposti.

Occorrono sempre più Produttori in Cooperative di trasformazione proiettate al mercato, Cooperative che percorrano, a loro volta, la strada della aggregazione per la conquista di spazi economici e di altre avanzate collaborazioni industriali.

Occorrono sempre più Produttori in Partecipazioni Industriali.

Occorrono sempre più Industriali “illuminati”, disposti a incrociare i destini dell’industria con le strade della produzione.

Del valore aggiunto creato dal mercato è l’intera filiera a beneficiare.

 

Rafforzamento della filiera
Schema per il rafforzamento della filiera

Leggi la riflessione completa scritta da Angelo Rossi nel mese di Maggio 2003 >

Scopri in CLAL.it gli altri articoli e monografie scritti a partire dal 2001 >

Danone: prodotti innovativi per gusti locali
24 Novembre 2015

La multinazionale Danone si è posta la strategia di competere sul mercato mondiale attraverso prodotti innovativi atti a “migliorare la salute attraverso l’alimentazione”. Questi prodotti sono costruiti appositamente per sopperire a bisogni nutrizionali dall’infanzia all’alimentazione nello sport o nell’età avanzata, atti ad entrare nelle diete e per fornire prodotti funzionali.

L’azienda francese opera nei diversi continenti sia con grandi marche mondiali, quali Activia, sia con prodotti che rispondono a specifiche esigenze, come i latti in polvere arricchiti in ferro per sopperire a situazioni di anemia nella popolazione di paesi africani. Dunque prodotti di alto valore nutrizionale, ma con presentazione, sapore ed aroma adeguati ai gusti ed alle culture locali.

Il modello di crescita aziendale viene indicato come solido, sostenibile ed economicamente efficace attraverso la flessibilità operativa. Questo mix di elementi viene modulato in modo adeguato per le diverse aree di mercato: il difficile mercato del latte nella UE, la volatilità economica in Russia, il mercato degli yogurt salutistici negli USA, i latti per l’infanzia in Cina. In quest’ultimo paese, Danone ha attivato una compartecipazione col colosso cinese Mengniu, in modo da avere una forte piattaforma operativa locale.

Questo è un esempio di come la materia prima latte possa essere scomposta nei suoi preziosi componenti per ottenere prodotti innovativi adeguati ai mercati mondiali. Resta da vedere quale sia la sua valorizzazione.

CLAL.it - Cina: principali Paesi fornitori di latte per l'infanzia
CLAL.it – Cina: principali Paesi fornitori di latte per l’infanzia

Raddoppia l’export di latte italiano confezionato
20 Novembre 2015

Le esportazioni dell’Italia nel mese di Agosto 2015 confrontate con Agosto 2014 sono aumentate in volume relativamente a Latte in imballaggi <= 2 L (+259.0%), Burro (+64.5%), SMP (+23.4%), Formaggi (+11.8%), mentre sono diminuite quelle di Polvere di Siero (-5.9%), Lattosio uso farmaceutico (-16.8%), Latte in imballaggi > 2 L (-35.6%).

Le esportazioni dei principali formaggi nel mese di Agosto 2015 confrontate con Agosto 2014 sono aumentate in volume relativamente a Pecorino e Fiore Sardo (+55.8%), Formaggi grattugiati o in polvere (+35.8%), Gorgonzola (+15.0%), Provolone (+12.3%), Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+7.6%), mentre sono diminuite quelle di Asiago, Montasio, Ragusano, Caciocavallo (-1.1%).

I principali Paesi Importatori nei primi 8 mesi del 2015 (anno in corso) sono:

Per Grana Padano e Parmigiano Reggiano:

  • Germania, le cui importazioni – pari al 22% della quota di mercato – sono aumentate del 1.2%
  • Stati Uniti, le cui importazioni – pari al 14% della quota di mercato – sono aumentate del 28.8%

Per Formaggi grattugiati o in polvere:

  • Francia, le cui importazioni – pari al 29% della quota di mercato – sono aumentate del 6.8%
  • Germania, le cui importazioni – pari al 28% della quota di mercato – sono aumentate del 56.7%

Per Pecorino e Fiore Sardo:

  • Stati Uniti, le cui importazioni – pari al 63% della quota di mercato – sono aumentate del 22%
  • Germania, le cui importazioni – pari al 8% della quota di mercato – sono aumentate del 1.5%

Per Gorgonzola:

  • Germania, le cui importazioni – pari al 23% della quota di mercato – sono aumentate del 8.8%
  • Francia, le cui importazioni – pari al 21% della quota di mercato – sono aumentate del 1.6%

Consulta il riepilogo Import/Export dell’Italia su CLAL.it.

