Dalla salute della mammella dipendono: il benessere delle bovine, la qualità igienico-sanitaria e casearia del latte e la redditività dell'allevamento.

Le mastiti sono le patologie più frequenti nell'allevamento della bovina da latte in tutto il mondo e determinano ingenti perdite economiche dirette, dovute al calo delle produzioni, alla riforma degli animali con forme gravi o scarsamente produttivi ed indirette (spese veterinarie, problemi alla caseificazione, manodopera, diminuzione del valore del latte per la qualità).

Tali perdite rappresentano un costo per l'allevamento di 50-350 Euro/Capo/Anno e ciascuna infezione può costare all'allevatore, per interventi veterinari e farmaci, circa 200 Euro ¹.

La mastite è una patologia di natura infettiva nella quale sono coinvolti diversi microorganismi, fortemente condizionata da fattori ambientali, gestionali ed igienici d'allevamento. Gli organismi che possono causare mastite sono diversi, raramente virus, lieviti ed alghe mentre sono molto frequenti batteri e micoplasmi. Si tratta comunque di organismi che sono presenti sull'animale e nell'ambiente, capaci di penetrare attraverso il capezzolo nella ghiandola mammaria e di riprodursi danneggiando il tessuto mammario, modificando le caratteristiche del latte e nei casi più gravi, determinando forme generalizzate che possono portare anche a morte l'animale.

Le mastiti possono essere classificate in base agli aspetti clinici (subcliniche e cliniche ), alle caratteristiche di trasmissione dell'organismo responsabile (ambientali e contagiose) ed al decorso (acute e croniche).

La prevenzione delle mastiti si basa sull'igiene dell'ambiente, su una corretta pratica di mungitura, sulla gestione sanitaria dell'asciutta, sul monitoraggio dello stato sanitario della mammella e sul corretto impiego dei farmaci antimastitici.


¹ Valentina D. et al., (2006) Le mastiti costano molto all'allevatore, L'Informatore Agrario, 2/2006