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BOX Gennaio 2021: Dairy, Mais e Soia, Alimento Simulato
Soia: Prezzi e Aggiornamenti di Mercato | Novembre 2020 [VIDEO]3 Dicembre 2020
Produzioni di Soia previste in crescita
per la nuova stagione, guidate da Brasile e Stati Uniti, mentre la Cina si conferma
come principale destinazione per l’export di Soia.
Aumentano i prezzi di Novembre della Soia nelle principali piazze mondiali.
Michele del Team di CLAL.it e TESEO illustra l’andamento di mercato della Soia nel seguente video.
La produzione mondiale di Soia per la stagione Settembre 2020 – Agosto 2021 è stimata in leggera diminuzione rispetto alla previsione precedente, ma comunque in aumento del +7,7% rispetto alla stagione 2019-20 (Forecast USDA).
Produzione prevista in crescita per i due principali player mondiali, Brasile (+5,6%) e Stati Uniti (+17,4%). Positive anche le previsioni per Argentina e Unione Europea.

L’Export mondiale di Soia per la stagione 2020-21 è stimato in leggero aumento, +1,9% rispetto alla stagione precedente, guidato dal trend positivo delle esportazioni statunitensi (+31,2%).
È previsto invece in diminuzione l’export di Soia di Brasile e Argentina. I dati di Ottobre mostrano infatti una riduzione delle esportazioni, rispettivamente -50,9% e -91% rispetto a Ottobre 2019.
La principale destinazione per l’export di Soia rimane la Cina, che rappresenta circa i ⅔ dell’Import mondiale. Per l’annata 2020-21 si prevede che la Cina accresca il suo import dell’1,5%, raggiungendo le 100 Milioni di Tonnellate. Nel solo mese di Ottobre la Cina ha importato circa 8,7 Mio Tons di Soia, +2,5 Mio Tons rispetto ad Ottobre 2019.

L’Unione Europea per il periodo Gennaio – Settembre 2020 ha importato più di 12 Mio Tons di Soia, registrando un aumento del +7,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per la stagione 2020-21 si prevede, invece, una diminuzione dell’import di Soia europeo del -1,3%.
Continua ad aumentare il prezzo della Soia in diverse piazze mondiali. Il prezzo medio di Novembre in Argentina è di 341$ per Ton, +7% rispetto al mese precedente e +36,4% rispetto a Novembre 2019. Anche per gli Stati Uniti il trend è positivo, con l’USDA che prevede un prezzo medio stagionale in crescita di oltre il 20% per la stagione 2020/21.
In Italia, il prezzo dei Semi di Soia Nazionale è aumentato sensibilmente. Il prezzo medio di Novembre, quotato a Bologna, è di 416€ per Ton, +7,3% rispetto al mese precedente e +22% rispetto a Novembre 2019.
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Mais: prezzi e aggiornamenti di mercato | Novembre 2020 [VIDEO]17 Novembre 2020
Produzioni ed esportazioni mondiali di Mais previste in crescita per la nuova stagione, trainate da Stati Uniti e Brasile.
Aumentati i prezzi del Mais in USA, Argentina ed alcuni Paesi UE, inclusa l’Italia.
Michele del Team di CLAL.it e TESEO illustra l’andamento di mercato del Mais nel seguente video
USDA ha recentemente rivisto la Produzione mondiale di Mais per la stagione Settembre 2020 – Agosto 2021 in leggera diminuzione rispetto alla previsione di Ottobre. Se confrontata con l’annata precedente la produzione è comunque stimata in aumento del +2,5%, attestandosi a 1.144,6 Mio Tons.
A guidare l’aumento produttivo sono gli Stati Uniti (+6,5%) e il Brasile (+7,8%).
La produzione in Unione Europea, Argentina e Ucraina è invece prevista in diminuzione, a causa di condizioni di siccità.

Positive le previsioni sull’Export mondiale di Mais, per il quale si attende un aumento dell’8,0% per la stagione 2020-21. Aumento guidato, ancora una volta, da Stati Uniti (+49,0%) e Brasile (+14,7%).