Hai bisogno di ulteriori informazioni su Import/Export dei prodotti lattiero caseari? Accedi all’area Dairy World Trade su CLAL.it

ITALIA: prodotti lattiero caseari esportati nell’anno corrente (Gen-Ago)
  QUANTITÀ (Ton) VALORI (‘000 EUR)
2014 2015 ± su 2014 2014 2015 ± su 2014
Formaggi 219.188 242.849 +10,8% 1.429.340 1.483.448 +3,8%
di cui:    
– Grana Padano e
Parmigiano Reggiano
51.876 55.262 +6,5% 504.159 492.246 -2,4%
– Formaggi grattug. o in polv. 17.166 20.625 +20,1% 147.572 169.008 +14,5%
– Pecorino e Fiore Sardo 10.188 11.771 +15,5% 82.875 109.617 +32,3%
– Gorgonzola 10.643 11.849 +11,3% 65.082 71.327 +9,6%
– Provolone 3.349 3.585 +7,1% 21.494 22.169 +3,1%
– Asiago, Montasio,
Ragusano, Caciocavallo
1.202 1.266 +5,3% 8.563 8.677 +1,3%
Polvere di Siero 326.348 314.612 -3,6% 132.795 92.603 -30,3%
Burro 3.462 5.935 +71,4% 16.123 23.233 +44,1%
SMP Polv. Latte Screm. 4.243 4.590 +8,2% 16.069 16.368 +1,9%
Latte in imballaggi > 2 L 14.288 17.020 +19,1% 11.274 13.938 +23,6%
Lattosio uso farmaceutico 17.503 18.752 +7,1% 16.804 13.867 -17,5%
Latte in imballaggi <= 2 L 6.464 13.053 +101,9% 5.028 9.162 +82,2%
Altri prodotti* 6.848 8.918 +30,2% 14.296 17.535 +22,7%
EXPORT TOTALE 598.345 625.730 +4,6% 1.641.729 1.670.154 +1,7%
* Altri prodotti: Latte per l’infanzia, Latte condensato, WMP Polvere di Latte Intero, Caseinati, Caseine, Lattosio uso alimentare
Elaborazione CLAL su dati GTIS
VALORI (Mio EUR) 2012 2013 2014 Anno corrente (Gen-Ago)
2014 2015 ± su 2014
Export (E) 2.220 2.362 2.464 1.642 1.670 +1,7%
Import (I) 3.223 3.615 3.561 2.428 2.039 -16,0%
Bilancio (E – I) -1.004 -1.253 -1.097 -786 -369 -53,1%

Le esportazioni dell’Italia nel mese di Agosto 2015 confrontate con Agosto 2014 sono aumentate in volume relativamente a Latte in imballaggi <= 2 L (+259.0%), Burro (+64.5%), SMP (+23.4%), Formaggi (+11.8%), mentre sono diminuite quelle di Polvere di Siero (-5.9%), Lattosio uso farmaceutico (-16.8%), Latte in imballaggi > 2 L (-35.6%).

Le esportazioni dei principali formaggi nel mese di Agosto 2015 confrontate con Agosto 2014 sono aumentate in volume relativamente a Pecorino e Fiore Sardo (+55.8%), Formaggi grattugiati o in polvere (+35.8%), Gorgonzola (+15.0%), Provolone (+12.3%), Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+7.6%), mentre sono diminuite quelle di Asiago, Montasio, Ragusano, Caciocavallo (-1.1%).

