Di: Elisa Donegatti ed Ester Venturelli
È ormai al termine la raccolta di Grano Tenero nell’emisfero sud. In Argentina, che ha registrato una resa di circa 3 ton/ha, le stime indicano un raccolto fortemente migliorato (+39,7%) rispetto allo scorso anno e il terzo in ordine di volume. Tuttavia, l’immissione nel mercato del prodotto dipenderà dal valore del Peso Argentino, che è molto variabile rispetto al dollaro. Anche in Australia, le stime indicano un raccolto abbondante che dovrebbe essere intorno ai 32 milioni di tonnellate, nonostante un clima più secco della media durante la crescita della coltura.
Al contrario, nell’emisfero nord i primi mesi della campagna non si stanno rivelando particolarmente favorevoli. In Russia, la campagna 2024 era stata segnata da perdite rilevanti, con una produzione di 81,5 Mio Ton. Le avverse condizioni climatiche, i margini di profitto sempre più risicati e le restrizioni alle esportazioni stanno spingendo i produttori a orientarsi verso colture alternative nel 2025, come Piselli, Lenticchie e Girasole. Secondo alcune stime, le aree destinate al frumento invernale sono diminuite del 10% rispetto all’anno precedente. Anche l’Ucraina aveva mantenuto nel 2024 una produzione in linea con l’anno precedente, ma le sue vendite sono fortemente limitate dai problemi logistici derivanti dal conflitto in corso.
Per quanto riguarda gli USA, il recente rapporto USDA sul Grano Tenero ha indicato un’espansione dei terreni destinati alla produzione stimata del 2% rispetto alla stagione scorsa, ma il clima non è particolarmente favorevole per il momento, lasciando preoccupazioni sulla qualità.
Infine, in UE la produzione di Grano Tenero nel 2024 è risultata ai minimi degli ultimi sette anni, mentre per il 2025 è previsto un miglioramento che dovrebbe portare il raccolto ad essere in linea con le quantità del 2023 (126.5 Mio Ton). L’aumento produttivo sarebbe associato sia a migliori condizioni climatiche sia a maggiori aree coltivate in Francia e Germania.
Nel complesso, l’equilibrio tra domanda e offerta mondiale sembra destinato a mantenere i prezzi stabili nel lungo periodo, ma restano da monitorare con attenzione le variabili climatiche e le problematiche geopolitiche.