L’Unione Europea nel periodo Gennaio – Settembre 2020 ha esportato 3.142.400 Ton di Mais, +15,4% rispetto ai primi 9 mesi del 2019. Tuttavia, per la stagione 2020-2021 è prevista una riduzione significativa. Stimato in diminuzione anche l’export di Argentina e Russia.

Continua ad aumentare il prezzo del Mais
negli USA. Il prezzo medio di
Novembre in West Iowa è di 156,8$ per Ton, +5,1% rispetto al mese
precedente.
Anche in Argentina il prezzo del Mais è aumentato sensibilmente, a
partire da giugno, e il prezzo medio di Novembre del Mercado Rosario è 190$
per Ton.
Questo trend si riflette anche sui prezzi in Olanda, Spagna, Portogallo ed Italia. I prezzi medi attualmente quotati a Bologna sono: 195€/Ton per il Mais ad uso zootecnico, 199€/Ton per il Mais ad uso zootecnico con caratteristiche.
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Raddoppia l’import cinese di carni suine europee [VIDEO]21 Ottobre 2020
L’import della Cina di Carni Suine nel periodo Gennaio – Agosto 2020 è quasi raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel 2020, la Cina è diventata un’importante destinazione anche per le Carni suine italiane.
Marika del Team di TESEO illustra l’andamento delle importazioni cinesi nel seguente video.
Nel periodo Gennaio – Agosto 2020 la Cina ha importato circa 3,8 milioni di tonnellate di carni suine: +97,01% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Trend confermato nel mese di Agosto, con un aumento del +73,5%.
Dopo il picco storico raggiunto nel periodo Gennaio-Febbraio, i prezzi all’import si sono riallineati alla media del 2019.
Tra le tipologie di carni suine, la Cina importa principalmente Carni congelate e Frattaglie congelate.
L’UE è il principale fornitore di carni suine della Cina: 2.227.000 ton nei primi 8 mesi del 2020.
Import Cina da UE
Carni fresche, refrigerate o congelate+122% Gen – Ago 2020
L’import di Carni fresche, refrigerate o congelate provenienti dall’UE è aumentato del +122%, raggiungendo 1.584.022 tons.
Nel periodo Gennaio – Agosto 2020, l’import della Cina di Carni suine congelate dalla Spagna, principale Paese fornitore, è cresciuto del +145% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Oltre alla Spagna, i principali fornitori sono gli Stati Uniti e la Germania.
Tuttavia, i recenti casi di African Swine Fever potrebbero mettere in dubbio le importazioni dalla Cina di carni tedesche, lasciando spazio ad altri fornitori.
La Cina è diventato nel 2020 un’importante destinazione anche per le carni suine italiane. Nel periodo Gennaio-Giugno, infatti, sono state esportate 8.199 tonnellate di Carni fresche, refrigera
Mais e Soia: prezzi e aggiornamenti di mercato [VIDEO]4 Agosto 2020
Il costo indicativo dell’alimentazione bovina in Italia evidenzia un leggero aumento nel mese di Luglio.
In UE aumentano produzione ed export di Mais nella stagione in corso, mentre diminuisce l’import. In crescita invece l’import di Soia Europeo per il periodo Gennaio-Maggio.
Michele Badolato del Team di CLAL.it e TESEO illustra l’andamento di mercato di Mais e Soia nel seguente video.
Prezzi e alimento simulato
Le quotazioni di Luglio evidenziano che il costo indicativo dell’alimentazione bovina è in leggero rialzo: +0,38% rispetto a Giugno, invertendo il trend dei 2 mesi precedenti.
Il Prezzo del Mais Nazionale, che è driver per la componente energetica della razione, segue un trend in graduale aumento e la media delle quotazioni di Milano in Luglio è 183 €/Ton.
Il prezzo della Farina di Soia, driver per la componente proteica della razione, mostra una tendenza negativa, e la media delle quotazioni di Milano in Luglio è 332 €/Ton.

Import – Export UE
La produzione di Mais in UE Settembre 2019 – Agosto 2020 si dovrebbe chiudere con un aumento del 3,6% secondo le stime USDA. Il trend in crescita dovrebbe confermarsi anche nella prossima stagione (+2,5%).
