Il team CLAL.it è composto da giovani che, con l'ausilio dell'Informatica, studiano i fenomeni del mercato lattiero-caseario e sviluppano strumenti per offrire agli Operatori del settore una visione complessiva e in tempo reale dell'andamento dei mercati nazionali e internazionali.
Nonostante L’Export di Mais dell’UE-28 nel cumulato Gennaio – Luglio 2020 rimanga superiore allo stesso periodo del 2019, da Maggio si registra un trend negativo. Continua a diminuire l’Import di Mais: -51,93% in Luglio 2020 rispetto a Luglio 2019.
L’Italia ha importato nella prima metà del 2020 3,03 milioni di tonnellate: una riduzione del -2,76% rispetto ai primi 6 mesi del 2019.
Soia
Si rafforza l’Import europeo di Soia nel mese di Luglio: +9.54% Lugliorispetto a Luglio 2019, per un totale di 9.89 milioni di tonnellate nei primi 7 mesi dell’anno in corso.
Picco in Giugno per l’Import Italiano di Soia: 246.154 tonnellate acquistate, che corrispondono ad un aumento del +40,17% rispetto a Giugno 2019. Nel 2020 le importazioni dagli Stati Uniti sono diminuite notevolmente, a favore di altri Paesi fornitori (Brasile e Canada).
Riso
L’Import UE-28 di Riso sta vivendo un periodo di forte crescita, dopo un inizio 2020 moderato. Nel periodo Gennaio – Luglio sono state acquistati, infatti, 1,69 milioni di tonnellate, +17,48% rispetto ai primi 7 mesi del 2019. Trend che si rafforza in Luglio +42,67%.
L’Italia vede crescere il proprio Export di Riso nei primi 6 mesi del 2020, raggiungendo le421.836 Tonnellate. Il trend è confermato anche per il mese di Giugno, con esportazioni in aumento del +14,22%.
L’export di sorgo USA, dopo una riduzione del -30.2% nel 2019, torna a premiare gli agricoltori, che stanno accogliendo con soddisfazione l’aumento della domanda da parte della Cina. Durante la settimana di ferragosto, USDA ha riportato una vendita di 32 milioni di Bushel di Sorgo al mercato cinese (812.800 Ton), sottolineando che si tratta di un record, superando il precedente picco di 23 milioni di Bushel del 2014.
Tim Lust, CEO di National Sorghum Producers (NSP), afferma che questa vendita rappresenta il 9% dell’intero raccolto di sorgo Statunitense, aggiungendo inoltre che i produttori hanno registrato 90 giorni di consistenti vendite verso la Cina.
L’export di Sorgo Statunitense per il periodo Gennaio-Giugno 2020 ha registrato un incremento del +147,5%, attestandosi ad un totale di 3,25 milioni di tonnellate. La Cina si conferma come principale destinazione e, grazie ad un aumento del +538%, assorbe il 78% delle esportazioni totali di Sorgo Statunitensi.
Una domanda sorge spontanea, ovvero cosa sta determinando
questi acquisti storici, e per quanto tempo la Cina continuerà ad acquistare
queste quantità?
Secondo Lust i motivi di questa forte crescita delle esportazioni sono molteplici. Innanzitutto, la prima fase dell’accordo commerciale tra i due Paesi ha portato ad un maggior interesse verso i prodotti agricoli Statunitensi da parte della Cina, a cui va unito il bisogno crescente di sorgo da parte degli allevatori locali. Occorre inoltre considerare che l’Australia, uno dei maggiori concorrenti degli Stati Uniti in questo mercato, ha avuto un raccolto inferiore all’anno precedente, e sta esportando verso la Cina circa 1 milione di Ton in meno.
Anche osservando i prezzi si notano differenze di
competitività. Lust evidenzia che la tariffa sul sorgo USA è minima, il che
significa che con prezzi delle materie prime più elevati in Cina il sorgo
statunitense risulta più conveniente per l’impiego zootecnico.