I principali Paesi Importatori nei primi 8 mesi del 2015 (anno in corso) sono:

Per Grana Padano e Parmigiano Reggiano:

  • Germania, le cui importazioni – pari al 22% della quota di mercato – sono aumentate del 1.2%
  • Stati Uniti, le cui importazioni – pari al 14% della quota di mercato – sono aumentate del 28.8%

Per Formaggi grattugiati o in polvere:

  • Francia, le cui importazioni – pari al 29% della quota di mercato – sono aumentate del 6.8%
  • Germania, le cui importazioni – pari al 28% della quota di mercato – sono aumentate del 56.7%

Per Pecorino e Fiore Sardo:

  • Stati Uniti, le cui importazioni – pari al 63% della quota di mercato – sono aumentate del 22%
  • Germania, le cui importazioni – pari al 8% della quota di mercato – sono aumentate del 1.5%

Per Gorgonzola:

  • Germania, le cui importazioni – pari al 23% della quota di mercato – sono aumentate del 8.8%
  • Francia, le cui importazioni – pari al 21% della quota di mercato – sono aumentate del 1.6%

Consulta il riepilogo Import/Export dell’Italia su CLAL.it.

Hai bisogno di ulteriori informazioni su Import/Export dei prodotti lattiero caseari? Accedi all’area Dairy World Trade su CLAL.it

CLAL.it – Italia: principali paesi acquirenti di latte in imballaggi <=2L
CLAL.it – Italia: principali paesi acquirenti di latte in imballaggi <=2L
CLAL.it - Italia: Export Totale di latte in imballaggi <= 2L (intra ed extra UE)
CLAL.it – Italia: Export Totale di latte in imballaggi <= 2L (intra ed extra UE)

Quale limite alla resa di latte per vacca?
24 Febbraio 2014

Negli USA, dal 1990 ad oggi, il numero di vacche da latte è sceso da circa 10 milioni di capi a 9,2. La resa media di latte per capo è invece passata da circa 6.800 kg a 9.680 kg con un incremento decennale, fra il 2002 ed il 2011, del 14,7%.  Le proiezione USDA al 2020 indicano un numero di vacche da latte di poco inferiore a quello attuale ma, di contro, un notevole aumento delle rese per capo, che si stima arrivino a superare  gli 11 mila kg.  Appare dunque legittimo chiedersi quale sia il limite alla potenzialità nella produzione di latte.  Bisogna considerare che se negli USA la media produttiva per capo è pari a 9.680 kg all’anno, alcune stalle hanno già una media di 13 mila kg di latte per capo e degli  animali raggiungono rese eccezionali, superando anche i 22 mila kg  di latte all’anno. Questo indica l’esistenza di margini potenziali per fare salire notevolmente la produzione di latte per vacca, anche perché  le conoscenze scientifiche in campo bovino non hanno raggiunto una loro maturità, come ad esempio per il settore avicolo. D’altronde, già oggi in Israele la resa media di latte per capo si aggira sui 12.400 kg all’anno. Le potenzialità da sfruttare sono pertanto notevoli e riguardano aspetti quali il miglioramento dell’efficienza aziendale, il ruolo dell’alimentazione e quello  del benessere animale. Questo per avere soggetti non solo più produttivi, ma anche più longevi. L’ambiente in cui vengono allevate le bovine acquista dunque sempre più rilevanza, così come le tecniche di allevamento e le tecnologie utilizzate: da spazi confortevoli, a temperature adeguate, ad operazioni di mungitura appropriate. I soggetti con elevate produzioni hanno  un metabolismo basale paragonabile a quello di un atleta olimpico e come tali debbono essere trattati. E’ positivo che meno vacche producano più latte perché questo significa anche meno emissioni carboniose o di metano. Grazie al miglioramento nella efficienza dell’allevamento, le emissioni di gas ad effetto serra prodotti per kg di latte si sono già considerevolmente ridotte e questo è ancora più significativo negli animali con le rese più alte.

Informazioni sulla resa di latte per vacca in Italia ed in alcuni Paesi UE-28 sono disponibili all’interno del progetto S/STEMA STALLA di CLAL.it

CLAL.it – Kg di Latte per Capo (media annuale) di alcuni Paesi UE-28
CLAL.it – Kg di Latte per Capo (media annuale) di alcuni Paesi UE-28