Mais:
Export UE+62% Gennaio – Maggio 2020
Nell’Unione Europea l’aumento produttivo di Mais nella stagione in corso, unito ad un minor utilizzo in campo zootecnico, si è riflesso in una riduzione dell’import (Gennaio-Maggio -32,5%) e un aumento delle esportazioni.
Le esportazioni UE infatti nel periodo Gennaio-Maggio sono aumentate del +62,2% per un totale di 2,68 Mio Ton. Le principali destinazioni sono state: Egitto, Turchia ed Iran.

Situazione differente per la Soia, dove a fronte di un calo dell’export europeo per il periodo Gennaio – Maggio, l’import torna ad essere positivo, registrando nel mese di Maggio una variazione del +35%.
L’Italia, importatrice netta di Mais e Soia, nei primi quattro mesi del 2020 ha registrato una diminuzione delle importazioni di questi due prodotti agricoli, rispettivamente -5,4% per il Mais, e -0,7% per la Soia.
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Carni suine italiane: nuove opportunità in Oriente [VIDEO]29 Maggio 2020
Aumenta l’Export di Carni suine italiane nel periodo Gen-Feb 2020, con un incremento dei ricavi e nuove importanti opportunità in Oriente. L’Italia importa meno rispetto all’anno precedente, ma a prezzi superiori.
Francesco del Team di TESEO illustra l’andamento del trade di Carni Suine da e verso l’Italia nel seguente video.
L’Italia ha importato circa 190 mila tonnellate di Carni suine nel periodo gennaio-febbraio 2020: meno rispetto all’anno precedente, ma a prezzi superiori.
Export Italia
Carni Suine+6% Gen – Feb 2020
L’Export italiano è invece aumentato nel periodo gennaio-febbraio del +6,0% accompagnato da un incremento dei prezzi all’export, in particolare per Carcasse e mezzene fresche (prezzo medio: 2,05€/kg) e per il Lardo (1,36€/kg). Sebbene siano inferiori al picco di fine 2019, i prezzi all’export si mantengono a livelli sostenuti.
Come riportato nella news precedente, la Cina abbia raddoppiato le importazioni di Carni fresche, refrigerate o congelate dall’UE nel primo trimestre 2020, acquistando peraltro a prezzi superiori.
Export Italia verso Cina
Carni fresche, refrigerate o congelate1.577 tonnellate
Gen – Feb 2020
In merito all’Italia, nel 2019 la Cina ha fatto la sua comparsa come importante destinatario di Carni fresche, refrigerate o congelate. Nei primi due mesi del 2020 la Cina ha importato 1.577 tonnellate, divenendo il terzo importatore per questa voce dopo i Paesi UE ed il Giappone.
Auspichiamo che le imprese italiane possano aumentare la loro presenza in questa area in rapida crescita.
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Carni suine: aumenta in volume e ancor più in valore l’export UE [VIDEO]27 Maggio 2020
Le Imprese europee hanno aumentato l’export di Carni suine in volume, ma ancor più in valore, nel primo trimestre 2020. Qual è il principale driver di questa crescita?
Francesco del Team di TESEO illustra l’andamento delle esportazioni UE nel seguente video.
L’export UE di Carni suine e loro derivati è aumentato in volume, ma ancor più in valore, nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
Export UE
Carni fresche, refrigerate e congelate 776 mila tonnellate
Gen – Mar 2020
L’UE è il principale esportatore mondiale di Carni fresche, refrigerate o congelate: sotto questa voce sono state esportate circa 776 mila tonnellate nei primi tre mesi del 2020, per quasi 2,5 miliardi di dollari. I ricavi all’export sono di conseguenza aumentati del +27%, passando da 2,92 USD/kg nel primo trimestre 2019 a 3,18 USD/kg nel 2020.
Ma com’è possibile che, sebbene quasi tutti i Player importatori abbiano ridotto gli acquisti dall’UE, l’export di questa voce sia aumentato del +26,2% in quantità e del +60,4% in valore?