Il CEO di NSP afferma inoltre che segnali positivi indicano che la Cina potrebbe continuare ad acquistare questo cereale. “Ci si aspettava che l’impatto della peste suina africana (ASF) avrebbe mantenuto bassa la domanda cinese di alimenti zootecnici per diverso tempo, ma ciò non sembra stia accadendo” dice Lust.
Anche Arland Suderman di StoneX Group si trova d’accordo con Tim Lust, sostenendo che sebbene parte del sorgo importato dalla Cina venga diretto nella produzione di una particolare bevanda alcolica, la maggior parte di esso viene acquistato dall’industria mangimistica. Suderman avverte poi anche che, nonostante i segnali siano positivi, la Cina non è sempre una destinazione affidabile per le esportazioni, specie dal punto di vista politico.
I produttori di sorgo capiscono fin troppo bene la cautela di Suderman; basta infatti ricordare che il governo cinese durante il 2018 ha imposto una tariffa di importazione del 179% sul raccolto americano, accusando gli agricoltori statunitensi di fare dumping. Comunque, nonostante il rischio che la Cina possa smettere di acquistare le materie prime americane, per il momento gli agricoltori celebrano questo rinnovato interesse che sta portando un aumento significativo dei prezzi.
Il costo indicativo dell’alimentazione bovina in Italia evidenzia un leggero aumento nel mese di Luglio. In UE aumentano produzione ed export di Mais nella stagione in corso, mentre diminuisce l’import. In crescita invece l’import di Soia Europeo per il periodo Gennaio-Maggio.
Michele Badolato del Team di CLAL.it e TESEO illustra l’andamento di mercato di Mais e Soia nel seguente video.
Prezzi e alimento simulato
Le quotazioni di Luglio evidenziano che il costo indicativo dell’alimentazione bovina è in leggero rialzo: +0,38% rispetto a Giugno, invertendo il trend dei 2 mesi precedenti.
Il Prezzo del Mais Nazionale, che è driver per la componente energetica della razione, segue un trend in graduale aumento e la media delle quotazioni di Milano in Luglio è 183 €/Ton. Il prezzo della Farina di Soia, driver per la componente proteica della razione, mostra una tendenza negativa, e la media delle quotazioni di Milano in Luglio è 332 €/Ton.
Import – Export UE
La produzione di Mais in UE Settembre 2019 – Agosto 2020 si dovrebbe chiudere con un aumento del 3,6% secondo le stime USDA. Il trend in crescita dovrebbe confermarsi anche nella prossima stagione (+2,5%).
Mais:
Export UE+62% Gennaio – Maggio 2020
Nell’Unione Europea l’aumento produttivo di Mais nella stagione in corso, unito ad un minor utilizzo in campo zootecnico, si è riflesso in una riduzione dell’import (Gennaio-Maggio -32,5%) e un aumento delle esportazioni.
Le esportazioni UE infatti nel periodo Gennaio-Maggio sono aumentate del +62,2% per un totale di2,68 Mio Ton. Le principali destinazioni sono state: Egitto, Turchia ed Iran.
Situazione differente per la Soia, dove a fronte di un calo dell’export europeo per il periodo Gennaio – Maggio, l’import torna ad essere positivo, registrando nel mese di Maggio una variazione del +35%.
L’Italia,importatrice netta di Mais e Soia, nei primi quattro mesi del 2020 ha registrato una diminuzione delle importazioni di questi due prodotti agricoli, rispettivamente -5,4% per il Mais, e -0,7% per la Soia.
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Aumenta l’Export di Carni suine italiane nel periodo Gen-Feb 2020, con un incremento dei ricavi e nuove importanti opportunità in Oriente. L’Italia importa meno rispetto all’anno precedente, ma a prezzi superiori.
Francesco del Team di TESEO illustra l’andamento del trade di Carni Suine da e verso l’Italia nel seguente video.
