Lombardia: Qualità del Latte 2023 per ubicazione geografico-altimetrica
In questa pagina, similmente a quanto fatto per le provincie nella pagina Lombardia: Qualità del latte 2023, vengono proposti i dati riaggregati secondo l’ubicazione delle aziende di produzione in Comuni Montani e Non Montani.
L’elaborazione dei grafici, per ciascun parametro, è basata sugli stessi criteri adottati a livello regionale e provinciale e rappresentano l’andamento della media ponderata nel periodo gennaio - giugno 2023, geometrica per Cellule Somatiche e Carica Batterica ed aritmetica per gli altri parametri.
I Comuni Montani sono comprensivi dei comuni parzialmente montani, e vengono individuati in base alla DGR 8 maggio 2014 - n. X/1794 Classificazione del territorio montano ai sensi dell’art. 3 della Legge regionale 15 ottobre 2007, n. 25.
Si tratta di 522 comuni (452 di montagna e 70 di collina) che coprono il 44% del territorio regionale, ma solo il 2.08% della produzione di latte; per questo la curva dei grafici relativi ai comuni Non Montani risulta, per tutti i parametri, quasi perfettamente sovrapponibile a quella dell’intera Lombardia, evidenziata con linea di colore attenuato (grigia).
L’andamento dei grafici relativi ai comuni Montani, invece, evidenzia sensibili differenze, che descrivono le peculiarità del territorio, influenzate da tipologia e dimensione delle aziende, tecniche di allevamento e diversa diffusione delle razze bovine. In particolare:
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Grasso, Proteine, Caseine, Residuo secco magro: si mantengono costantemente su valori superiori alla pianura, sia per le minori produzioni,
sia per l’attitudine genetica delle razze diffuse in montagna (Bruna).
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Cellule somatiche e Carica batterica: si mantengono costantemente su valori superiori alla pianura, per maggiori difficoltà ad
ottimizzare alcune pratiche gestionali, di carattere igienico e sanitario. Qualche brusco scostamento dalla curva regionale (si veda CB febbraio)
può anche dipendere dalla minore numerosità degli allevamenti, con conseguente maggiore influenza di pochi casi fuori media.
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Lattosio: descrive idealmente la distribuzione dei parti nell’anno, con una diminuzione nel periodo di maggior frequenza degli stessi;
i valori inferiori che si riscontrano nel territorio montano, rispetto alle aziende di pianura, sono da mettere in relazione a piani di razionamento
con più ridotto contenuto energetico, conseguente al minor impiego di silomais, nonché alle pratiche del pascolo ed alpeggio. Si tratta, in ogni caso,
di differenze e variazioni molto contenute, messe in risalto dalla scelta di una opportuna scala di visualizzazione.
- Residuo secco magro: rappresenta idealmente la materia utile per la caseificazione presente nel latte al netto del parametro grasso, componente con la più alta variabilità stagionale e territoriale.
NB: spostando il puntatore del mouse lungo le curve, è possibile evidenziare i valori mensili.
Questa pagina è stata sviluppata nel contesto di un progetto sinergico tra Unioncamere Lombardia,
DG Agricoltura Regione Lombardia, ARAL e CLAL, con l'obiettivo di comunicare agli operatori della
filiera lattiero-casearia lombarda, nonché dei consulenti gestionali e nutrizionisti, dati ed
informazioni a supporto dell’attività imprenditoriale dell’azienda da latte al fine di favorirne
lo sviluppo e la crescita.
Lucio Zanini – Servizio Qualità Latte – ARAL SATA
Data ultimo aggiornamento: Ottobre 2023