Questo aumento è dovuto alla Cina, che ha raddoppiato le importazioni di Carni fresche, refrigerate o congelate dall’UE (+114,2%), acquistando peraltro a prezzi superiori (+56,7%).
Il principale driver di questo aumento è stata l’epidemia di African Swine Fever, che ha coinvolto il Paese nel terzo trimestre 2018 e fino ad oggi ha causato la morte o l’abbattimento di oltre 1.200.000 capi.
Il trend è confermato in marzo, ultimo mese disponibile nei dati, periodo in cui la Cina è arrivata ad assorbire il 69% dell’export UE di Carni fresche, refrigerate o congelate.
E le Carni suine italiane, sono presenti in Cina? Quali sono le performance del nostro export e del nostro import?
Queste domande troveranno risposta nel prossimo video: registrati a TESEO.clal.it per rimanere aggiornato.
Cresce l’export lattiero caseario italiano (compresi i grattugiati)17 Gennaio 2018
Italia +45,1% export panna sfusa
Gen-Ott 2017
in volume
È positivo l’export dei prodotti lattiero caseari italiani nel periodo gennaio-ottobre 2017, in confronto ai primi 10 mesi dell’anno precedente. L’export totale registra, infatti, un incremento del 14% in quantità e del 12,3% in valore.
Latte e panna registrano un vero e proprio boom: +42,3% in quantità e +35,6% in valore, con un’accelerazione significativa del latte confezionato (+45,9% in quantità e +39,2% in valore) e della panna sfusa (+45,1% in quantità e +59,9% in valore).
Italia +6,6% export totale formaggi
Gen-Ott 2017
in volume
Trend positivo anche per i formaggi, che nei primi 10 mesi del 2017 mettono a segno un +6,6% in volume e un +9,4% in valore.
Grana Padano e Parmigiano Reggiano si confermano leader a livello mondiale, con esportazioni dirette in Germania, Stati Uniti e Francia, che costituiscono i primi tre mercati di riferimento, con un market share aggregato del 44 per cento.
Complessivamente, però, Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno esportato il 2,3% in meno rispetto al periodo gennaio-ottobre 2016, incrementando comunque le performance in valore del +6,9 cento.
La Germania resta un mercato estremamente dinamico, anche se con luci e ombre. Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno perso l’11% in quantità nei primi 10 mesi del 2017 (confronto su base tendenziale). Allo stesso tempo, sono cresciute del 16% le esportazioni italiane di Pecorino e Fiore Sardo verso la Germania e del 7% le esportazioni di formaggi freschi, fra cui mozzarella e ricotta.
Inoltre, hanno registrato un incremento del 13% le esportazioni verso la Germania di formaggi grattugiati, quest’ultima tipologia molto spesso in aperta concorrenza con le esportazioni delle due grandi DOP a pasta dura Made in Italy.
Vanno a tutto gas le vendite di Pecorino e Fiore Sardo che – seppure in flessione dell’1,2% in termini di valore – fra gennaio e ottobre 2017 hanno segnato un +29,3% in quantità, consolidando come primo mercato di destinazione gli Stati Uniti (69% della quota di mercato).