L’Italia ha importato circa 190 mila
tonnellate di Carni suine nel
periodo gennaio-febbraio 2020: meno rispetto all’anno precedente, ma a prezzi
superiori.
Export Italia Carni Suine+6% Gen – Feb 2020
L’Export italiano è invece aumentato nel periodo gennaio-febbraio del +6,0% accompagnato da un incremento dei prezzi all’export, in particolare per Carcasse e mezzene fresche
(prezzo medio: 2,05€/kg) e per il Lardo (1,36€/kg). Sebbene siano
inferiori al picco di fine 2019, i prezzi all’export si mantengono a livelli sostenuti.
Come riportato nella news precedente, la Cina abbia raddoppiato le importazioni di Carni fresche, refrigerate o congelate dall’UE nel primo trimestre 2020, acquistando peraltro a prezzi superiori.
Export Italia verso Cina
Carni fresche, refrigerate o congelate1.577tonnellate
Gen – Feb 2020
In merito all’Italia, nel 2019 la
Cina ha fatto la sua comparsa come importante destinatario di Carni fresche,
refrigerate o congelate. Nei primi due mesi del 2020 la Cina ha importato 1.577 tonnellate, divenendo il terzo importatore per questa voce
dopo i Paesi UE ed il Giappone.
Auspichiamo che le imprese italiane
possano aumentare la loro presenza in questa area in rapida crescita.
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Le Imprese europee hanno aumentato l’export di Carni suine in
volume, ma ancor più in valore, nel primo trimestre 2020. Qual è il principale
driver di questa crescita?
Francesco del Team di TESEO illustra l’andamento delle esportazioni UE nel seguente video.
L’export UE di Carni suine e loro derivati è
aumentato in volume, ma ancor più in valore, nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso
periodo del 2019.
Export UE Carni fresche, refrigerate e congelate 776 mila tonnellate Gen – Mar 2020
L’UE è il principale esportatore
mondiale di Carni fresche,
refrigerate o congelate: sotto
questa voce sono state esportate circa 776
mila tonnellate nei primi tre mesi del 2020, per quasi 2,5 miliardi di dollari. I ricavi all’export sono di conseguenza aumentati del +27%,
passando da 2,92 USD/kg nel primo trimestre 2019 a 3,18 USD/kg nel 2020.
Ma com’è possibile che, sebbene
quasi tutti i Player importatori abbiano ridotto gli acquisti dall’UE, l’export
di questa voce sia aumentato del +26,2%
in quantità e del +60,4% in valore?
Questo aumento è dovuto alla Cina,
che ha raddoppiato le importazioni di Carni fresche, refrigerate o congelate dall’UE
(+114,2%), acquistando peraltro a
prezzi superiori (+56,7%).
Il principale driver di questo
aumento è stata l’epidemia di
African Swine Fever, che ha
coinvolto il Paese nel terzo trimestre 2018 e fino ad oggi ha causato la morte
o l’abbattimento di oltre 1.200.000 capi.
Il trend è confermato in marzo,
ultimo mese disponibile nei dati, periodo in cui la Cina è arrivata ad
assorbire il 69% dell’export UE di Carni fresche, refrigerate o congelate.
E le Carni suine italiane, sono
presenti in Cina? Quali sono le performance del nostro export e del nostro
import?
Queste domande troveranno risposta nel prossimo video: registrati a TESEO.clal.it per rimanere aggiornato.
La produzione Mondiale di Soiaper la stagione 2019-20, è
stimata a 336,11 Mio Tons, (-6,7% vs. 2018-19), e in leggero calo
rispetto alla previsione di Aprile.
La produzione di Soia del Brasile è stimata a 124 Mio Tons
per la stagione 2019-20, (+4,2% vs 2018-19).
