Di: Marika De Vincenzi

Dal 2019 (punto di partenza indicato a 0), la SPAGNA è l’unico Paese fra i principali produttori dell’UE-27 ad aver incrementato le macellazioni di suini. Il grafico utilizza l’anno mobile in quanto permette di ridurre l’effetto stagionalità ed evidenziare più chiaramente l’evoluzione del mercato.
Questi, in sintesi, i trend delle macellazioni in Europa:
- 2019: aumentano i prezzi europei grazie alla forte domanda di Pechino. La Cina è nella fase critica legata al depopolamento dovuto alla Peste Suina Africana ed ha bisogno di forniture di carne suina per i consumi interni e per mantenere elevati gli stock.
- Metà 2020 – metà 2021: aumento delle macellazioni in Spagna, Olanda e Danimarca per effetto della maggior domanda cinese. A mano a mano che la produzione cinese aumenta e le esportazioni dall’Europa rallentano, diminuiscono i prezzi. L’eccesso di offerta generato dagli allevatori che avevano aumentato la produzione durante la fase di prezzi elevati, unito alla contrazione dei consumi dovuta al COVID, trascina i listini verso il basso.
- 2022 – fine 2023: calano le macellazioni, anche per effetto dell’aumento dei costi di materie prime ed energia dovuto alla guerra in Ucraina. La minore disponibilità di animali (connessa anche a questioni sanitari, dalla Prrs alla PSA) infiamma i listini.
- Dal 2024: leggera ripresa della produzione e delle macellazioni in tutti i Paesi, Italia inclusa, ad eccezione dell’Olanda, molto probabilmente condizionata da vincoli ambientali e normative sul benessere animale: molte aziende hanno ridotto il numero di capi o hanno chiuso per rispettare i limiti sulle emissioni di azoto e ammoniaca.
I prezzi però sono in calo per effetto della domanda cinese che resta debole, della ripresa produttiva nell’UE e della maggiore competitività dei prezzi di USA e Brasile, con conseguente perdita di quote di mercato per l’Europa.









































