ITALIA: prodotti lattiero caseari esportati nell’anno corrente (Gen-Ott) | ||||||
QUANTITÀ (Ton) | VALORI (‘000 ) | |||||
2016 | 2017 | ± su 2016 | 2016 | 2017 | ± su 2016 | |
Formaggi | 323.648 | 345.127 | +6,6% | 2.005.971 | 2.193.973 | +9,4% |
di cui: | ||||||
– Grana Padano e Parmigiano Reggiano |
74.110 | 72.415 | -2,3% | 672.822 | 719.462 | +6,9% |
– Formaggi freschi fra cui mozzarella e ricotta |
107.915 | 120.348 | +11,5% | 446.919 | 512.120 | +14,6% |
– Formaggi grattugiati o in polv. | 30.088 | 34.787 | +15,6% | 237.513 | 285.608 | +20,2% |
– Pecorino e Fiore Sardo | 14.328 | 18.528 | +29,3% | 121.450 | 119.968 | -1,2% |
– Gorgonzola | 16.581 | 16.450 | -0,8% | 97.684 | 99.094 | +1,4% |
– Provolone | 4.815 | 5.097 | +5,8% | 28.363 | 30.207 | +6,5% |
– Asiago, Montasio, Ragusano, Caciocavallo |
1.758 | 1.787 | +1,7% | 11.811 | 12.088 | +2,4% |
Siero di latte | 315.454 | 373.089 | +18,3% | 90.218 | 148.344 | +64,4% |
Latte e panna | 61.780 | 87.895 | +42,3% | 57.490 | 77.940 | +35,6% |
di cui: | ||||||
– Latte confezionato | 42.338 | 61.764 | +45,9% | 27.247 | 37.934 | +39,2% |
– Panna sfusa | 10.953 | 15.891 | +45,1% | 18.089 | 28.932 | +59,9% |
– Panna confezionata | 4.571 | 3.302 | -27,8% | 8.359 | 7.100 | -15,1% |
– Latte sfuso | 3.918 | 6.939 | +77,1% | 3.795 | 3.974 | +4,7% |
Burro | 7.437 | 6.728 | -9,5% | 30.444 | 35.017 | +15,0% |
SMP Polv. latte Screm | 4.567 | 5.011 | +9,7% | 16.559 | 18.044 | +9,0% |
Altri prodotti* | 39.861 | 40.568 | +1,8% | 49.431 | 53.394 | +8,0% |
EXPORT TOTALE | 752.747 | 858.419 | +14,0% | 2.250.112 | 2.526.711 | +12,3% |
* Altri prodotti: Lattosio uso farm., Altri latti ferm., Yogurt, WMP Polv. latte Int., Latte condensato, Latte infanzia, Caseine, Caseinati, Lattosio alim. Elaborazione CLAL su dati ISTAT |
Consulta il riepilogo Import/Export dell’Italia su CLAL.it.
Hai bisogno di ulteriori informazioni su Import/Export dei prodotti lattiero caseari? Accedi all’area Dairy World Trade su CLAL.it
Cresce la domanda di Mais dal Messico [Mais e Soia – n°11/2017]16 Novembre 2017
La produzione globale per la stagione 2017-18 è stimata in aumento sia per il Mais che per la Soia, rispettivamente a 1043.9 Mio t (+0.5% rispetto all’outlook di Ottobre) e 347.9 Mio t (+0.2%).
La produzione di Mais è in aumento negli USA (370.3 Mio t, +2.1% rispetto al mese scorso), con rese dei terreni a livelli record (11.01 MT/HA), e UE-28, più che bilanciando la diminuzione stimata per Ucraina (25 Mio t, -7.4%), Russia e Vietnam. Le previsioni per le rese dei terreni di Mais in Russia e Ucraina sono in diminuzione in seguito agli ultimi aggiornamenti sui raccolti.
La produzione di Soia è prevista in leggera diminuzione negli USA (120.44 Mio t, -0.1%), a causa della lieve riduzione nella resa dei terreni. In Brasile la produzione è in aumento a 108 Mio t (+0.9%), date le maggiori aree coltivate registrate negli stati di Paraná e Rio Grande do Sul.
L’export di Mais è in diminuzione per l’Ucraina (20.5 Mio t, -4.6%), ma è stimato in aumento per gli USA (48.9 Mio t, +4.1%), riflettendo le aspettative per una maggiore competitività degli USA e per una crescente domanda dal Messico, in seguito a una decisa diminuzione dei prospetti sulla produzione di Sorgo. L’import di Mais è in crescita in Messico (16.5 Mio t, +6.5%) e Canada, ma in diminuzione in Corea del Sud. Se tali previsioni si realizzassero, il Messico diventerebbe il principale importatore mondiale di Mais per la stagione 2017-18.
L’export di Soia è previsto in aumento per Brasile (65 Mio t, +1.6%) e Paraguay (6 Mio t, +9.1%), mentre l’import di Soia è in crescita in Cina (97 Mio t, +2.1%).