L’aumento produttivo è dovuto principalmente all’incremento delle aree coltivate,
+3% rispetto alla stagione precedente, e per il maggior rendimento dei
terreni per ettaro (+3%). Unica eccezione per lo Stato Rio Grande do Sul dove
è prevista una diminuzione di produzione causati dalla siccità.
Le produzioni di Soia di Stati Uniti ed Argentina sono previste in diminuzione rispetto alla stagione precedente, rispettivamente a 96,78 Mio Tons (-19,7%), e 51 Mio Tons (-7,8%), rivedendo in diminuzione le stime di Aprile. In Argentina, le situazioni climatiche sfavorevoli hanno ridotto del -10% il rendimento dei terreni.
La produzione Mondiale diSoia per la stagione 2020-21 è
prevista in aumento dell’8% (362,8 Mio Tons) rispetto alle stime della
stagione attuale. Per Stati Uniti e Brasile, principali Paesi produttori di
Soia, è previsto un aumento delle aree coltivate e dalle rese dei terreni.
La produzione del Brasile è stimata a 131 Mio Tons, mentre quella degli Stati
Uniti a 121 Mio Tons.
Consumi, Export e Prezzi
I consumi di Soia per la stagione 2019-20 sono stabili a 348 Mio Tons, mentre per
l’annata 2020-21 sono previsti ad un livello record.
L’export Mondiale di Soia 2019-20 è previsto in aumento (+3,8% vs. 2018-19), attestandosi a 153,98
Mio Tons.
L’export del Brasile è previsto a 84 Mio Tons, (+12,6% vs. 2018-19), riflettendo il
maggiore export nei mesi di Marzo ed Aprile, aiutato da una maggior
competitività nei mercati e da una valuta debole.
Al contrario, le esportazioni degli Stati Uniti, che stanno
soffrendo la competizione con il Brasile, sono stimate a 45,59 Mio Tons, (-4,2%
vs. 2018-19).
I prezzi medi all’export del Brasile per il mese di Marzo 2020 sono in diminuzione a 345$
per ton, leggermente più elevati invece i prezzi degli Stati Uniti a
366$ per ton.
La Cinadovrebbe
rappresentare oltre la metà della crescita dei consumi globalinel
2020/21grazie soprattutto all’espansione della mandria suina cinese,
che si sta riprendendo dalla febbre suina africana.
La produzione di Mais a livello mondiale per la stagione 2019-20 è stimata in leggero
aumento rispetto alle precedenti previsioni (1113,02 Mio Tons), ma
in diminuzione rispetto alla stagione precedente (-0,9%).
L’aumento rispetto alle precedenti stime è dovuto ai maggiori raccolti nell’UE e in Bielorussia, che compensano ampiamente la riduzione in
Indonesia e Laos.
La produzione di
Mais USA rimane invariata
rispetto alle stime del mese precedente (-4,5% vs. 2018/2019). Alcuni operatori
sostengono che il Coronavirus non
dovrebbe interrompere le operazioni di semina. L’USDA ha stimato un aumento del 4% della superficie coltivata a mais
negli Stati Uniti per il periodo 2020-21 (settembre-agosto), raggiungendo la
più ampia estensione dopo il 2012-13. Il prezzo del Mais in USA è di $ 3,60 per bushel, in diminuzione di $ 0,20 rispetto alla scorsa
stagione.
Le stime delle produzioni
di Mais inCina, Brasile e Argentina rimangono invariate.
A seguito delle abbondanti precipitazioni di Marzo, il CONAB stima buoni raccolti nell’area di Mato Grosso in Brasile, che rappresenta il 46% circa del secondo raccolto brasiliano. Nelle aree a Sud del Brasile le condizioni climatiche sono più sfavorevoli.
EXPORT MONDIALE di MAIS: in leggero aumento rispetto alle
precedenti previsioni
L’export mondiale di Mais è in leggero aumento rispetto alla previsione di Marzo, ma in
diminuzione rispetto alla stagione precedente.
Il forecast di Aprile stima un incremento nelle esportazioni per UE e Argentina, mentre prevede un leggero calo nelle esportazioni della Russia.
Le previsioni dell’export di Mais da USA e Brasile rimangono invariate rispetto allo scorso forecast, confermando la tendenza negativa (USA -16,5% e Brasile -9,4% vs. precedente stagione).
ETANOLO: Crollo della domanda
Negli Stati Uniti, in seguito al crollo della domanda di benzina si è creato un effetto domino sulla domanda di etanolo, che ha portato ad una minor produzione ed alla chiusura di diversi impianti. Secondo Geoff Cooper, presidente e CEO della RFA (Renewable Fuels Association), l’industria di etanolo potrebbe perdere $10 Miliardi a causa del COVID-19. Alcuni operatori prevedono per il 2020 una diminuzione di produzione di etanolo di 3 miliardi di galloni: un calo di circa 20% rispetto al 2019.
I Futures del Mais riflettono l’andamento negativo del mercato. I futures CME di Luglio 2020, che il 25 Febbraio si
attestavano attorno a $3,79, hanno chiuso la giornata del 20 Aprile a $3,22.
La produzione mondiale di Soia per la stagione 2019-20, è stimata a 341,76 Mio Tons, -4,7% rispetto alla stagione 2018-19, ma in aumento
rispetto la previsione precedente. Questa revisione riflette l’incremento di
produzione in Brasile ed Argentina.
Incremento produttivo previsto per Brasile ed Argentina nella stagione 2019/2020
Per entrambi i Paesi sudamericani
si prospetta un ulteriore aumento produttivo di 1 Mio Ton rispetto alle stime
di Febbraio, attestandosi rispettivamente a 126 Mio Tons per il Brasile e 54 Mio Tons
per l’Argentina.
Il Brasile si conferma il principale produttore mondiale di Soia, con un aumento previsto del 7,7% rispetto alla stagione 2018-19. L’incremento produttivo in Argentina è principalmente dovuto alle condizioni climatiche, generalmente favorevoli nelle aree agricole centrali e nord occidentali. Le previsioni per le produzioni di Soia Statunitensi rimangono invariate a 96,84 Mio Tons (-19,6% rispetto alla scorsa stagione).
Considerando la maggior produzione di Soia in Sud America e l’andamento stabile atteso per i consumi, è prevista una minor diminuzione degli Stock rispetto alle precedenti stime.
Positivo l’export di Soia, Cina principale destinazione
Aumenta l’export mondiale di Soia, +2,4% rispetto alla stagione precedente, guidato dalle
maggiori esportazioni dei due principali esportatori mondiali: Stati Uniti
(+4,4%) e Brasile (+3,2%). Tale incremento compensa abbondantemente la
diminuzione attesa per l’Argentina (-9,9%).
La Cina, che nella stagione 2018/2019 ha rappresentato circa il 57% dell’import Mondiale di Soia, ha importato 88 Mio Tons nel 2019, di cui 57,7 Mio Tons dal Brasile (il 65% del totale) e 17 Mio Tons dagli USA (il 19% del totale). Il prezzo medio di importazione della Cina, nel mese di Dicembre 2019, è stato di 408 $/Ton.
Produzione di Mais in diminuzione dell’1% a livello mondiale
La produzione di Mais a livello mondiale per la stagione 2019-20
è stimata a 1111,59 Mio Tons, mantenendo invariata le stime di Gennaio.
Complessivamente la produzione è prevista in diminuzione di circa l’1% rispetto
alla stagione precedente.
Negli Stati Uniti le minori produzioni di Mais previste (-4,5%)
limitano il surplus destinabile alle esportazioni, attese infatti in
significativa diminuzione. Considerando che la produzione di Mais USA
costituisce il 31.3% del totale mondiale, tale trend potrebbe avere un impatto
sui prezzi mondiali.