Gli stock finali globali di Mais sono attesi in aumento a (203.9 Mio t, +1.4%), riflettendo principalmente gli incrementi in USA (63.2 Mio t, +6.3%), UE e Argentina, i quali più che compensano le riduzioni attese per Cina (78.7 Mio t, -0.7%), Vietnam, Canada e Ucraina.
Anche gli stock finali di Soia sono in crescita rispetto alle stime di Ottobre (97.9 Mio t, +1.9%), in seguito agli aumenti per Cina (20.6 Mio t, +5.1%), Argentina e Brasile.
Focus Italia:
Nel periodo Gennaio – Agosto 2017 l’Italia ha aumentato le proprie importazioni di Mais del +21.1%, ad un livello di 3507 t. Le importazioni Italiane di Soia si attestano a 1029.2 t, -0.2% medesimo periodo.
In Ottobre il costo dell’alimento simulato (modello teorico di alimento composto per il 70% da Mais e per il 30% da Soia) è aumentato rispetto a Settembre. La prima metà di Novembre mostra un ulteriore aumento (+0.25%). L’indicatore Milk:Feed Radio di Ottobre è ad alti livelli: con il ricavo ottenuto dalla vendita di 1 kg di latte si possono ottenere 1.73 kg di Alimento Simulato.
Fonte: USDA
Acqua e siccità: la “spiga” di Teseo26 Luglio 2017
Forse anche oggi ci sarà un John Steinbeck che scrive un romanzo sulla siccità e sul “Dust Bowl”. Vedremo. Quello che è certo è che oggi c’è una maggiore consapevolezza sull’acqua come risorsa rinnovabile, ma limitata, come elemento vitale da rispettare e proteggere. E da impiegare in maniera intelligente e non conflittuale.
La lezione – divertente, in un labirinto a colpi di clic e consultabile anche attraverso lo smartphone – la tiene Teseo by Clal.it, il sito dedicato agli agricoltori e agli allevatori per un’agricoltura e un allevamento sostenibili.
È sulla tavolozza infatti di Teseo che Angelo Rossi, fondatore di Clal.it, portale di riferimento per il settore lattiero caseario, ha chiesto di raccontare in termini semplici al filosofo Giorgio Garofolo acqua ed al prof. Graziano Negri energia. L’obiettivo è quello di spiegare, specialmente ai giovani, che cos’è l’acqua, cosa può portare una sua assenza o, al contrario, una sua gestione razionale e consapevole.
Su Teseo acqua ed energia (della quale parleremo un’altra volta) rappresentano i due lati di una spiga ideale, simbolo per eccellenza dell’agricoltura.
Di che colore è l’acqua? È blu, come l’acqua di superficie contenuta in fiumi, laghi, canali o che proviene dal sottosuolo. Ma è anche verde, intesa come acqua nevosa o piovana o che viene traspirata attraverso le piante e assorbita dal terreno sotto forma di umidità. Ma l’acqua può essere anche grigia, intesa come il volume di acqua dolce necessario a diluire il carico di inquinanti generato da un determinato processo, in modo da mantenere invariati gli standard qualitativi dell’acqua di origine.
La grande siccità di queste settimane ci deve far riflettere sul bene acqua, una risorsa rinnovabile, ma limitata. Il 97,5% dell’acqua, infatti, è salata e non tutta l’acqua dolce può essere utilizzata. La sua distribuzione, inoltre, non è omogenea nelle aree del Pianeta e la sua diffusione è influenzata dai cambiamenti climatici. A questo si deve aggiungere che l’inquinamento è più rapido dell’azione purificatrice del ciclo idrogeologico, dal che se ne deve dedurre che l’acqua accessibile per uso umano costituisce solo lo 0,001% del totale e che oggi l’acqua prelevata è superiore rispetto alle risorse idriche disponibili.
Gli utilizzi crescenti di acqua da parte dell’uomo producono aumento della domanda e incremento del prelievo, con la conseguenza di provocare una scarsità ambientale ed economica e una degradazione delle risorse idriche rispetto agli indici di qualità delle acque.