In Cina, secondo i dati USDA, le produzioni di mais per
la campagna 2019-20 aumenteranno del 1,3% rispetto all’annata precedente,
raggiungendo 26,.77 Mio Tons, quantitativo comunque non sufficiente a
soddisfare i consumi interni.
In Brasile la raccolta di Mais è già stata completata per il
50% circa delle aree coltivate. Gli agricoltori locali attendono l’arrivo di
piogge adeguate che dovrebbero impedire perdite nel raccolto.
In Argentina le buone condizioni climatiche stanno favorendo la
produzione di Mais, stimata a 50 Mio Tons per la stagione attuale, in leggera
diminuzione rispetto all’ottima campagna 2018-19.
In Ucraina, quarto Player mondiale sul mercato del Mais, è prevista una produzione record pari a quella della stagione appena conclusa. L’Ucraina, pur rappresentando solo il 3% della produzione, detiene il 19% del trade mondiale.
Le scorte di mais a livello mondiale secondo i dati USDA,
sono stimate in diminuzione per il
terzo anno consecutivo.
Diminuiscono le esportazioni dei principali player
L’export mondiale di Mais è previsto in diminuzione
rispetto alla stagione
precedente. I principali Paesi esportatori, prevedono un calo nelle
esportazioni, rispettivamente -16,5% per gli Stati Uniti, -14,3% per il Brasile
e -6,9% per l’Argentina.
Il ritardo nel secondoraccolto in Brasile potrebbe
avere ripercussioni anche sull’export
degli Stati Uniti. Le quantità
esportate dagli USA potrebbero superare le stime attuali nel caso in cui
l’offerta dal Brasile non sia sufficiente a soddisfare la domanda dei partner
commerciali, o nel caso in cui l’accordo commerciale USA-Cina comportasse un aumento degli acquisti cinesi.
Gli scambi commerciali con la Cina rimangono
però incerti a causa dei problemi legati al Coronavirus.
Incertezza sui mercati, Futures in diminuzione
In Cina, gli sviluppi del Coronavirus stanno generando incertezza non solo nei mercati finanziari, ma anche
in quello delle materie prime. Incertezza che si riflette anche nel mercato dei
Futures, i quali si sono mantenuti stabili tra $3,95 e $4,05 da metà Dicembre
fino allo scoppio del Coronavirus di fine Gennaio. Da quel momento, i futures sui
precedenti raccolti hanno iniziato a ridursi, attestandosi attorno a $3,79
nella giornata di martedì 25 Febbraio per i contratti di luglio 2020.
“I
Futures evidenziano contratti chiusi a prezzi inferiori rispetto alle settimane
precedenti. In considerazione della minor produzione prevista a livello
mondiale per la campagna 2019-20 potrebbe verificarsi un effetto “rally” sulle
quotazioni del Mais nei prossimi mesi.”
Venerdì 24 gennaio 2020 ha avuto luogo l’incontro “Carni Suine e Alimenti Zootecnici – prospettive di mercato”, il primo incontro di TESEO dedicato al settore suinicolo, oltre che lattiero-caseario.
L’incontro, organizzato da TESEO con la collaborazione di Agriform, ha dato vita ad una mattinata di dialogo, dove si sono confrontate posizioni diverse, ma tese all’incontro.
Le presentazioni dei relatori sono state seguite da un dibattito che ha coinvolto tutta la filiera: Agricoltori e Suinicoltori, le Imprese di Trasformazione e la Grande Distribuzione.
Hanno tirato le somme della mattinata Vito Martielli e Matz Beuchel di Rabobank, che dopo il dibattito hanno delineato alcuni tratti di una strategia globale per il settore delle carni.
Molti spunti per un fruttuoso dialogo, dunque, che è continuato durante il gustoso buffet offerto da Agriform, che per il 3° anno consecutivo ha ospitato l’evento di Gennaio di CLAL – TESEO.
Con questa news vengono condivise le presentazioni dei relatori, scaricabili in formato PDF, e le fotografie dell’evento.