L’acqua è un grande universo. L’acqua, se si vuole applicare un concetto esteso, è un grande universo, centrale nel pensiero, essenziale per la vita biologica, fondamentale per lo sviluppo economico e sociale e per tutti questi fattori è importante e allo stesso tempo pone questioni vitali di “idropolitica”. Questo significa che l’acqua richiede azioni condivise di gestione perché è un bene economico e strategico verso il quale sono necessarie approcci di economia circolare. Allo stesso tempo, è un bene comune che può essere privatizzato e, per questo, richiede equità sociale, affinché i profitti non generino conflitti.
L’acqua influenza le nostre vite. L’acqua condiziona strutturalmente gli ambiti economico, sociale, ambientale e influenza direttamente le nostre vite e il nostro futuro attraverso sicurezza alimentare, accessibilità e sicurezza idrica, sicurezza energetica. Parliamo di un elemento essenziale dello sviluppo sostenibile solo se la gestione delle risorse e delle infrastrutture idriche opera con modalità partecipativa e responsabilità condivisa, è in grado di regolare i conflitti, adotta un approccio globale in termini di equità sociale.
Scienza e società sono strettamente correlate all’acqua. La prima è chiamata al monitoraggio dei sistemi idrici, lo sviluppo di nuove tecnologie, alla valutazione della sostenibilità degli utilizzi; la seconda induce necessariamente a una presa di coscienza verso nuovi stili di vita, la riduzione delle disuguaglianze, alla diffusione del benessere.
L’impronta idrica. Esiste anche un modo per calcolare la produzione, il consumo di un prodotto, di un’azienda, di una filiera, ma anche di un individuo, un gruppo, un paese e dell’acqua intesa in modo globale: l’impronta idrica, cioè il volume di acqua dolce utilizzato per produrre beni e servizi che misura il consumo lungo la filiera, l’inquinamento, gli effetti del commercio, la sostenibilità degli usi dell’acqua. Tale impronta idrica è determinata da molteplici fattori, rappresentati dal volume della domanda, dalla sua composizione, dalle condizioni climatiche e dalle tecniche produttive.
Acqua e agricoltura. L’agricoltura è il settore produttivo che a livello globale utilizza la quota maggiore di risorse idriche, in particolare nell’irrigazione (pari a 69% il prelievo di acqua dolce livello globale, percentuale che supera il 90% la maggior parte dei paesi del mondo in ritardo di sviluppo).
L’agricoltura è particolarmente esposta ai cambiamenti climatici e alla riduzione della disponibilità di acqua. Si calcola che entro il 2050 l’agricoltura dovrà produrre 60% di alementi in più a livello globale e il 100% di alimenti in più nei paesi in via di sviluppo. Per questi motivi ridurre l’impronta idrica del settore è una necessità sostanziale.
È possibile ridurre l’impronta idrica in agricoltura? Sì, certamente, attraverso aziende ecocompatibili, una gestione politica sostenibile dell’acqua alimentare, utilizzando acque non convenzionali (come le acque salmastre o i reflui urbani depurati).
È possibile ridurre l’impronta idrica anche con il miglioramento dell’efficienza nell’irrigazione attraverso il calcolo delle esigenze di acqua blu e verde delle colture, il monitoraggio dello stato idrico del suolo delle piante, la micro-irrigazione, l’irrigazione di precisione, lo stress idrico controllato.
Allo stesso tempo è fondamentale pianificare l’uso delle risorse idriche a livello di unità suolo-cultura, di azienda agraria, di bacino. Inoltre, risulta indispensabile l’adattamento ai cambiamenti climatici, utilizzando tecniche informatiche per l’uso razionale e sostenibile delle risorse idriche a livello territoriale. Allo stesso tempo, risultano fondamentali le tecniche di aridocoltura, appropriate per ambiente di tipo arido o semiarido (dry farming) e che devono essere utilizzate per ottenere effetti più incisivi con altre tecniche come le barriere frangivento, i corridoi ecologici, le sistemazioni idrauliche, le lavorazioni conservative, la pacciamatura, il controllo delle specie infestanti e il tipo di coltivazione scelta.
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